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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

"Cambiamento epocale" all'ex Sofim: nel futuro c'è il polo europeo dei motori leggeri, ma da agosto scattano i 'contratti di solidarietà"

Sindacati preoccupati per la "significativa contrazione produttiva" e consapevoli della delicatezza della fase di transizione per la reindustrializzazione, passaggio che considerano storico

L'ex Sofim di Foggia perde la principale commessa e scatta il contratto di solidarietà, ma servirà solo ad affrontare la delicata fase di transizione del processo di reindustrializzazione che trasformerà lo stabilimento in un polo europeo dei motori leggeri. I sindacati dei metalmeccanici, in un comunicato unitario, spiegano cosa stia accadendo nella Fpt Cnh Industrial.

Il 27 maggio si è tenuto un incontro in presenza tra le organizzazioni sindacali territoriali, la Rsa e l'azienda per "avviare il percorso relativo al prossimo futuro che si presenta per Foggia denso di cambiamenti epocali, che modificano completamente la strategia dello stabilimento - riferiscono Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic Confsal, Uglm e Aqcf - da essere uno stabilimento 'dedicato' diventa un polo europeo dei motori leggeri, sia per la parte on road che quella off road. Lo stabilimento Fpt (ex Sofim) di Foggia, produrrà motori non soltanto per veicoli commerciali leggeri ma anche per trattori e macchine movimento terra, cioè un business completamente diverso, con un maggior numero di clienti (molto più di adesso) fuori e dentro il mondo Cnh Industrial, con volumi molto più frammentati che richiederanno flessibilità e maggiore frequenza nel cosiddetto cambio tipo".

Inizialmente, lo stabilimento sarà oggetto di "una significativa contrazione produttiva, vista la perdita della commessa del motore F1A Ducato (prodotto da Sevel)". Poi, però, dopo le modifiche agli impianti, sarà trasferita da Torino a Foggia la produzione del motore F5, e partirà la produzione, prima prevista in India, di un nuovo motore di maggiore potenza, l’F28 fino a 3,5 lt di cilindrata.

"Oltre ai due motori, arriveranno anche altre attività di verticalizzazione (insourcing), soprattutto nelle lavorazioni meccaniche (basamento del motore F5 attualmente prodotto in Cina) che permetteranno una maggiore saturazione degli organici - spiegano i sindacati - Sono previsti oltre 30 milioni di investimenti ed una produzione complessiva, a regime, di circa 230 mila motori annui".

Per far fronte all’imminente contrazione produttiva straordinaria, l'azienda ha deciso di utilizzare il contratto di solidarietà, che partirà ai primi di agosto e, cautelativamente, avrà durata di 24 mesi, con la possibilità di chiuderlo anche prima, e interesserà tutti i lavoratori.

"Alcune aree del Plant (unità operativa montaggio) potrebbero vedere già dal mese di luglio una parziale sospensione dell’attività facendo ricorso a giornate di chiusura collettiva con ferie/permessi annui retribuiti. Ci è stato comunicato, inoltre, che durante il periodo di adozione del contratto di solidarietà - riferiscono - si potrà cogliere l’opportunità, su base volontaria, di andare in trasferta/distacco nello stabilimento di Iveco di Suzzara o a Torino Motori. La Direzione aziendale si dichiara ottimista - fanno sapere le organizzazioni - sulla possibilità di azzerare le eccedenze (circa 260/270) al termine del percorso di solidarietà e del programma di reingegnerizzazione delle produzioni, insieme ad una attenta gestione del turnover. Abbiamo concordato fin da ora incontri di perfezionamento di tutto il processo di applicazione del contratto di solidarietà del quale si prevede la stesura del testo definitivo per il 5/8 luglio. È stato, inoltre, affrontato di nuovo il tema relativo all'attuale schema di rotazione sui tre turni (con passaggio dal 1-2-3 a 3-2-1) per consentire un migliore riposo nel cambio turno - aggiungono - Su questo punto la Direzione aziendale si è impegnata di definire entro luglio, una soluzione idonea alle necessità delle parti".

Le organizzazioni sindacali, dal canto loro, hanno espresso "una certa preoccupazione per il periodo di forte contrazione produttiva che ci accingiamo ad affrontare ma, allo stesso tempo, abbiamo apprezzato il prosieguo del piano industriale senza particolari intoppi, in linea con l’accordo quadro del 10 marzo 2020 al Mise. In ogni caso, avanzeremo nelle prossime ore una richiesta di incontro unitaria alla direzione dello stabilimento per affrontare nei dettagli gli aspetti del piano di reindustrializzazione. A seguire terremo la prima assemblea sindacale di questa nuova fase con i lavoratori. Siamo consapevoli della delicatezza di questo passaggio che può essere senz’altro definito storico per lo stabilimento foggiano e, di conseguenza, di quanto sia imprescindibile, in questa fase, il ruolo proattivo dei lavoratori. Auspichiamo, fin da subito, altrettanta consapevolezza da parte aziendale".

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