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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

UIL, Gianni Ricci: "Un'organizzazione in salute e in crescita continua"

Il segretario generale UIL Foggia, al consiglio generale UIL, su rapporti con gli altri sindacati, Governo, Regione Puglia, Provincia e comune capoluogo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

"Risultato senza precedenti. Nel 2016 la Uil Puglia ha registrato un incremento di 10mila iscritti, la UilFoggia di 5mila (23mila iscritti totali). Patronato e CAF sono cresciuti del 44%". Così Gianni Ricci, segretario generale UIL, nel suo intervento al consiglio generale UIL Foggia. "Sono stati dodici mesi intensi, duri, difficili che ci hanno visto protagonisti di un processo di recupero della centralità dei sindacati nella vita pubblica del Paese. Il 4 dicembre, con la vittoria del "No", si è chiusa una fase di grande sofferenza che ha visto l'Italia spaccata, lacerata.

La fine del Governo Renzi è stata la conclusione inevitabile di un voto forse troppo personalizzato ma di certo "devastante" per la stabilità delle nostre istituzioni e per tutta una serie di questioni ancora aperte che richiedono risposte e soluzioni. Ora, a bocce ferme, c'è da ragionare sul nuovo esecutivo Gentiloni. Considerata la necessità di riformare la legge elettorale, di trovare una soluzione per la riforma del sistema bancario, di gestire il fenomeno migratorio e le sfide di politica estera, non voglio accodarmi al coro di quanti volevano le elezioni subito e a ogni costo e definiscono quello Gentiloni "un governo fotocopia del precedente". Abbiamo bisogno di stabilità ed efficienza prima di tutto.

Diamo, perciò, un giudizio positivo ma con riserva. Forse ci sarebbe voluto più coraggio. Forse dopo la bocciatura per il referendum costituzionale non era il caso di confermare Maria Elena Boschi. Forse dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale non era il caso di confermare Marianna Madia al dicastero della Pubblica Amministrazione. Ma la complessità delle poste in gioco ci impone senso di responsabilità ed equilibrio. Staremo a vedere". "Ma non sono solo questi i temi - ha proseguito Ricci - sui quali ci attendiamo risposte dal Governo. In base alle stime Istat, nei primi nove mesi del 2016, il volume delle esportazioni al Sud registra un incremento del 10,6% rispetto allo scorso anno; superiore di oltre 20 volte alla media nazionale. Si tratta di un elemento di discontinuità importante rispetto al recente passato perché se cresce il Mezzogiorno cresce tutto il Paese. Il nuovo esecutivo dovrà consolidare questo trend investendo ancora più massicciamente sul Sud. Finanziando opere immediatamente cantierabili, dando l'avvio ai Patti per il Sud (14 miliardi di euro per i prossimi due anni) e attraverso "bonus di assunzioni" e "fiscalità di vantaggio".

È inoltre indispensabile concentrare le risorse dei Fondi Europei e del Fondo Sviluppo e Coesione per promuovere sviluppo e benessere sociale. Il secondo elemento riguarda la Pubblica Amministrazione italiana. I lavoratori della PA con contratto di collaborazione che perderanno il lavoro nel 2017 non avranno più diritto alla disoccupazione. Se non si apporteranno al più presto degli interventi correttivi, gli effetti della Legge di Stabilità metteranno a rischio circa 40mila CO.CO.CO. L'effetto congiunto della mancata proroga dei contratti di collaborazione attivi fino al 31/12/2016 e della mancata proroga dell'indennità di disoccupazione, a partire da gennaio 2017, mieterà altre migliaia e migliaia di disoccupati in Italia. Una strada potrebbe essere quella di escogitare soluzioni già nel prossimo "Decreto Milleproroghe". Ci attendiamo, perciò, risposte importanti e urgenti. Seguiremo il nuovo governo passo dopo passo. E non faremo sconti a nessuno. Così come abbiamo fatto col Governo Renzi. E i risultati si sono visti".

