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"No ai matrimoni, può essere pericoloso". Appello ai colleghi di Scirano (Ambassador): "Non scherziamo con la salute"

Difficile gestire eventuali assembramenti durante un matrimonio. Uno dei titolari di Villa Althea Ambassador di Foggia frena sulla Fase 2 del settore wedding e lancia un appello al presidente della Regione Puglia

"Riaprire le sale ricevimenti può essere molto pericoloso, riflettiamo bene". A malincuore e a suo discapito, Roberto Scirano, socio della Srl Ambassador Ricevimenti di Foggia, lancia un altolà ai colleghi e snocciola una serie di interrogativi per stimolare una riflessione nel comparto wedding. A suscitare le sue considerazioni sono state le esternazioni del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della prima riunione del Comitato tecnico scientifico insediato per redigere le linee guida in materia di ristorazione, grandi cerimonie ed entertainment. "Convincere le persone a non rimandare il matrimonio all’anno prossimo, potrebbe essere importante", ha affermato il governatore, lanciando l'idea di un aiuto alle coppie ("Insomma anche la Regione Puglia partecipa al regalo di nozze per i giovani sposi”). 

Scirano non ha partecipato al tavolo, ma vuole comunque offrire degli spunti e un contributo. "Sono un addetto ai lavori e sarei felicissimo che la mia struttura riprendesse a lavorare, però si è detto che le riaperture dovranno avvenire rispettando rigorosamente le misure che saranno adottate, alcune sono già chiare, altre dovranno essere chiarite. Purtroppo, però, le sale ricevimenti sono dei luoghi un po' diversi rispetto ai pub, ai bar, ai ristoranti. Sono quei luoghi in cui l'assembramento diventa molto difficile da gestire. È assolutamente impossibile far fronte a tutto ciò che può accadere durante un matrimonio".

Sono tanti i dubbi che affollano la mente di Roberto Scirano. Sulla scorta della sua esperienza, pragmatico, si esprime con una serie di esempi pratici. "Cosa succede in un matrimonio di 150 invitati, che può essere considerato la cerimonia tipo che si svolge nelle sale ricevimenti della Puglia? Mettiamo che si cominci a ballare e che ad un certo punto gli invitati si tolgano le mascherine, comincino ad abbracciarsi, quello che succede normalmente durante un matrimonio: il datore di lavoro come interviene in questo caso? Deve andare al centro della pista e dire agli invitati di non ballare, di sedersi o di tenere le distanze di sicurezza? E cosa accadrebbe se a distanza di venti giorni, per esempio, 50 invitati del matrimonio dovessero risultare contagiati? A quel punto la responsabilità su chi ricadrebbe, sul datore di lavoro? E se questi 50 invitati, nel frattempo, in questi venti giorni, hanno infettato altre 500-1000 persone e tutto è partito, a loro dire, dalla mia struttura, quando noi sappiamo che in alcuni casi la sera prima del matrimonio, per esempio, si fanno delle piccole festicciole a casa dello sposo o della sposa e quindi il contagio potrebbe essere avvenuto in un altro luogo? Queste sono domande che dovrebbero porsi tutti".

L'altro cruccio è rappresentato dai dipendenti. Ha collaboratori che lavorano con lui anche da vent'anni. Per quanto si possano adottare tutte le precauzioni - e la sua azienda si è già adeguata alle prescrizioni anti-Covid - si domanda cosa potrebbe succedere se un dipendente dovesse ammalarsi, e contagiare per di più la sua famiglia. È anche avvocato, e conosce bene le conseguenze legali. "Al di là delle responsabilità civili e penali - spiega Roberto Scirano - inizierebbero delle cause nei confronti del titolare del'azienda o del datore di lavoro, in cui nel migliore dei casi potrebbero non esserci morti ma se ci sono morti il proprietario del locale o il datore di lavoro cosa deve fare, si dovrebbe difendere in una causa per omicidio? E al di là delle responsabilità civili e penali ci sono delle implicazioni morali: come fa un datore di lavoro a tenersi sulla coscienza il peso della morte di un dipendente o di un cliente?".  

Premettendo che la sua struttura, Villa Althea Ambassador Ricevimenti, è dotata di spazi esterni, ravvisa eventuali preclusioni e discriminazioni che potrebbero configurarsi, in caso di specifiche prescrizioni. "Il presidente dice che bisognerà prediligere quelle strutture che abbiano degli spazi attrezzati per ospitare un matrimonio all'esterno. E le sale che non ne hanno? Alcuni sposi potrebbero disdire il matrimonio nelle sale che non hanno gli spazi esterni. Si andrebbero a pregiudicare gli interessi delle strutture più piccole, a favore di quelle più importanti che sono spesso anche le più ricche". Lo stesso dicasi per location come borghi e masserie che fanno catering: "Si andrebbe a creare uno squilibrio", a svantaggio delle sale classiche.

"Per una sala ricevimenti è difficilissimo far rispettare le regole di sicurezza e le responsabilità potrebbero essere molto pesanti. Voglio invitare innanzitutto i miei colleghi a riflettere molto bene su queste piccole considerazioni, ma ce ne sarebbero anche tante altre da fare. Stimo il presidente Emilano e, peraltro, so quale sia il suo intento e che tutto questo lo fa per il bene della Puglia della sua terra che ama, però lo invito a riflettere con molta attenzione perché a volte ci si potrebbe pentire di aver preso decisioni così importanti. È vero che qui si parla di economia però si parla soprattutto di salute e anche di morte. Teniamo duro - è l'appello e l'incoraggiamento di Roberto Scirano - sperando di poter lavorare in futuro ma non scherziamo con la salute".

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