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Inaugurata la fiera dei rimpianti: è quella dell’Agricoltura e della Zootecnia

Questa mattina la conferenza stampa presieduta dal presidente Fedele Cannerozzi. Pronto un secondo bando per gli investimenti dei privati. Dipendenti senza stipendi da cinque mesi

Questa mattina si è aperta a 66esima edizione della ‘Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia’. Nessun taglio del nastro ma cerimonia d’inaugurazione sostituita da una conferenza stampa del presidente dell’Ente Fiera, Fedele Cannerozzi, e dei soci Franco Landella per il Comune di Foggia, Matteo Di Mauro per la Camera di Commercio e Leonardo di Gioia per la Regione Puglia. Non era presente un rappresentante della Provincia.

Ha esordito così il presidente Cannerozzi: “Questa edizione è identica a quella di 15 e anche 20 anni fa, nel senso che da venti e più anni non ci sono investimenti, non c’è innovazione. La Fiera si “vende” sempre alla stessa maniera, mentre avrebbe bisogno di forti investimenti. La questione è che per legge la parte pubblica deve uscire dal sistema fieristico. Ritengo sia un errore, ma il quadro legislativo non lascia spazi e bisogna aprire agli investimenti privati. Per questo è già stato fatto un primo bando, scaduto il 31 marzo, andato deserto. Per questo è necessario che l’Ente, insieme ai soci, avvii il lavoro per formulare un secondo bando, tenendo anche presente quanto è successo a Bari” (dove al secondo bando ha risposto una cordata formata da Camera di Commercio di Bari, Bologna Fiere, Ferrara Fiere e Sogeicoss Spa interessata ad assicurarsi la gestione dell'attività fieristica e congressuale per i prossimi 60 anni.

Il presidente Cannerozzi ha poi sottolineato l’insufficiente disponibilità finanziaria dell’Ente: con le iniziative fieristiche si coprono a malapena i costi, con i contributi dei soci il costo del personale. E quando – come in questo momento – tutti vivono grandi difficoltà economiche, ne soffre a cascata l’Ente che non riesce a pagare da cinque mesi gli stipendi ai propri dipendenti.

Franco Landella, nel suo intervento, ha rilevato l’amarezza per l’attuale situazione della Fiera: “L’inizio della Fiera dell’Agricoltura era un momento di festa per tutto il territorio. L’attuale situazione appare come una sconfitta del territorio”. Per il sindaco Landella non ha funzionato la legge che impone la privatizzazione dell’attività fieristica, ma anche l’insufficiente ruolo della Regione, limitato alla sola gestione ordinaria, senza ipotesi di sviluppo, senza investimenti, senza programmazione, senza innovazione. È un fallimento evidente della Regione, ma anche noi altri soci dobbiamo interrogarci sul perché non siamo stati capaci di invertire una tendenza al declino. Potevamo e dobbiamo ancora fare di più in termini di marketing territoriale. Questa Fiera è parte integrante del sistema economico del territorio, e abbiamo l’obbligo di restituirle il suo ruolo”.

Per il segretario generale della Camera di Commercio, Matteo Di Mauro è mancata la visione di sviluppo economico senza la quale è inutile investire denaro e programmare iniziative. “La Camera di Commercio di Foggia, una visione economica che comprendesse anche la Fiera, l’ha messa in pratica già dieci anni fa, aprendo il cantiere della Cittadella dell’Economia proprio su suoli della Fiera. Ora è il momento di aprire un tavolo tecnico serio sia per accertare le responsabilità, sia per individuare cosa si può fare per restituirle un ruolo”

L’assessore regionale al Bilancio, Leonardo Di Gioia, ha affermato che “dal punto di vista della Regione la situazione della Fiera di Foggia è preoccupante. “Lo scorso anno la Regione ha effettuato uno stanziamento straordinario di un milione di euro per consentire alla Fiera di Foggia di fare fronte alla debitoria. Quest’anno non ci sono iniziative del genere in programma”.

Così, invece, il presidente Copagri, Luigi Inneo: “La soluzione per risollevare le sorti dell’ente fiera di Foggia è renderla una partecipata ad azionariato misto, con la compartecipazione di pubblico e privato. Un esempio da prendere in considerazione sono i GAL (Gruppi di Azione Locale, già adottati dalla comunità europea, quindi società miste pubblico private selezionate dalle Regioni. Emerge chiaramente una problematica da prendere in considerazione, ovvero un’azione correttiva immediata che cambi il modo di gestire l’ente fiera e il settore agricolo pugliese, dal momento che questa provincia detiene tre D.O.C. e svariate I.G.T. L’ente fiera, attraverso una nuova e diversa gestione, può avere il compito di esaltare le innumerevoli produzioni legate alla capitanata. L’attività della fiera può seguire, stagione dopo stagione, le diverse filiere produttive di cui è così ricca la nostra terra.”

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