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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Manfrini difende il 'Masselli Mascia' dagli attacchi di Damone

La lettera aperta del direttore generale dell'Asl Foggia nella quale risponde colpo su colpo alle accuse mosse a mezzo stampa dal consigliere regionale Damone

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Attilio Manfrini non ci sta. Il direttore generale dell’Asl di Foggia prende – metaforicamente parlando – in mano carta e penna e risponde, punto su punto, a tutta una serie di accuse mosse negli ultimi mesi contro l’azienda sanitaria, in una sorta di campagna stampa denigratoria avente come oggetto la struttura ospedaliera di San Severo. Di seguito, il testo completo della lettera aperta inviata alla Gazzetta del Mezzogiorno, al consigliere regionale Damone, al presidente Vendola e all’assessore alla Sanità, Elena Gentile, a firma dello stesso Manfrini.

“Da qualche tempo il Consigliere Regionale Damone continua a segnalare, sulle colonne del Vs Giornale, presunte disfunzioni nell’Ospedale di San Severo, oggetto, a suo dire, di atteggiamenti discriminatori da parte della Direzione Generale della ASL di Foggia, sul pretesto che se ne stiano impoverendo le risorse umane e tecnologiche e paventandone addirittura la possibile chiusura.

Esprimo grande preoccupazione per tale atteggiamento, frutto presumibilmente di cattiva informazione, non suffragata da situazioni concrete, soprattutto in un momento come questo in cui la disinformazione o, peggio, la denigrazione, possono seriamente compromettere il difficile compito cui siamo chiamati, in un contesto difficile, avendo a disposizione scarse risorse umane e strumentali, ancora sotto la scure del Piano di Rientro e con prospettive di miglioramento solo nel medio termine. Occorre, quindi, che i vari livelli di responsabilità facciano fronte comune per vincere questa difficile battaglia tesa soprattutto a riconquistare la fiducia che la gente ci ha tolto per le troppe delusioni subite.

E allora vorrei, come mi sforzerò di fare in appresso, convincere il Consigliere Damone in primis, cui continuo a riconoscere l’onestà intellettuale, il Presidente Vendola e l’Assessore Gentile, che mi hanno concesso la loro fiducia, che, pur nelle su-accennate difficoltà, la ASL di Foggia e, in particolare, l’Ospedale di San Severo hanno intrapreso un percorso virtuoso i cui effetti sono già visibili. Valga soltanto la constatazione che già da qualche tempo si è allentata la morsa che la magistratura e le forze dell’ordine avevano stretto attorno alla ASL, con particolare riferimento proprio a quella parte del territorio provinciale, grazie alle azioni virtuose poste in essere, ai maggiori controlli, alla adozione di procedure di evidenza pubblica in tutte le acquisizioni di beni e servizi, al rispetto delle norme regionali e nazionali nella organizzazione dei servizi e delle risorse umane.

Come più volte evidenziato, la Provincia di Foggia, per la sua orografia e per la distribuzione della popolazione su un territorio così vasto e spesso impervio, presenta complessità molte volte di difficile soluzione, specie quando occorre assicurare equità nella soddisfazione dei bisogni di salute di quella popolazione e allora, la prima considerazione che vorrei offrire alla comune riflessione è che le risorse umane della ASL di Foggia non possono essere la somma delle dotazioni organiche inamovibili facenti capo alle tre ex ASL o, peggio, agli Ospedali cui le ASL facevano capo, ma strumenti operativi da distribuire tra le strutture ospedaliere e, soprattutto, sul territorio per l’attuazione dei programmi e delle direttive che la politica regionale detta per il governo della Sanità.

Questo concetto, semplice ma difficile da digerire, è l’unica via possibile in una situazione di tale difficoltà che talvolta impone la chiusura di interi reparti ospedalieri per endemiche carenze di personale o la impossibilità di erogare servizi territoriali essenziali. Violente sono state le reazioni quando si è provato a ripartire in maniera equa le risorse a disposizione per colmare divari di organico e continuano ora quando si cerca di equilibrare gli organici di alcune unità operative per scongiurarne la chiusura o la sospensione dei servizi. Per fortuna dell’Ospedale di San Severo, questi effetti si sono potuti limitare, potendosi quel Presidio avvalere delle ricollocazioni del personale in carico ai dismessi ospedali di San Marco e Torremaggiore e del ridimensionamento dell’Ospedale di Lucera.

