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Al via le iscrizioni alle scuole dell’infanzia comunali: attivata la mensa e fino a 150 euro in meno sulle tariffe

Un mese di tempo per presentare le domande anche per il nido. Nei plessi delle materne nuovi servizi e rette ridotte

Sono aperte le iscrizioni alle scuole dell’infanzia comunali paritarie ‘Angela Fresu’, ‘Don Milani’, ‘Rabindranath Tagore’ e ‘San Filippo Neri’. A comunicarlo sono i commissari straordinari Marilisa Magno, Rachele Grandolfo e Sebastiano Giangrande e il Servizio Pubblica Istruzione del Comune di Foggia, ora diretto dal segretario generale Maria Giuseppina D’Ambrosio.

Dal manifesto si apprende che in tutti i plessi sarà erogato il servizio mensa, con orario scolastico prolungato dalle 7.45 alle 16. L’adesione al servizio mensa  per la frequenza fino alle 16 comporta il pagamento della quota mensile proporzionale alla fascia di reddito. C’è tempo fino al 31 luglio per presentare le domande, compilando l’apposito modulo scaricabile dal sito istituzionale del Comune di Foggia che dovrà essere consegnato alla Direzione Didattica sita in Via Gramsci. “Eventuali iscrizioni tardive – si legge nell’avviso – saranno ammesse nei limiti massimi di capienza consentiti in relazione alla struttura prescelta”. Le graduatorie provvisorie saranno pubblicate l’8 agosto e quelle definitive il 19 agosto. Il pagamento non rimborsabile della tassa di iscrizione, corrispondente alla fascia di reddito di appartenenza, dovrà essere effettuato entro e non oltre il 31 agosto. Come preannunciato, è stata ampliata l’offerta scolastica e formativa, con orario d’ingresso anticipato, tempo parziale, tempo pieno e mensa.

È disponibile da oggi anche il modulo di iscrizione per l’asilo nido comunale. In questo caso, la scadenza per presentare le domande scade il 30 luglio e dovranno essere consegnate all’Ufficio Protocollo in Corso Garibaldi. L’inizio delle attività è fissato al 13 settembre, la fine all’8 luglio 2023 “salvo eventuali nuove restrizioni di ordine sanitario”. Possono fare richiesta i genitori dei bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi. Non si possono iscrivere le bambine e i bambini che compiono 36 mesi entro il 31 dicembre 2022. L’asilo sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 14.30 e il sabato dalle 7.30 alle 13.15. In caso di attivazione, il tempo prolungato, ad esclusione del sabato, durerà fino alle 18.30. I genitori interessati al tempo prolungato dovranno manifestare fin da ora la volontà di aderire. Il Comune lo avvierà, eventualmente, dopo la verifica del raggiungimento di un numero minimo di adesioni e previa disponibilità di fondi. La frequenza al tempo prolungato prevede il pagamento di una quota a titolo di compartecipazione pari al 20% in più della retta mensile, calcolata per fasce Isee.

L'ultima rimodulazione dell'assetto dei servizi educativi

Lo scorso 23 giugno la commissione straordinaria, a parziale modifica del piano di ‘riorganizzazione e razionalizzazione delle scuole dell’infanzia paritarie comunali’ approvato il 30 dicembre che disponeva la chiusura di tutti i plessi, ha ratificato la decisione di mantenere in attività le 4 scuole dell’infanzia comunali paritarie di via Consagro, via Monsignor Farina, via Gioberti e viale Candelaro e l’asilo nido comunale ‘Tommy Onofri’. Nell’ultima delibera, i commissari cambiano registro e se a dicembre avevano condiviso la proposta della dirigente alla Pubblica Istruzione, questa volta, di loro pugno, riscrivono il destino dei servizi educativi per l’infanzia. Sono addivenuti alla conclusione di poter “conciliare l'esigenza di contenimento della spesa con l'interesse a ricostituire un patto di alleanza educativa con le famiglie del territorio, teso a consentire lo sviluppo e la pratica delle competenze sociali, aggregative, emotive, affettive dei bambini”. 

