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Il traguardo di Adriana e quel 110 e lode in ospedale (per assistere la sua sorellina): "Lei mi ha dato amore e forza"

La studentessa UniFg Adriana Ciafardoni si è laureata, a distanza, in Giurisprudenza (magistrale) con 110 e lode e plauso della commissione. La seduta dall'ospedale 'Besta' di Milano: "Le cose accadono sempre per un motivo"

Adriana Ciafardoni è al settimo cielo. Ieri pomeriggio, da una stanza dall’Istituto neurologico ‘Carlo Besta’ di Milano, ha discusso da remoto la sua tesi di laurea concludendo brillantemente il suo percorso di studi magistrale in Giurisprudenza (ciclo unico) presso l’Università di Foggia.

Centodieci e lode, con il plauso accademico, per la studentessa 23enne di Cerignola, ‘in trasferta’ nella città meneghina per assistere la sorella Sara, blogger e scrittrice 14enne, costretta a letto da una grave malattia. Una condizione che Sara ‘combatte’ con il sostegno di tutta la famiglia, attraverso la lettura e la scrittura, pubblicando recensioni dei libri che ‘divora’ sul suo blog ('LaLettriceSognatrice', con oltre 500.000 contatti) o reinterpretandoli attraverso fotografie create ad arte e postate su Instagram.

Un ricovero per controlli programmato, ma che - per lungaggini varie e motivi del tutto casuali - si è protratto al 20 luglio (e oltre), data segnata in rosso sul calendario di Adriana. “Alla fine le cose accadono sempre per un motivo”, spiega a FoggiaToday la neodottoressa. “Se la seduta di laurea fosse stata in presenza, mia sorella probabilmente non ci sarebbe potuta essere. Invece, alla fine, l’unica presente è stata lei. Quindi, non potevo chiedere di meglio”, racconta a caldo. 

La tesi, in Istituzioni di diritto privato sul tema ‘Blockchain e smart contract’, è rimasta a casa, a Cerignola (“Dovevamo rientrare in tempo per la seduta, ma una serie di imprevisti hanno dilatato i tempi”), mentre la corona di alloro le è stata ‘spedita’ in ospedale dai genitori Alessandro e Isabella, fisicamente distanti perché, proprio in questi giorni, anche sua madre è impegnata in alcune cure. Così Adriana e il suo papà si sono divisi i compiti e ognuno segue un ‘pezzo’ di famiglia. 

“Sicuramente immaginavo questo giorno in modo diverso, ma è andata bene così: l’ho affrontato con mia sorella, avevo una forza della natura accanto e non potevo chiedere di meglio”. Per l’occasione, i medici del ‘Besta’ hanno esonerato Sara da esami e visite (“sono stati molto comprensivi e disponibili e hanno permesso a Sarina di vivere appieno questo momento”) e hanno ‘blindato’ la camera così da evitare interruzioni nello svolgimento della seduta. La preoccupazione più grande? “Che la connessione hotspot predisposta non reggesse”, commenta Adriana. Ma dopo alcune incertezze, tutto è filato liscio. Fino al plauso della commissione.

Quello che lega le due sorelle è un rapporto speciale, Adriana non ne fa mistero. Tra le due ci sono 9 anni di differenza, una distanza che però si è andata annullando col tempo: “Lei è la piccolina di casa, ma adesso è cresciuta e la distanza anagrafica tra noi si è andata a parificare: con lei ho un dialogo molto ampio, sa tutto della mia vita”.

Insomma, uno scambio continuo e reciproco: “Io provo ad essere la sua finestra sul mondo, quello di fuori, che lei non può vivere; lei mi da tutto il resto: l’esempio, la forza, l’amore che serve”. Terminati gli studi, Adriana si concentrerà sull’ultimo anno di pratica in vista dell’abilitazione forense. Tra i sogni nel cassetto, c’è un concorso in magistratura, ma lei preferisce andare per gradi: “Ora, il mio unico obiettivo è continuare a studiare. Le conoscenze acquisite si possono usare in mille modi e in vari ambiti e io voglio fare la mia parte”, spiega sicura.

Guardandosi indietro, Adriana è soddisfatta: “Ho avuto una esperienza universitaria piena: l’UniFg mi ha dato tutto e io l’ho vissuta a 360 gradi: dai momenti di studio alle amicizie, dalla rappresentanza studentesca ai momenti più leggeri. Sono certa di aver fatto la scelta più giusta”, conclude.
 

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