rotate-mobile
Economia Cerignola

Cerignola si salva in calcio d'angolo, scongiurato il mercato sul filo di lana. Metta: "Che figura di m....(dei commissari)"

Il mercato autorizzato dai commissari non si fa, gli operatori scelgono di non allestire i banchi per la vendita. L'ex sindaco invoca la surroga di Umberto Postiglione, Adriana Sabato e Michele Albertini

I posteggi sono rimasti vuoti questa mattina sul viale dei Mandorli, alle Fornaci di Cerignola. Gli ambulanti non hanno occupato i sedici stalli destinati ai titolari di attività dirette alla vendita di generi alimentari del mercato settimanale, nonostante un'ordinanza della Commissione Straordinaria del 12 marzo ne autorizzasse l'apertura, insieme ai mercati rionali di via Sicilia e via Vittorio Veneto. I commercianti sono rimasti a casa. I pochi titolari di posteggi per i banchi alimentari arrivati da fuori città hanno desistito e concordato di non allestire i banchi. A comunicarlo per primo è stato Gianvito Casarella, coordinatore cittadino e componente dell'assemblea nazionale di Fratelli d'Italia: "Il mercato non si fa. La razionalità ed il rispetto dei sacrifici della comunità hanno prevalso su certe decisioni inopportune e pericolose. Quando il buonsenso perfeziona leggi imperfette. Mentre gli altri si sono limitati a dichiarazioni sui social, noi siamo andati a bussare anche ai piani alti del nostro partito, al parlamentare Giovanni Donzelli e soprattutto al deputato pugliese Marcello Gemmato. Si è risolto per oggi ma l'ordinanza resta, quindi la settimana prossima come la mettiamo? Il problema degli ambulanti, anche singoli, esiste in questo periodo di emergenza Covid-19. Servono maggiori controlli anche per l'abusivismo".

L'ordinanza firmata da due dei tre commissari prefettizi, Umberto Postiglione e Adriana Sabato, ha agitato Cerignola. Il pasticcio dei mercati chiusi e riaperti, film già visto anche nella città capoluogo di provincia, ha generato lo scompiglio e ha scatenato un'altra sommossa popolare. Nei giorni immediatamente precedenti, il 10 e 11 marzo, con due successive ordinanze, i mercati settimanali e rionali erano stati sospesi fino al 3 aprile, ma in virtù delle disposizioni del Decreto del Consiglio dei Ministri dell'11 marzo recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, erano state rettificate, consentendo le attività dirette alla vendita dei generi alimentari, trasferendo temporaneamente gli operatori in stalli numerati, sempre nella stessa area mercatale, sul marciapiede antistante il Palazzetto dello Sport, ad una distanza tale da evitare assembramenti, garantire la distanza di sicurezza interpersonale di un metro e la sicurezza della viabilità. "Tale apertura - si legge nel provvedimento - non appare determinare problemi di assembramento insuperabili in quanto, dall'istruttoria svolta dal competente settore, risulta che nell'area ampia destinata ai singoli mercati ci sono un numero esiguo di titolari censiti di attività dirette alla vendita di generi alimentari". Il venerdì non risultano operatori dell'agroalimentare nel mercato settimanale, e nei mercati rionali di Via Sicilia e via Vittorio Veneto sono solo due. Il mercoledì gli operatori autorizzati anche in tempo di pandemia sono sedici. 

La politica è andata in fibrillazione. L'ex europarlamentare e pediatra Elena Gentile l'aveva bollata come "una scelta del tutto inconciliabile con la necessità di limitare al massimo le occasioni di contagio. Sono nelle condizioni i commissari - aveva domandato - di organizzare le operazioni di controllo sull'utilizzo dei presidi individuali di protezione compresa la verifica delle autocertificazioni obbligatorie per legge? Se tutto questo non sarà possibile allora penso che sia opportuno annullare l'autorizzazione. A cambiar idea non si fa peccato".

Sulla stessa linea l'ex candidato sindaco Tommaso Sgarro: "Sono convinto che quelle poche bancarelle aperte - dice oggi - non avrebbero avuto giovamento economico ma che una cosa di questo tipo avrebbe rischiato di creare solo inutile movimento. Quindi un plauso agli ambulanti che non hanno aperto".

Stesse parole compiaciute dal PD di Cerignola che pubblica anche un reportage fotografico dell'area deserta per testimoniare l'assenza delle bancarelle: "Nonostante il Decreto Ministeriale dell'11 marzo sia del tutto inappropriato in un periodo d'emergenza come questo, gli ambulanti di Cerignola hanno ritenuto opportuno non aprire le proprie bancarelle, dimostrando senso di responsabilità e buonsenso". "Semplicemente inadeguati" aveva scritto ieri l'ex vicesindaco Rino Pezzano. Peggio l'ex primo cittadino Franco Metta, che continua a proporre strisce quotidiane firmandosi come sindaco di Cerignola con tanto di cravatta listata con lo stemma della città, più pesante già alla vigilia dell'annunciata apertura e con i suoi toni coloriti, oggi tranchant invoca la surroga e vuole mandare a casa Umberto Postiglione, Adriana Sabato e Michele Albertini: "Dopo questa enorme figura di m*** chiediamo al Prefetto Grassi di sostituire i tre commissari che ci ha inviato, sono totalmente inadeguati".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cerignola si salva in calcio d'angolo, scongiurato il mercato sul filo di lana. Metta: "Che figura di m....(dei commissari)"

FoggiaToday è in caricamento