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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Scuola, al via la "roulette russa" dei precari. I sindacati: "E' deportazione lavorativa"

Loredana Olivieri, segretaria Flc Cgil: ”Insegnanti costretti a scegliere alla cieca, chiamati a sacrificare affetto, famiglie, assistenza a parenti malati, perché o si accetta la destinazione o si è fuori per sempre”

Stabilizzazione dei precari della scuola, domani al via la prima fase di nomine. Il clima non è dei migliori: c’è preoccupazione tra gli insegnanti e malumori nei sindacati per i quali si assisterà ad una vera e propria “deportazione lavorativa”.

Sulla vicenda è intervenuta la segretaria Flc Cgil Loredana Olivieri: “Al precario è stato chiesto di indicare 100 province, in ordine di preferenza, alla cieca, senza conoscere disponibilità di cattedre. Elenco da scorrere sulla base della posizione in graduatoria: se non c'è disponibilità nella prima sede indicata si passerà alla seconda e così via. Questo significa sacrificare affetto, famiglie, assistenza a parenti malati, perché o si accetta la destinazione o si è fuori per sempre”.

“E’ una vera roulette russa che provocherà deportazioni di massa senza nemmeno avere la possibilità di scegliere la sede lavorativa. Non è un caso che in queste settimane i precari che sono venuti nelle nostre sedi per compilare le domande hanno parlato di ricatto, di vite che verranno stravolte. C’è stata una ragazza con un bambino che ha pianto. Si può fare una legge che non tiene conto delle condizioni personali spesso difficili, soprattutto al Sud?”.

Domani a Foggia comincia la fase territoriale, con le chiamate dalla graduatoria per le scuole di ogni ordine e grado. “Si fa tanto parlare di rilanciare il Sud, di evitare il rischio desertificazione economica e sociale, ma a causa della riforma della scuola voluta da Renzi e Giannini assisteremo a migrazioni di massa verso il Nord, senza tener conto di chi dovrà vivere con 1300 euro al mese, magari avendo qui contratto un mutuo, o genitori anziani da assistere, mariti o mogli con un impiego che non posso lasciare”, puntualizza.

“La stabilizzazione che parte domani e si conclude il 10 agosto riguarda i posti disponibili del vecchio organico di diritto – spiega Olivieri – e in questo caso i precari possono scegliere se rimanere nella provincia. Anche se non sapranno ancora in quale sede o scuola, ragion per cui verranno poi riconvocati. Le fasi successive sono nazionali. Al precario è stato chiesto di indicare 100 province, in ordine di preferenza, alla cieca, senza conoscere disponibilità di cattedre”.

Conclude Olivieri: “Altro che buona scuola, questa è una brutta scuola. A Renzi che parla di un sindacato che non ha idee diciamo che ne abbiamo, è lui che non vuole ascoltarci e prosegue secondo un piano autoritario, dell’uomo solo al comando. Così come vogliamo ricordargli che proprio i precari si stanno iscrivendo in massa al nostro sindacato, altro che crisi di rappresentanza. La nostra mobilitazione continuerà a settembre, in primis con l’impugnazione dinanzi alla Corte di Giustizia Europea della legge prova ad aggirare la sentenza che obbligava il governo a stabilizzare i precari che avevano maturato almeno 36 mesi di servizio, anche se non in possesso di abilitazione”.

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