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Sulle Province dietrofront di PD e M5S, riecco l'indennità ai presidenti: circa 5mila euro a Gatta ma consiglieri a secco

Nella Legge di Bilancio la norma relativa all'introduzione dell'indennità ai presidenti delle province, "in misura pari a quella del sindaco del capoluogo"

Circa 5milaeuro, 4841 per l'esattezza: è questa l'indennità di funzione che verrà riconosciuta al presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta, già a partire da questo mese "in misura pari a quella del sindaco del Comune capoluogo". La norma - inserita nella nuova legge di Bilancio approvata a dicembre dal governo giallorosso - prevede anche l'incremento fino all'85% dell'indennità dei sindaci dei comuni inferiori a 3mila abitanti.

Un'assoluta novità dal 2014 ad oggi, da quella Riforma Delrio fortemente voluta dal Partito Democratico del governo targato Matteo Renzi, quando con la legge del 7 aprile 2014 le province delle regioni ordinarie venivano trasformate in enti di secondo livello, con le conseguenze che ne derivarono in termini politico-gestionali e amministrativi.

Una Riforma, si ricorderà, sbandierata con fierezza dai dem nell'ottica della spending rewiev, del taglio dei costi nella pubblica amministrazione e della riduzione di quelli della poltica.

C'è invece chi, come ad esempio Luigi Di Maio, se avesse potuto le avrebbe direttamente cancellate con un tratto di penna; dell'attuale ministro e capo del Movimento 5 Stelle si ricorderanno colorite affermazioni in tal senso: "Le Province sono uno spreco, ed è inutile ammalarsi di amarcord pensando di farle tornare. Chi vuole ricostituirle, si può trovare un altro alleato. Per M5S le Province si aboliscono, non si ripristinano", "Io altre 2500 poltrone in più dove i partiti possono piazzare i loro amici non le voglio".

Tutti presupposti, questi, per i quali mai avremmo immaginato che proprio i partiti e i movimenti meno favorevoli allo spreco dei costi degli enti di secondo livello, o per nulla favorevoli come i cinquestelle, tanto da ritenere di volerle abolire, avrebbero rivisto le proprie posizioni se è vero che, d'ora in poi, i presidenti degli enti incasserrano un'indennità di funzione in misura pari a quelli dei sindaci dei capoluoghi per un ruolo che fino al 31 dicembre 2019 hanno svolto a titolo gratuito. 

Non sarà che forse le province si stanno rivelando più necessarie del previsto? La norma incontra però l'amarezza dei consiglieri provinciali, quelli che al pari di un presidente vorrebbero vedersi riconosciuta l'indennità e che in Capitanata, secondo i rumors, si preparerebbero ad un'azione politica di protesta. Una sorta di figli e figliastri per la quale non si escludono azioni politiche.

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