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Economia piazza Padre Pio

Tribunale, sui locali di piazza Padre Pio il Comune è risoluto: “Non ci sarà nessun contratto”

L'assessore Cangelli rassicura: "Il 'parere di idoneità' dell'Agenzia del Demanio non mette in discussione l'annullamento della procedura di aggiudicazione alla Coim Srl". Il Comune fermo sulle sue posizioni: raccolte già altre proposte

Nessuna “grana” per il Comune di Foggia nella vicenda relativa al contratto tra l’Amministrazione comunale e la società “Coim Srl” per il fitto dello stabile di piazza Padre Pio da destinare a sede dei nuovi archivi e dei nuovi uffici giudiziari. Lo assicura l’assessore comunale con delega agli Appalti e ai Contratti, Sergio Cangelli, dopo il parere di idoneità espresso dall’Agenzia del Demanio con riferimento allo stabile in questione.

Una vicenda che la Giunta di Palazzo di Città “ha dapprima risolto, annullando successivamente la procedura di aggiudicazione in ragione di una serie di anomalie riscontrate nell’analisi della documentazione che ho avuto modo di visionare personalmente. Gli atti amministrativi prodotti dal Comune di Foggia e le dichiarazioni rilasciate sull’argomento, d’altro canto, non hanno mai fatto riferimento ad alcun parere negativo dell’Agenzia del Demanio”.

Puntualizza Cangelli: “E’ appena il caso di sottolineare che a Palazzo di Città nessuno ha mai parlato dell’assenza di un parere di idoneità da parte dell’Agenzia dei Demanio, ma di quella del ‘nulla osta preventivo’ e del ‘parere di congruità’ in ordine al canone di locazione, ad oggi ancora mai rilasciati. Se è infatti verissimo che l’Agenzia del Demanio trasmise l’11 agosto 2014 parere di idoneità rispetto all’immobile della società Coim Srl, lo è altrettanto che ai sensi dell’articolo 222 della legge 91/2009, “è nullo ogni contratto di locazione stipulato dalle amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs 165/2001 senza il preventivo nulla-osta dell’Agenzia del Demanio”.

È di tutta evidenza, dunque, che le ragioni di carattere tecnico in base alle quali l’Amministrazione comunale dapprima risolse il contratto di fitto con la Coim Srl e successivamente annullò la relativa procedura amministrativa restano valide. “Una validità confermata anche dalla stessa modalità con la quale l’Agenzia del Demanio formulò il suo parere di ‘idoneità’, espresso facendo salve le determinazione del Servizio Urbanistica del Comune di Foggia, che l’Agenzia del Demanio sollecitò a pronunciarsi formalmente”, precisa l’assessore con delega agli Appalti ed ai Contratti.

Con una dettagliata nota, trasmessa al Servizio Avvocatura, Contratti ed Appalti, che a sua volta ha provveduto ad inviarla all’Agenzia del Demanio, il Servizio Urbanistica ha infatti certificato come l’area sulla quale è stato realizzato l’immobile chiamato ad ospitare la sede nei nuovi archivi e dei nuovi uffici giudiziari, seppure destinata a servizi di pubblico interesse (Zona SP) consentiva la realizzazione di attrezzature di pubblico interesse locale, a differenza della Zona F, la quale permette l’edificazione di strutture pubbliche di interesse generale, come ad esempio installazioni militari e di pubblica sicurezza, carceri, cimiteri, Fiera, Tribunale e Palazzo di Giustizia.

“Dal che si desume in modo esplicito l’incompatibilità urbanistica della zona con la destinazione d’uso dello stabile nel quadro di regole descritto dal vigente Piano Regolatore Generale. Vale la pena ricordare, inoltre, che quando la società Coim Srl acquistò all’asta il terreno di piazza Padre si trattava di un’area mercatale e che solo successivamente fu concesso il permesso a costruire per la realizzazione di uffici. L’annullamento della procedura amministrativa che avrebbe portato la sede dei nuovi archivi e dei nuovi uffici giudiziari in uno stabile con al piano terra un supermercato, situazione anomala, di cui il sindaco Landella, già nella sua veste di consigliere comunale di minoranza, aveva denunciato la criticità sia per ragioni di sicurezza sia per questioni legate alla mobilità, essendo già oggi molto elevati i flussi di traffico della zona, è stato un atto importante che rivendichiamo con orgoglio”.

“Un atto teso a salvaguardare l’interesse pubblico, anche in ragione delle vicende di corruzione legate a questa vicenda, balzate agli onori della cronaca e attualmente all’attenzione della Magistratura – precisa Sergio Cangelli –. La presenza del parere di idoneità dell’Agenzia del Demanio, quindi, non solo non contraddice le scelte amministrative adottate dal Comune di Foggia, ma non chiama neppure in causa l’Amministrazione comunale, che ha sempre tenuto conto di questo aspetto inserendolo negli atti adottati dalla Giunta comunale. Va poi sottolineato che l’annullamento della procedura è maturata anche sulla base di una serie di illegittimità connesse all’aggiudicazione, in capo alla Coim Srl”.

Si tratta di illegittimità che investono sia la valutazione dell’offerta tecnica presentata dalla ditta sia la valutazione dell’offerta economica. In relazione alla valutazione dell’offerta tecnica, la Commissione Giudicatrice, limitandosi a dichiarare la rispondenza di tale offerta ai requisiti tecnici previsti dal bando, non ha fornito alcuna motivazione in ordine alla idoneità dell’immobile all’uso, oltre che alla compatibilità urbanistica dello stesso, soprattutto in relazione al rispetto dei cosiddetti “standards”.

Una verifica che sarebbe stata necessaria soprattutto in relazione alla contraddittorietà degli atti posti a base del rilascio dei permessi di costruire relativi all’immobile in questione, ed in particolare alla nota dello Sportello Unico delle Attività Produttive, a firma dell’ingegner Fernando Biagini, nonché del parere reso dal Sevizio Urbanistica. In relazione alla valutazione dell’offerta economica, in particolare, è emerso che l’Amministrazione Comunale, non avendo richiesto il parere di congruità  del canone locatizio all’Agenzia del Demanio, ha fondato la propria valutazione esclusivamente sul parere fornito dall’Ufficio Lavori Pubblici del Comune, dunque nella persona dell’ingegner Biagini, il quale inizialmente aveva stimato congruo un canone annuale di 557mila 77 euro, salvo poi rettificare la propria valutazione in 773mila 430 euro”.

“Con riferimento alla necessità di individuare una soluzione per la problematica inerente la ricerca di una sede per i nuovi archivi e per i nuovi uffici giudiziari, condivisa sin dal primo momento dall’Amministrazione comunale, lo scorso 6 agosto il Comune di Foggia ha partecipato ad un vertice della Commissione Manutenzione del Tribunale di Foggia, trasferendo alla stessa le risultanze della manifestazione di interesse pubblicata dall’Ente di Palazzo di Città e le proposte di project financing, a conferma dell’impegno messo in campo dall’Amministrazione comunale”, spiega l’assessore comunale con delega agli Appalti ed ai Contratti. “Soluzioni che dovranno adesso essere trasferite al Ministero della Giustizia per una analisi approfondita ed una loro eventuale validazione, anche in virtù della norma che, a partire dal 1° settembre 2015, disciplina il trasferimento al Ministero di tutti i contratti relativi agli uffici giudiziari”.

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