Ripercorrono l’iter che ha portato a riconsiderare l’assetto, anche alla luce di “proficui contatti con l'Ufficio Scolastico Regionale, che ha saputo fornire preziose indicazioni in merito, e di un confronto con l'Ufficio Scolastico Provinciale": per i plessi ora riattivati “è stata effettuata un'ulteriore approfondita istruttoria tenendo conto delle peculiarità sociali, economiche e socio-culturali del territorio, della domanda di istruzione e delle esigenze formative legate alle realtà socio-economiche”. Nell’atto, in merito ai risultati dell’indagine conoscitiva, la commissione straordinaria osserva che “si è potuto registrare un notevole interesse da parte dei genitori”, e considera possibile un ulteriore incremento delle iscrizione a fronte dei nuovi servizi. “Per rendere più competitive le scuole comunali, ad una buona e strutturata offerta formativa, va affiancata un'offerta di servizi rispondenti alle esigenze delle famiglie come la necessità di garantire la refezione scolastica”, se ne rendono conto i commissari. L'anticipo degli orari di apertura dei plessi è stato pensato, invece, per “ottimizzare al meglio i tempi famiglia-lavoro”. Il Comune proverà anche ad attivare “in un prossimo futuro” il servizio di trasporto degli alunni che frequenteranno i quattro plessi, previa verifica della sostenibilità finanziaria.

Dalla determina si evince che con successive determinazioni “sarà individuato il personale educativo da assegnare ai singoli plessi scolastici, secondo criteri oggettivi e trasparenti, d'intesa con le organizzazioni sindacali di categoria e le rappresentanze del personale interessato”. Gioiscono il comitato spontaneo genitori e l’associazione Costituzione Cattolica che cantano vittoria. Sono loro, peraltro, a riferire che il Comune si sarebbe impegnato a provvedere questa estate agli interventi di messa in sicurezza dell’asilo nido comunale. 

Le nuove tariffe

Contestualmente, i commissari hanno approvato le nuove fasce di contribuzione a carico degli utenti che usufruiscono dei servizi delle scuole dell'infanzia comunali, sulla scorta della proposta formulata dalla dirigente Maria Giuseppina D’Ambrosio. Le quote di compartecipazione delle famiglie alle spese di gestione per il funzionamento delle scuole comunale erano state fissate l'ultima volta a marzo del 2013.

Le tariffe sono state rimodulate riducendo gli importi: tra gli elementi di valutazione che hanno indotto l'ente a propendere per questa opzione, c’è anche il piano di riequilibrio finanziario pluriennale in fase terminale. A compensare le minori entrate saranno comunque i contributi regionali per il diritto allo studio, quello che il Comune intende garantire “rimuovendo gli ostacoli di carattere economico alle famiglie interessate dalla contingente situazione di grave crisi economica che il Paese sta affrontando in questi ultimi tempi”.

Le famiglie con reddito Isee fino a 3mila euro non pagheranno la retta, quelle con un Isee tra i 3000,01 euro e i 6mila euro pagheranno 65 euro l’anno a fronte degli 80 euro previsti finora; la successiva fascia fino a 10mila euro pagherà un importo annuale di 96 euro a fronte dei 120 euro attuali; i nuclei familiari con un reddito Isee da 10.000, 01 euro a 14mila verseranno 160 euro (prima erano 200 euro); a seguire, per la fascia fino a 18mila euro l’importo annuale è pari a 280 euro, vale a dire 70 euro in meno; con un reddito familiare Isee compreso tra 18.000,01 euro e 24mila si pagheranno 400 euro, quindi 100 euro in meno; infine, la tassa d’iscrizione per i redditi oltre i 24mila euro è pari a 550 euro, e cioè 150 euro in meno. Sono esenti gli alunni con disabilità. Per le ultime due fasce, le quote potranno essere corrisposte in due rate. Restano invariate le tariffe relative all’asilo nido comunale.

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