A seguire, il segretario generale ha illustrato i risultati raggiunti: "Dopo oltre un anno di trattative, dopo un durissimo braccio di ferro con il Governo e la parte datoriale, siamo arrivati alla sottoscrizione - unitaria - del nuovo Contratto Collettivo nazionale di Lavoro metalmeccanici. A regime si stima un aumento mensile medio di circa 92 euro, calcolando tutte le diverse voci, dal recupero previsto per l'inflazione al welfare. Sempre a regime, si stimano incrementi mensili medi in busta paga di 51,7 euro per la prevista inflazione (con un tasso stimato al 2,7%), di 7,69 euro per la previdenza integrativa, di 12 euro per l'assistenza sanità, estesa ai familiari. A cui si aggiungono 13,6 euro di salario non tassato (che includono 450 euro annui di 'ticket' più l'una tantum di 80 euro da erogare a marzo prossimo). Completano il quadro 7,69 euro di formazione.

Riassumendo si tratta precisamente di 92,68 mensili. Dopo 7 anni è stato sottoscritto l'accordo Governo-sindacati sul contratto sulla Pubblica Amministrazione. L'aumento è di 85 euro medi, abbiamo insistito sull'aggettivo 'medi' per dare una maggiore attenzione e maggiore sostegno ai redditi più bassi. Il governo si è impegnato per un totale di 5 mld di euro nell'arco di un triennio 2016-2018" per i rinnovi contrattuali dei 4 comparti della Pa. L'impegno della Uil, della Cisl, della Cgil ha registrato un'altra novità importante: un aumento del 30% nel 2016 sulle quattordicesime di 43mila pensionati di Foggia e provincia; altri 18mila dal prossimo anno con gli attuali importi L'altra grande novità, del verbale di accordo sindacati-Governo sulle pensioni, riguarda l'innalzamento della "NO TAX AREA", grazie al quale oltre 86mila pensionati avranno, mediamente, in busta paga circa 40 euro medi annui.

Riguardo alla quattordicesima mensilità, in provincia di Foggia la percepiscono 43mila persone per le quali l'attuale importo (se sotto i 15 anni di contributi è di 336 euro, tra i 15 e i 24 di 420; sopra i 25 di 504 euro), aumenterà del 30%. Inoltre, ad altri 18mila sarà data dal prossimo anno con gli importi attuali (336, 420, 504 euro). Trentacinquemila sono gli incapienti ma, grazie all'innalzamento della "NO TAX AREA", oltre 86mila avranno circa 40 euro in più in busta paga. Certo, mi rendo conto che si tratta di piccoli passi avanti rispetto ad una crisi senza precedenti che vede, dati ISTAT alla mano, una famiglia su 4 sulla soglia della povertà e la disoccupazione, soprattutto al Sud, attestata su cifre senza precedenti nella nostra storia. Ma, questi "piccoli risultati positivi" non sarebbero stati possibili se Uil, Cisl, e Cgil non fossero tornati a ragionare in un'ottica unitaria.

Se non avessimo recuperato un ruolo di primo piano nel Paese. Un ruolo di proposta e di iniziativa politica. Avevano cercato di metterci in un angolo, di imporre la sordina. Con i nervi saldi, con la calma, con l'equilibrio siamo rimasti al fianco dei lavoratori. A tutela dei loro diritti, "senza se e senza ma". Abbiamo strappato queste piccole vittorie tornando nelle piazze, impegnandoci in confronto serrato e senza soste col Governo. Non dico che non mancheranno altri momenti difficili. Ma oggi noi abbiamo la consapevolezza di aver tracciato un percorso virtuoso. Se continueremo a muoverci lungo il sentiero dei diritti e delle lotte per l'emancipazione i risultati seguiranno. E la Uil continuerà a crescere. Ne sono certo, insieme faremo ancora tanti passi avanti". Ricci si è quindi soffermato sulle questioni regionali: "Anche sul piano regionale abbiamo ottenuto risultati importanti. Siamo, infatti, reduci da un altro risultato di buon livello. Lunedì 12 dicembre abbiamo portato circa 2.000 cittadini davanti alla sede della Giunta Regionale a Bari. Non ci piaceva il piano di riordino e non ci piaceva l'unilateralità imposta da Emiliano. Non si riforma un settore strategico, la sanità - che impegna l'80% delle risorse regionali - senza passare attraverso la concertazione.

