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Puglia piena di vacanzieri ma senza guide turistiche

A lanciare l’allarme sono Enza Sgaramella e Roberta Attimonelli, titolari del tour operator pugliese ‘Turisti in Puglia’

In Puglia è diventato difficilissimo, se non impossibile, reperire guide turistiche abilitate e competenti. Eppure l’estate alle porte si preannuncia da numeri record. A lanciare l’allarme sono Enza Sgaramella e Roberta Attimonelli, titolari del tour operator pugliese ‘Turisti in Puglia’, che offre esperienze turistiche guidate su tutto il territorio regionale, promuovendo la condivisione di culture e tradizioni attraverso l’incontro di turisti e persone del posto.

La difficoltà di reperire risorse umane formate e abilitate da destinare a guide turistiche per italiani e stranieri (in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola) - secondo le due imprenditrici pugliesi - è ormai diventata insostenibile tanto da dover rinunciare alle prenotazioni. In un giorno il tour operator pugliese organizza visite in più turni sul territorio regionale, alcuni anche in contemporanea, ma per coprire tutti i turni con le specifiche richieste (conoscenza del luogo, della lingua e disponibilità del professionista) è diventato molto difficile. Per non parlare di guide disponibili per le lingue diverse dall’inglese e spagnolo che si conterebbero sulle dita di una mano.

Il lavoro della Regione Puglia di attrarre turisti da tutto il mondo non basta. Secondo ‘Turisti in Puglia’, non ci sarebbe “la giusta attenzione per strutturare e consolidare l’intera filiera dei servizi turistici”. Il 25 aprile e 1 maggio hanno fatto registrare tassi di occupazione delle strutture ricettive anche del 90% e un aumento dei passeggeri in transito dagli aeroporti. “Dal nostro piccolo punto di osservazione” spiegano Sgaramella e Attimonelli di ‘Turisti in Puglia’, “possiamo dire di aver lavorato molto in questi anni per preparare il campo alla ripresa, potenziando e diversificando servizi e offerta. Ora che siamo dentro la agognata ripresa ci rendiamo conto che trovare guide turistiche qualificate in Puglia è praticamente impossibile. Le poche che hanno resistito alla Pandemia preferiscono lavorare da freelance. La scarsità di risorse umane ha fatto, ovviamente, lievitare il prezzo delle visite guidate, un dato che potrebbe - tra l’altro - portare anche conseguenze non piacevoli per l’immagine della Puglia”.

Per poter svolgere la professione di guida turistica è obbligatorio essere abilitati. La Regione Puglia attraverso una selezione pubblica con esame scritto certifica le abilitazioni. L’ultimo bando è stato pubblicato nel 2016 e con proroghe si è arrivati al 2018 ma da allora non ci sono state possibilità per nuove abilitazioni. Dunque da 4 anni in Puglia non si “producono” più nuove guide turistiche. Secondo ‘Turisti in Puglia’, tour operator che lavora con una ventina di guide n tutta la regione, «molti professionisti hanno abbandonato durante la pandemia per sopravvivere ed oggi svolgono altri lavori”.

“Oltre la abilitazione (che è una semplice certificazione),sono mancati anche i corsi professionali che dovrebbero costituire la vera fucina nella quale forgiare nuovi professionisti qualificati e pronti a “rapire”, intrattenere, sorprendere, incuriosire i turisti, lasciando loro il miglior ricordo possibile dell’esperienza in Puglia. In fondo - dicono le due guide turistiche imprenditrici - il nostro è un mestiere che si impara davvero solo facendolo e accumulando ore di interazioni con i turisti”.

“Fare la guida turistica” - conclude Sgaramella - “non significa solo imparare qualche nozione ma coinvolgere il turista ed accompagnarlo in un viaggio intenso e unico da ricordare per sempre. Non vorremmo che questa situazione, oltre ad avere impatti diretti sulla nostra azienda, potesse portare ad un progressivo scadimento della professionalità delle guide con conseguente insoddisfazione crescente da parte dei turisti (che oggi è ben misurabile attraverso le recensioni sui social). C’è urgente bisogno di guide turistiche in grado di aumentare la qualità dell’accoglienza e dei servizi:solo così la Puglia potrà mantenere nel tempo lo scettro di regina tra le mete turistiche ed essere realmente una “autentica meraviglia”.

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