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Non c’è posto per i trovatelli di Foggia: a vuoto la ricerca di un canile sanitario

Nessun privato si fa avanti per l’affidamento del servizio di mantenimento e ricovero dei cani in una struttura autorizzata. Fallisce anche l'ultima gara bandita a febbraio

È andata deserta l’ultima gara per l’affidamento del servizio di mantenimento e ricovero dei cani in una struttura autorizzata come canile rifugio e sanitario a Foggia per tre anni. Il Comune inanella un altro flop e non riesce a svuotare il canile di via Manfredonia.

L’apertura delle buste era prevista per oggi, ma alla scadenza fissata a venerdì 1 aprile non è arrivata alcuna offerta. Il bando di gara era stato pubblicato il 25 febbraio scorso. In due anni sono miseramente falliti almeno tre tentativi. È il Servizio Sociale e Prevenzione ad occuparsi della procedura, rup la dirigente Silvana Salvemini.

Era già stata impegnata la somma di 723.386 euro, ma l’esito appariva alquanto scontato anche a giudicare dalle osservazioni delle associazioni animaliste. A quelle cifre, l’operazione non sarebbe economicamente sostenibile. “Con importi di questo genere non è possibile gestire adeguatamente il servizio facendo gli interessi degli animali”, aveva dichiarato in un’intervista rilasciata a FoggiaToday Stefania Cassitti, presidente dell’associazione ‘A Largo Raggio’ che si occupa della gestione del fatiscente canile comunale dal 2015, in regime di proroga fino a maggio. La struttura, che non può più ospitare cani dopo il sequestro del 2016, cade a pezzi e non è detto che sia disposta ad andare avanti. Sulla gestione del randagismo, pare non ci sia alcuna forma di dialogo tra le associazioni e il Comune.

In virtù di una convenzione sottoscritta con l’Enpa a fine 2021, intanto, cinque box nel canile sanitario di San Severo ospitano trovatelli di Foggia. Nelle more della realizzazione di un canile rifugio-sanitario in località Quadrone delle Vigne, progetto da 2 milioni di euro che prevede il recupero e la rifunzionalizzazione di una vecchia area produttiva di proprietà comunale, a Palazzo di Città avevano rimaneggiato il capitolato per trovare una struttura idonea ad ospitare almeno 120 cani e aveva alzato l’importo a base d’asta di meno di 80mila euro. Peraltro, si menzionava anche l’attività di recupero e protezione dei gatti randagi. Ma nessun privato si è fatto avanti e il dirigente del Servizio Contratti e Appalti, Francesco Paolo Affatato, non ha potuto far altro che firmare la presa d’atto della diserzione della procedura di gara.

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