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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Al Poligrafico restano i portieri e arrivano i finanzieri: a Foggia 64 guardie giurate rischiano di finire in mezzo a una strada

A fronte di un totale di 170 elementi utilizzati fino al 1° novembre tra Roma e Foggia (135 Guardie Giurate + 35 Portieri), si prospetta ora (a partire da novembre 2021 ed entro marzo 2022) l’impiego progressivo di 200 Guardie di Finanza e 73 portieri, per un totale di 273 elementi

Prosegue la battaglia del segretario nazionale del Sindacato Autonomo Vigilanza Privata. Il sanseverese Vincenzo Del Vicario, sui servizi di sorveglianza e tutela degli istituti poligrafici di Roma e Foggia, ha scritto ai ministri competenti e al premier Mario Draghi.

135 guardie giurate, tra cui anche 64 in servizio presso la Cartiera di via del Mare - dipendenti della Isvv di Roma e Vis di Taranto - rischiano di finire in mezzo a una strada. Al loro posto dovrebbero subentrare gli uomini della guardia di finanza. "Paradossale e antieconomica “internalizzazione” dei servizi di vigilanza presso le sedi dell’istituto, operata con disposizioni “nascoste” nei commi 1001, 1002 e 1003 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, fa andare indietro le lancette dell’orologio e regredire la guardia di finanza a compiti di mera vigilanza conto terzi. Sono compiti di sicurezza complementare che giustamente le leggi prevedono che lo Stato e gli enti pubblici affidino alle guardie giurate, quali incaricati di pubblico servizio" tuona del Vicario.

La maggior parte delle guardie giurate in servizio a Foggia sono della Issv spa, una quindicina appartengono alla Vis spa di Taranto. Non perderanno il lavoro i 22 dipendenti della società romana che svolgono servizi di portierato. Rischiano di perderlo molti padri di famiglia cinquantenni e sessantenni. 

Nel comma 1001 si legge che "il Corpo della guardia di finanza collabora con l'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato ai fini dello svolgimento dei servizi di sorveglianza e tutela sulla realizzazione dei beni di cui all'articolo 2 della legge 13 luglio 1966, n. 559, effettuata per conto dello Stato italiano, nonché dei servizi di scorta relativi ai medesimi beni"

In quello successivo che "per lo svolgimento dei servizi di cui al comma 1001: a) il Corpo della guardia di finanza impiega un'aliquota di personale complessivamente non superiore a 200 unità; b) sono posti a carico dell'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, nel limite di 5 milioni di euro annui, il trattamento economico accessorio spettante al personale effettivamente impiegato nell'aliquota di cui alla lettera a), compresi i correlati oneri sociali e quelli per il relativo trasferimento, nonché le spese di funzionamento, logistiche e per le dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento dei medesimi servizi.

E ancora, nel comma 1003, che "L'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato stipula un'apposita convenzione con il Corpo della guardia di finanza per definire il numero di unità di personale da impiegare nel limite previsto dal comma 1002 nonché le modalità operative della collaborazione di cui al comma 1001 e di sostenimento degli oneri di cui al comma 1002, anche ai sensi dell'articolo 2133 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo2010, n. 66".

"È evidente come, nel complice silenzio di chi ben avrebbe potuto e dovuto rilevare per tempo l’anomalia e valorizzare il ruolo degli appartenenti alla guardia di finanza nella lotta al crimine economico, all’evasione fiscale e nell’ambito dell’amministrazione della pubblica sicurezza, sia stato sì compiuto un ampliamento dei compiti originari del corpo ma “al ribasso”, prevedendo che i suoi appartenenti possano ora essere impiegati - costituendosi una sorta di nuova articolazione specialistica - in attività esecutive, di sicurezza complementare, presso l’Ipzs. Attività che fino a ieri sono state onorevolmente e con espressi riconoscimenti del committente svolte dalle guardie giurate, delle quali sono proprie (ex art. 256-bis R.D. 6 maggio 1940, n. 635), nel pieno rispetto dei capitolati d’appalto ed esercitando le attribuzioni di incaricati di un pubblico servizio" evidenzia il segretario nazionale Sivap.

La scelta - secondo Del Vicario - "si traduce solo in maggiori oneri, senza alcun sostanziale miglioramento del servizio". Ergo, spiega, "i costi di formazione, aggiornamento e addestramento (compresi quelli impropri e legati alla specifica forma di vigilanza), oltre a quelli della retribuzione, di un appartenente alla guardia di finanza sono, con tutta evidenza, di gran lunga superiori a quelli che si sostengono per una guardia giurata i quali ultimi, comunque, unitamente a tutti quelli necessari per la produzione del servizio, sono ricompresi nel costo generale dell’appalto".

Del Vicario rileva anche che la norma di legge, "ricomprende “nel limite di 5 milioni di euro annui” solo il “trattamento economico accessorio spettante al personale effettivamente impiegato…compresi i correlati oneri sociali e quelli per il relativo trasferimento, nonché le spese di funzionamento, logistiche e per le dotazioni strumentali necessarie per lo svolgimento dei medesimi servizi”. Secondo il sindacalista "sullo Stato graveranno “occultamente” gli stipendi lordi dei 200 nuovi finanzieri e tutte le altre spese correlate al loro servizio".

"Inoltre - aggiunge - la norma sembra essere formulata in modo da garantire all’Ipzs un vero e proprio “limite di spesa” (5 milioni). Stipulata la Convenzione (nella quale già è noto che saranno, tra l’altro, contemplati anche i costi per garantire l’alloggio in strutture private ai finanzieri), sarà comunque lo Stato a doversi fare carico degli oneri che, pur imputabili al catalogo di quelli del comma 1002, lett. b), superassero la predetta soglia".

In altre parole - sottolinea il segretario nazionale Sivap, "ammesso e non concesso che il Poligrafico riesca pur a realizzare un apparente piccolo risparmio di bilancio (i due appalti “valevano” al massimo 3 milioni di euro l’anno), il grosso della spesa dell’affidamento alla Gdf sarà scaricato sui capitoli del ministero dell’Economia e delle Finanze concernenti le retribuzioni della guardia di finanza e, per le indennità connesse alla pubblica sicurezza, su quelli del ministero dell’Interno. Per una cifra ulteriore che stimiamo complessivamente non inferiore ai 13 milioni annui, che vanno a sommarsi ai 5 garantiti dall’Ipzs. Complessivamente l’erario, per questa speciale “vigilanza”, dovrà sostenere una spesa che si stima intorno ai 18 milioni annui"

A Foggia i portieri restano 22. "A tali lavoratori, però, sembra che siano stati ora impropriamente affidati, a differenza che in passato, compiti propri ed esclusivi delle guardie giurate, compresi quelli di apertura degli accessi diretti alle Officine Carte Valori (OCV), di vigilanza notturna e di presidio delle telecamere e degli allarmi nelle Sale di controllo"

In conclusione altre parole, a fronte di un totale di 170 elementi utilizzati fino al 1° novembre tra Roma e Foggia (135 Guardie Giurate + 35 Portieri), si prospetta ora (a partire da novembre 2021 ed entro marzo 2022) l’impiego progressivo di 200 Guardie di Finanza e 73 portieri, per un totale di 273 elementi.

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