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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Coop Estense, non c’è l’accordo con i sindacati: verso il licenziamento di 147 unità

18 lavorano nell'ipermercato di Foggia, altri dislocati nei punti vendita della Puglia. Il sindacato unitario Cgil e Cisl Uil si dice pronto a tornare al contratto nazionale, ma dice "no" alle esternalizzazioni

Dal 19 febbraio scorso - giorno in cui Coop Estense (senza alcun preavviso alle RSA) comunicò di aver attivato la procedura di mobilità per 147 lavoratori dislocati nei punti vendita della Puglia, di cui 18 nell'ipermercato di Foggia, a nulla o quasi sono valsi gli incontri tra l'azienda e le rappresentanze sindacali per trovare un accordo e scongiurare  la riduzione del personale.

Si contano almeno quattro o cinque incontri in cui il sindacato unitario Cgil-Cisl Uil – alla presenza dei segretari nazionali, regionali e provinciali - ha chiesto all'azienda di ritirare le procedure di mobilità e di abbandonare l'esercizio delle esternalizzazioni.

Sul tavolo della trattativa, il sindacato unitario ha proposto di sospendere la parte economica relativa al contratto integrativo sottoscritto il 19 marzo 2014, dei festivi, dei notturni, delle ore di permesso e dei buoni mensa, e di sottoscrivere il contratto nazionale (il risparmio ammonterebbe a 1 milione e 300mila euro).

SINDACATI PROCLAMANO LO SCIOPERO DEI LAVORATORI

Altro nodo dibattuto – quello sul quale non si troverebbe l’accordo - riguarda l'esternalizzazione di alcuni reparti (con una fase di sperimentazione dei reparti di pescheria e grocery in tre ipermercati), procedura alla quale Coop Estense non sembra voler rinunciare. I sindacati si dicono però disposti - qualora l'azienda decidesse di non procedere alle esternalizzazioni - a bloccare il contratto integrativo e a firmare quello nazionale.

Inoltre, per una questione di equità sociale, Cgil e Cisl Uil avrebbero chiesto all'azienda di eliminare l'istituto del salario variabile - vale a dire di quella parte di premi che i soli dirigenti, capi reparto e figure intermedie incassano per i risultati raggiunti (si risparmierebbe una cifra che va dai 350mila ai 500mila euro).

147 lavoratori, quindi, sono a rischio licenziamento. Di questi ci sono i part-time che guadagnano 700 euro lordi per venti ore di lavoro e i full-time che ne incassano 1300, sempre lordi, per 38 ore di lavoro settimanali. Nel frattempo, mentre è in dirittura d’arrivo la scadenza della procedura del licenziamento collettivo (3 giugno), Coop Estense investe nel Lazio e in Campania, rilevando 54 punti vendita ex Despar.

Nei prossimi giorni non sono esclusi scioperi, sit-in, manifestazioni di protesta e mobilitazioni da parte dei dipendenti oggetto della procedura di mobilità, che potrebbero anche incrociare le braccia.

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