Ebbene, anche in questo caso possiamo dire di aver registrato un passo avanti. Abbiamo sottoscritto un accordo quadro che ha tra i suoi punti fondamentali: 1. Riqualificare spesa beni e servizi combattendo gli sprechi; 2. Il Riequilibrio su base territoriale dei posti letto; 3. Il Rilancio medicina territoriale riconvertendo ospedali chiusi e da chiudere in Presidi Territoriali di Assistenza; 4. l'impegno a trovare soluzioni per arrivare a un Piano straordinario di assunzioni per colmare 5mila posti vacanti e per l'Abbattimento liste d'attesa con progetti finalizzati e verificabili; 6. L'Accelerazione delle procedure per la Costituzione della Centrale Unica Acquisti; 7. Ridisegno sanità privata, abbattimento mobilità passiva, elevando punti eccellenza. Quanto detto per il governo Renzi vale per Emiliano. Seguiremo passo per passo la sua attività, pronti a tornare in piazza se le promesse contenute nell'accordo quadro non saranno rispettate. Così come da Emiliano ci aspettiamo risposte concrete sul Gino Lisa, sul Porto di Manfredonia e tutte le altre infrastrutture strategiche; su trasporti e viabilità, "Patto per la Puglia", ambiente, occupazione e immigrazione".

"E, ultimo ma non ultimo - ancora Ricci -, ci aspettiamo risposte sui 600 dipendenti della Provincia di Foggia. La Regione ha l'imperativo categorico di trovare una soluzione definitiva per un patrimonio straordinario di risorse umane e professionali. Che cosa succederà alla Provincia di Foggia dopo la bocciatura della Riforma Costituzionale che ne prevedeva l'eliminazione? Gli enti intermedi sono indebitati, lo dice anche l'Upi. A questo grido d'aiuto dobbiamo rispondere e, in questo senso, continueremo a incalzare Governo e Regione. E mentre ne parlo mi viene in mente un altro "tema caldo". Penso, infatti, alla vertenza musei che ha visto la Uil e la Uiltucs impegnate a riaprire strutture strategiche per il territorio e a mantenere gli attuali livelli occupazionali. Siamo grati alla Regione per i 150mila euro messi a disposizione ma si può e si deve fare di più. Non si può dire a 29 persone che hanno garantito il funzionamento e l'operatività di strutture fiore all'occhiello della Capitanata "ora non ci sono soldi, andate a casa, poi vediamo..." Quando chiude un museo, quando la Biblioteca provinciale non è più in grado di garantire i suoi servizi di eccellenza abbiamo perso tutti. E poi, non possiamo lamentarci dei pessimi risultati nella classica sulla qualità della vita. Quei risultati sono inequivocabili. Ci parlano di stagnazione, crisi... Foggia occupa, più o meno le stesse posizioni degli anni scorsi. Tra i fanalini di coda per quanto attiene la giustizia, la sicurezza ed i reati (soprattutto per ciò che riguarda le rapine e le auto rubate) e nell'integrazione degli stranieri. Meglio per quanto riguarda i dati su 'ambiente, servizi e welfare, a consolidamento del conferma dato positivo riscontrato dal rapporto di Legambiente sulla qualità della vita in "Ecosistema Urbano 2016" (Foggia sedicesima). Questi dati ci consegnano l'immagine di una città - e di una provincia - assolutamente bloccata dove qualsiasi politica di intervento pubblico in materia di sicurezza, welfare, inclusione sociale, contrasto della criminalità si è rivelata un totale fallimento". Per il segretario generale Uil, "una città preda della criminalità dove il Ghetto dei Bulgari e il Cara di Borgo Mezzanone ci raccontano una realtà fatta di carenza di igiene, ordine pubblico, sicurezza; di bambini che non vanno a scuola, di prostituzione e infiltrazioni criminali. Una città e una provincia dove, con il caso GrandApulia, è stata scritta un'altra pagina triste. La mia impressione è che Foggia e la Capitanata abbiano perso l'ennesima occasione per creare occupazione e sviluppo in maniera trasparente. Le responsabilità sono plurime: imprenditoriali, politiche, finanziarie e amministrative. Detto questo, però, mi occorre ribadire la più totale fiducia nel lavoro della Magistratura.

