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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Foggia vuole la Intel, la fabbrica da 11 miliardi e 1000 posti di lavoro in zona Asi. La Regione punta su Bari o Lecce. Amati su Brindisi

La Regione Puglia si è candidata ad ospitare un insediamento industriale della multinazionale statunitense finalizzato alla realizzazione di una fabbrica per il confezionamento di microchip, per un investimento pari a undici miliardi di euro e una disponibilità di circa mille posti di lavoro

In questi giorni almeno quattro province pugliesi si starebbero giocando la possibilità che la Intel investa circa 11 miliardi per 1000 nuovi posti di lavoro. Non è più un mistero che la Regione Puglia si sia candidata ad ospitare un insediamento industriale della multinazionale statunitense di Santa Clara, finalizzato alla realizzazione di una fabbrica per il confezionamento di microchip. 

Bari e Lecce sarebbero in leggero vantaggio su Brindisi. Più staccata Foggia. L’opportunità è ghiotta. L'azienda, nata sul finire degli anni Sessanta, fattura circa 80 miliardi di euro e nel mondo conta 106mila dipendenti. Sebbene la regione si sia messa in moto, i campanilismi e un'errata valutazione, potrebbero far saltare tutto, se è vero, come sembra, che per convincere la Intel a investire in Puglia, la Regione dovrà presentare la proposta migliore senza badare alle pressioni che continueranno ad arrivare dai territori. 

Tuttavia, serve un’area di 300 ettari non edificata e priva di necessità di bonifica, che secondo il consigliere regionale Fabiano Amati, avrebbe soltanto la zona industriale di Brindisi. Ciò nonostante la Regione starebbe pensando a Bari e Lecce. Una proposta non percorribile secondo il consigliere regionale, perché, evidenzia, "un’area con quelle caratteristiche, dotata di ciò che occorre e compatibile per mobilità via strada, mare e aria, qui in Puglia, si può trovare con facilità solo nell’area industriale di Brindisi”.

Chi non vuole avere il rimorso di non averci quantomeno provato, è la Capitanata. E Foggia non sta a guardare. Il presidente Damiano Gelsomino, dopo l’appello del consigliere regionale Giannicola De Leonardis, spinge perché il territorio alzi la voce in regione chiedendo di candidare la zona Asi di Foggia come possibile sede del nuovo insediamento produttivo. “Il disagio sociale e il contrasto alla criminalità in provincia di Foggia non possono che passare attraverso una vera ripresa economica  che necessita di una prospettiva di sviluppo definita, con investimenti veri che producano occupazione stabile e proiettata nel futuro. La fabbrica produrrebbe chip per l’industria automobilistica, un comparto che ha registrato in questi ultimi anni un incremento significativo nella produzione, all’interno di una strategia che vede nella digitalizzazione totale delle autovetture il futuro del settore".

Il presidente della Cciaa assicura che in zona Borgo Incoronata ci sono particelle che rispondono alle esigenze di Intel ricomprese nelle aree Zes, "con i vantaggi che questo comporta" aggiunge.

"Inoltre - sottolinea - in zona Asi esiste un sistema logistico già avviato, con aziende strutturate e un casello autostradale dedicato, che potrebbe essere messo a sistema per essere funzionale ad uno stabilimento di quella rilevanza. Senza peraltro dimenticare che la nostra provincia ha fatto nascere l’Its pugliese per l’innovazione digitale, una realtà che potrebbe essere strumentale alla formazione delle professionalità specifiche richieste”.

Una opportunità unica in un momento particolarmente delicato per Foggia e la sua provincia, oggi più di ieri alle prese con la questione Gino Lisa. "Siamo consapevoli che si tratta di una partita complessa e strategica che vede una competizione tra regioni italiane e con altre nazioni europee. Per questo crediamo che sul piatto della bilancia politica debbano essere messi anche i vantaggi sociali di una collocazione sul nostro territorio, fermo restando le richieste specifiche sulle aree da utilizzare avanzate dalla multinazionale americana per procedere all’investimento. Come sistema d’impresa da tempo chiediamo al Governo regionale di farci capire qual è la linea di sviluppo che immaginano per questo territorio. Questa candidatura può rappresentare la cartina di tornasole di questa idea. Noi come ente economico del territorio  siamo pronti a fare tutto quanto nelle nostre possibilità per rendere più appetibile per Intel la candidatura di Foggia”. 

Amati insiste invece per la zona Asi di Brindisi. Il presidente della commissione Bilancio e Programmazione, entra nel dettaglio dell'offerta: “La proposta pugliese all’investimento Intel è nei cosiddetti lotti meridionali della zona Asi di Brindisi. È un’area già analizzata nelle sue caratteristiche ambientali, prossima al carbondotto (utilizzabile come asse attrezzato) e con a ridosso una stazione del nuovo collegamento ferroviario. C’è però bisogno di tenere alta l’attenzione sul potenziale di Brindisi e superare pure qualche timidezza delle istituzioni e associazioni brindisine. Si tratta di organizzare un comitato di buona volontà, che abbia entusiasmo pari a quello che regolarmente si mette per vincere le partite più difficili.  A Brindisi c’è una vasta area industriale, non utilizzata e già oggetto di verifiche sull’inquinamento, che in larga parte potrebbe essere destinata all’investimento produttivo della Intel. Tale area, denominata lotti-meridionali, ha una dimensione di circa 350 ettari, è contigua al carbondotto ormai prossimo alla dismissione - e dunque riutilizzabile quale infrastruttura logistica attrezzata - ed è (altro elemento di vantaggio nella candidatura) a ridosso della costruenda stazione elementare del nuovo collegamento ferroviario; quello che eliminerà, per intenderci, l’attuale attraversamento della città.  A ciò si aggiunga la stretta connessione dell’area con il sistema portuale e aeroportuale, la principale arteria stradale Adriatica, e la prossimità con l’ulteriore aeroporto di Grottaglie. E non è tutto: l’area infatti ben potrebbe essere ampliata, poiché confinante con proprietà fondiarie ampie e pianeggianti.  Insomma, se si rivolgerà alla Puglia l’interesse per l’investimento Intel, credo che Brindisi sia la soluzione più razionale e quella in grado più delle altre di battere la concorrenza delle altre regioni italiane in lizza”.

Il consigliere regionale respinge sul nascere le proposte di Bari e Lecce: “Non sono, com’è noto, un campanilista. Però mi chiedo: come si fa a candidarsi per ospitare l’insediamento Intel, cosa buona, indicando aree non meglio specificate di Bari e Lecce, se nella realtà pugliese l’unica area di 300 ettari liberi da edificazione (quindi senza la necessità di bonifiche, richiesta esplicita della multinazionale) e con un aeroporto e un porto confinanti (elementi che certamente avvantaggerebbero la candidatura pugliese) si trova nell’Asi di Brindisi? L’amministrazione pubblica è una cosa seria e non un gioco di società di livello condominiale” spiega allontanando indirettamente anche i tentativi foggiani di spingere per l’insediamento della multinazionale americana in terra di Capitanata.

Sull'argomento, inoltre, preannuncia un’audizione in Commissione, "così da offrire tutto il supporto possibile che ci consenta di vincere la concorrenza di altre regioni italiane; cosa assolutamente fattibile, ovvio! offrendo la soluzione tecnica migliore e più congeniale alle esigenze della multinazionale e dei suoi investimenti, invece che l’opzione più conveniente alle carriere politico-elettorali.  Spero che sul punto io possa trovare al mio fianco anche tutte le istituzioni e la classe politica brindisine, senza sudditanze di sorta o timidezze da carrierismo” conclude. 


 


 

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