E proprio perché questa Direzione attribuisce grande importanza strategica al “Teresa Masselli Mascia” di San Severo, rilevanti sono gli interventi strutturali, tecnologici ed organizzativi posti in essere nell’ultimo periodo perché questo possa esprimerne tutta la potenzialità. Nel 2013 è stato completato il trasferimento di tutti i reparti di degenza nel nuovo plesso e in questi giorni si sta effettuando il trasferimento della farmacia. Nel contempo è stato presentato al Comune di San Severo, per l’approvazione, il progetto delle nuove cucine, nell’imminenza della procedura di gara per il nuovo affidamento del servizio; è tutt’ora in corso l’esecuzione di un importante intervento di ristrutturazione e messa a norma del vecchio plesso ospedaliero, che utilizza un finanziamento ex art. 20 di oltre 4 milioni di Euro, al termine del quale non soltanto struttura ed impianti saranno adeguati alle norme vigenti, ma potranno trovare collocazione anche funzioni territoriali attualmente ubicate in locali tenuti in fitto, in un’ottica concreta di integrazione ospedale – territorio; rilevanti risorse aziendali sono state destinate e utilizzate per l’adeguamento di alcuni reparti del nuovo e del vecchio plesso.

Utilizzando fondi FESR all’uopo dedicati, è in corso un sostanziale potenziamento di tutte le diagnostiche per immagine. La procedura concorsuale è stata completata e tra poche settimane le ditte aggiudicatarie della fornitura consegneranno ed installeranno apparecchiature TAC e di Risonanza Magnetica assolutamente all’avanguardia per l’intero territorio regionale;  è in corso la implementazione di un servizio di medicina iperbarica che prevede il trasferimento presso l’Ospedale di San Severo delle camere iperbariche attualmente installate a Vieste e alle Isole Tremiti, ed ivi inutilizzabili per impossibilità di assicurarne le risorse umane necessarie, che sono invece disponibili a San Severo. I primi sopralluoghi con le ditte fornitrici sono stati effettuati e si conta di completare la installazione entro i primi mesi del 2014.

Per potenziare il servizio di emodinamica dell’Ospedale di San Severo, un dirigente medico cardiologo di San Severo è stato distaccato presso il S. Raffaele di Milano per addestramento in tecniche di emodinamica e, dall’inizio di questo anno, sono operative, presso il “Masselli Mascia”, due convenzioni, una con il Dr. Tommaso Lancialonga, primario di Emodinamica presso l’Ospedale di Acquaviva delle Fonti ed una con il Dr. Rocco Perrotta, direttore della struttura di Emodinamica presso l’ Ospedale “S. Sebastiano” di Caserta. Ulteriori risorse umane potranno essere destinate al completamento delle procedure in atto per la mobilità extra-regionale di 5 dirigenti medici cardiologi, autorizzata dalla Regione, di cui, nel bando, si è chiesta la specializzazione in emodinamica.

Ancora, l’Ospedale di San Severo, in un’ottica di completamento dei servizi offerti, atteso il particolare bacino di utenza che è chiamato a servire, beneficia di Consulenze anche in discipline non previste dal piano ospedaliero regionale; mi riferisco al mantenimento del servizio di Oculistica, alla rinnovata convenzione con l’Università di Foggia per la Urologia ed a quella stipulata con il Dott. Napolitano dell’Ospedale Cardarelli di Napoli per la chirurgia Otologica.