E, nel ribadirlo, ci auguriamo, per i quasi 1000 dipendenti, che GrandApulia apra quanto prima. E su questo tema mi fermo qui. Invece, vorrei spendere qualche parola anche su una vicenda, a mio giudizio, altrettanto triste: il nodo intermodale di Foggia". Quindi un riferimento alla questione Hub di Capitanata: "Da qualche giorno una domanda mi assilla... Ma si possono mai spendere 4 milioni e 750mila di soldi pubblici per trasformare l'Hub di Capitanata in un capolavoro di incuria e negligenza? Bagni ridotti in pessime condizioni, sporcizia, intere zone (inclusa quella destinata al "Treno-Tram") vittime dell'incuria. Ma la cosa più avvilente è che una struttura nata per l'Intermodalità sia utilizzata esclusivamente come capolinea degli autobus urbani. In questa vicenda la Uil di Foggia ha svolto un ruolo di primo piano chiedendo al sindaco Landella di convocare in tempi brevi una conferenza di servizi per definire il trasferimento definitivo dei mezzi interurbani e mettere a fuoco tutti gli altri problemi legati alla gestione e alla manutenzione dell'Hub. Una richiesta che, al momento, non ha ancora ottenuto risposta. Ma noi non ci arrenderemo di fronte al silenzio e alla sciatteria amministrativa. Continueremo a svolgere, con coraggio e determinazione, il nostro ruolo di proposta ed iniziativa politica.

Non ci fermeremo fino a che non saranno trovate soluzioni, esattamente come abbiamo fatto anche per il Cup di Foggia. Grazie a Uil e Uiltucs abbiamo dato risposte concrete a una vertenza che andava avanti da anni e alle esigenze di 21 lavoratori storici. Grazie a Uil e Uila abbiamo la legge sul caporalato. Grazie a Uil e Feneal siamo presenti in tutte le vertenze strategiche che riguardano il comparto edile di Capitanata. È di questi giorni anche un'altra notizia significativa che ha visto la Uil al fianco dei lavoratori. La gara per l'acquisizione del complesso Aziendale del Don Uva, con la proposta di designazione fatta dal Commissario Straordinario Cozzoli al Ministero dello Sviluppo Economico, è finalmente giunta a termine. Proposta che, previo parere positivo del Comitato di Sorveglianza, è stata vagliata e approvata dal Ministero dello Sviluppo Economico il 6 dicembre 2016. Come sappiamo, il Commissario Cozzoli ha comunicato ufficialmente che ha accettato l'offerta irrevocabile presentata da Universo Salute S.r.l. Siamo ancora in una fase che impone cautela. Non possiamo ancora cantare vittoria ma, di certo, grazie anche al nostro contributo, i dipendenti del Don Uva possono tirare un sospiro di sollievo. E ancora, grazie alla Uil e alla Uiltrasporti si è aperto un dibattito su scala regionale sulla soppressione delle corse Ferroviarie per Manfredonia e sulla riduzione di quelle in direzione Termoli.

Decisioni unilaterali che rischiano di avere come unico risultato tempi di percorrenza ampliati, disagi di ogni genere per i cittadini, abbandono del trasporto pubblico Abbiamo una rete stradale provinciale che fa acqua da tutte le parti. Il rischio reale, tenuto conto anche dell'incognita meteo, è che il trasporto su gomma da Foggia, in direzione Manfredonia o Termoli, veda aumentare i tempi di percorrenza. Una scelta che disattende le indicazioni del Piano regionale trasporti e di Capitanata 2020. Dov'è la tanto decantata "Intermodalità? Siamo davvero preoccupati.

Si tratta di provvedimenti tanti più preoccupanti perché non si sa quando sarà attivo il Treno-Tram. La novità delle ultime ore è che la nostra sollecitazione ha aperto un confronto regionale. Noi, dal canto nostro, continueremo a vigilare". In conclusione gli obiettivi del 2017: "A inizio anno, chiederemo a Emiliano, Miglio e Landella un confronto per mettere a fuoco le priorità strategiche per la Capitanata. "Il Patto per la Puglia" ci da una grande opportunità. Ora sta a noi... non possiamo perderci in chiacchiere. Da gennaio solleciteremo le nostre istituzioni ad entrare nel merito, ad essere più operative. Il 2017 sarà l'anno della svolta"..

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