Natale a casa per 60 infermieri arruolati nell'inferno del Covid: "Siamo finiti nel dimenticatoio"
Gentilissimi, siamo un gruppo di infermieri che ha prestato servizio presso il Policlinico Riuniti Azienda Ospedaliero Universitaria di Foggia, nel periodo 2021/2022 per l’emergenza Covid. Siamo stati assunti, come gli altri nostri colleghi, mediante manifestazione d’interesse, con contratti a 6 mesi, eventualmente rinnovabili.
Alla scadenza dei nostri contratti - rispettivamente di 6,12 e 14 mesi - siamo stati mandati a casa, nel più tacito dei silenzi, nessuna comunicazione in merito (tutti tra luglio e settembre).
I motivi? Il mancato possesso dei requisiti per la stabilizzazione. In buon ordine, senza polemica alcuna, nel rispetto dei vincitori del Concorso Unico Regionale e nel rispetto dei colleghi in possesso dei requisiti, siamo andati via.
Nell’ultima riunione tenutasi il 2 dicembre 2022 tra le delegazioni sindacali e l’assessore della salute Palese, emerge che “per quanto riguarda i precari in servizio al 31/12/2022 non in possesso dei requisiti di stabilizzazione, saranno invece prorogati sino al raggiungimento dei 36 mesi di servizio”.
Ora noi, circa 60 infermieri, ci chiediamo il motivo per il quale tale provvedimento non riguardi anche noi. Noi che abbiamo lavorato durante l’emergenza Covid. Siamo forse professionisti di serie C? Abbiamo prestato la nostra professione al servizio dei cittadini e del sistema, ma per noi nessun riconoscimento. Siamo finiti nel dimenticatoio.
Molti dei nostri colleghi che verranno stabilizzati, hanno potuto partecipare al Concorso Unico Regionale, eppure non lo hanno superato. Da qui il concetto: se deve vigere la meritocrazia, questa deve valere per tutti, se deve vigere la stima di premiare lo sforzo di chi ha lavorato durante l’emergenza Covid, anche questa deve vigere per tutti.