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Economia San Nicandro Garganico

Garganogas, l'azienda che da 30 anni investe in Capitanata: "Puntiamo ad assumere ma non troviamo giovani specializzati"

La GarganoGas di Sergio Pio Notaro con sede legale a San Nicandro Garganico, in questi giorni è presente alla fiera Lgp Week di Dubai. A Foggiatoday il plant quality manager Biagio Alfano

Quasi la metà delle 100 maestranze di GarganoGas sono di San Nicandro Garganico. Nel cuore della Montagna del Sole, sede legale dell’azienda, il gruppo di Sergio Pio Notaro presente in quattro regioni d'Italia - che vanta una storia trentennale nel settore del Gpl - punta ad incrementare il numero di lavoratori e la produzione, in un territorio ostico, la provincia di Foggia, in cui si registra un elevato tasso di disoccupazione.

L’azienda che fornisce gas all’interno di bombole per uso domestico e industriale e servizi aggiuntivi, riveste un ruolo di primo piano nel settore energetico anche a livello internazionale, tant’è che in questi giorni è presente alla fiera Lgp Week di Dubai, riservata ai produttori mondiali del Gpl. “A San Nicandro Garganico l’amministratore delegato ha dato un’opportunità di lavoro ad altre venti maestranze realizzando una società di tester e collaudo di serbatoi a pressione, oltre a una fabbrica manifatturiera dove realizziamo bombole di gas partendo dai nastri d’acciaio” spiega a Foggiatoday il plant  & quality manager Biagio Alfano.

Le cose stanno funzionando. La pandemia non ha rappresentato un elemento negativo e dalla regione Puglia non mancano finanziamenti e agevolazioni che permettono alla GarganoGas di assumere e di dotarsi di nuove tecnologie. Il tallone d'achille è rappresentato però dalla ricerca di personale qualificato, un fattore che ha giocato a sfavore di un potenziale rapido sviluppo. "Facciamo un po’ di fatica a trovare ragazzi bravi che siano abili a programmare robotica e che conoscano i nuovi linguaggi. Pur sfruttando tutte le tecnologie e gli incentivi, non riusciamo a tradurre appieno il nostro lavoro in un vero vantaggio competitivo, perché, ad esempio, senza ragazzi che siano in grado di programmare, subiamo un rallentamento per il quale dobbiamo rivolgerci al Nord Italia”.

Sul Gargano tortuoso e inaccessibile, lo spostamento da un comune all’altro diventa elemento di rigidità. Alcuni ragazzi rifiutano oppure non si presentano più. “Ci vorrebbe coesione e un maggior grado di integrazione tra ambiente universitario e produttivo, che sicuramente potrebbe favorire l’inserimento di potenziali candidati, che poi rischiamo di perdere. I progetti per attivare una economia circolare delle competenze, non mancano”

La sfida del futuro? “Abbiamo una richiesta dal mercato tale da far scommettere l’impresa ad investire in una nuova linea produttiva, che si potrebbe tradurre in un incremento della forza lavoro fra le 30 e 40 unità, adeguatamente formate, volenterose e ben disposte a lavorare in un ambiente che vuole competere sui mercati internazionali” spiega Alfano. “Vogliamo che il Gargano e la Capitanata balzino agli onori della cronaca per situazioni positive” conclude il brand manager.

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