Chi scrive si è preoccupato, sin dall’inizio del suo mandato, di rafforzare gli organici di tutti i reparti legati al sistema della emergenza-urgenza. Quanti anestesisti, quanti radiologi e quanti medici di Pronto Soccorso sono stati assunti in luogo di costose convenzioni con altre strutture, private e non? Quanti medici del 118 si alternavano prima del 2012 presso i Pronto Soccorso degli Ospedali della ASL di Foggia e quanti ve ne sono oggi con incarico a tempo determinato, trattenuti con contratti triennali rinnovabili? Altro che prestazioni aggiuntive!  Certo, tutto ciò in un contesto che non ci permette ancora di avere organici completi, di evitare il ricorso a turni e prestazioni aggiuntive, pena la chiusura dei reparti, ma questa, purtroppo non è una peculiarità dell’Ospedale di San Severo, ma una triste condizione in cui versano tutti gli ospedali della Puglia.

Caro consigliere Damone, la vera guerra dei poveri si combatte fra le ASL, che si sottraggono l’una all’altra i pochi dirigenti medici a disposizione, in carenza persino di personale da incaricare a tempo determinato, come sta accadendo per gli anestesisti che non si è riusciti a reperire neppure con un recentissimo avviso pubblico. Quanto ai direttori di struttura, per fortuna l’Ospedale di San Severo gode, rispetto agli altri Ospedali della Provincia, di una situazione di privilegio, potendo disporre di ben 11 primari su 15 strutture a differenza di quello di Cerignola (8 su 15 strutture) o peggio, di Manfredonia (solo 3 primari su 12 strutture). A conferma allego un breve prospetto riepilogativo che Vi invito a leggere. E la situazione è destinata a protrarsi nel tempo, se è vero che ben pochi sono i primari previsti per il 2013 nelle deroghe (alla ASL di Foggia nessuno), per motivi di contenimento della spesa, atteso che il costo di un primario equivale a quello di due dirigenti medici.

Ma San Severo non è soltanto Ospedale; è anche territorio ed anche sul territorio di San Severo sono state impegnate risorse, se è vero che siamo stati, tra le ASL della Puglia, quelli che hanno utilizzato prima e in maniera più consistente i finanziamenti per realizzare strutture sul territorio, che abbiamo richiesto e siamo in lista di attesa per ottenere un importante finanziamento a valere sui residui dei fondi FESR per un nuovo Poliambulatorio in luogo di quello di Via Turati che abbiamo dovuto abbandonare per motivi statici, che il Consultorio è in procinto di occupare locali più dignitosi rispetto a quelli che ha occupato sino ad ora, che con l’ambito di zona che fa capo a San Severo abbiamo sottoscritto un importante accordo per onorare il Piano Straordinario di Assistenza Domiciliare Integrata che l’Assessorato alla Sanità ha predisposto.

Infine, è plateale disinformazione quella dell’attribuzione di struttura complessa a 4 posti letto di cardiologia a Lucera, sull’attribuzione di inutili prestazioni aggiuntive, o negate cessioni di apparecchiature da Lucera a San Severo o sulle attribuzioni di pronte disponibilità, peraltro tutte questioni di competenze delle direzioni sanitarie e non della direzione generale. Oltretutto, presso la direzione sanitaria dell’Ospedale di San Severo vi sono un direttore e due dirigenti sanitari, tutti di ottima professionalità e, quindi, scevri da decisioni incompetenti quali quelle paventate.  In ultimo, segnalo che nessuna delle recriminazioni di cui si fa carico il Consigliere Damone è pervenuta né dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale di San Severo né dai responsabili delle strutture, per cui si ha il fondato sospetto che, da parte di chi diffonde tali informazioni, non si registri il malcontento, ma lo si voglia indurre.

Concludo dicendo che ho sempre ritenuto e continuo a ritenere che l’Ospedale di San Severo goda di una situazione tale da consentirgli di migliorare le proprie performance e il proprio livello di attrazione e che sia l’unico Presidio della ASL per cui oggi si possa parlare di un reale potenziamento in atto, in un contesto aziendale e regionale che solo nel medio periodo potrà beneficiare di un sia pur minimo rafforzamento degli organici. Mi creda, Consigliere Damone, da parte di questa Direzione non vi è alcun intento discriminatorio nei confronti dell’Ospedale “Masselli Mascia” di San Severo, tutt'altro".

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