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Dopo le polemiche sul 'Foggia estate', la filiera culturale incontra il Comune: "Criteri più trasparenti"

Una delegazione della Filiera ha incontrato il Commissario Giangrande chiedendo per i prossimi appuntamenti un censimento capillare di tutte le realtà e la pubblicazione di bandi e chiamate pubbliche

Un confronto sul tema della politica culturale del Comune. Il tema principale dell'incontro svoltosi nella mattina del 9 agosto scorso tra una rappresentanza della Filiera Culturale (movimento che ha al suo attivo i 90 firmatari del documento 'La Filiera Culturale deve sopravvivere al Covid, a ogni costo', diffuso il 14 aprile del 2021) e il Commissario prefettizio Sebastiano Giangrande, alla presenza del funzionario dell'Ufficio cultura Elena D'Orta. 

L'incontro si è reso necessario a seguito delle critiche sulle modalità di pianificazione del cartellone degli eventi di Foggia Estate

La Filiera si è espressa, riproponendo coerentemente e a gran voce, il censimento capillare di tutte le realtà operanti nel comparto della cultura, dello spettacolo e delle attività connesse. A ciò è seguita la richiesta al Comune di Foggia di concertare criteri più trasparenti per le scelte artistiche dei prossimi appuntamenti (ad esempio, quelli natalizi) pubblicando, con il dovuto preavviso, bandi e chiamate pubbliche che garantiscano conoscenze simultanee ed eque a tutti gli operatori e alle realtà culturali che vogliano proporsi per spettacoli, servizi connessi o prestazioni professionali inerenti.

"La Filiera Culturale - fanno sapere i firmatari - ha ribadito che la richiesta di un censimento capillare è direttamente collegata, come in una catena logica, alla consapevolezza oggettiva e necessaria della esistenza di un comparto complesso come quello culturale, spiegando che esso non può rientrare esclusivamente nelle caratteristiche di forma fiscale menzionate dal commissario (come l’albo delle associazioni, l’iscrizione alla Cciaa, al Mepa o altro) e che il censimento punta direttamente alla sostanza artistica, alle competenze professionali, e può dare contezza di tutte le forme effettive che lavorano nel settore. Tutte utili e tutte interconnesse". 

"Soltanto conoscendo tutto il settore - aggiungono i rappresentanti della Filiera - un Ufficio Cultura può avere cognizione di causa di tale comparto, soprattutto quando ha intenzione di organizzare eventi. Ormai questa è letteratura nazionale, è il presente. Foggia, secondo la Filiera Culturale, non può e non deve restare indietro in tal senso. Con il censimento capillare, che comprenderà anche i firmatari del documento con domicilio fiscale in città, si fisserà un punto di partenza per una politica culturale resiliente degli amministratori attuali e futuri: per poter costruire, finalmente, un percorso teso ad una crescita sociale e culturale del nostro territorio, realmente consapevole e condivisa".

Il Commissario, dopo un lungo confronto, compresa la finalità della proposta, ha espresso la sua massima disponibilità nell’organizzazione e nella realizzazione delle richieste della Filiera Culturale, riconoscendone il ruolo ideologico che essa ha già ampiamente dimostrato di meritare.

"La Filiera attende con fiducia che tali propositi vengano attuati presto, per innescare un dialogo sereno e stabile con le istituzioni comunali, e per collaborare ad una crescita congiunta del comparto e dell’offerta culturale della città di Foggia".

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