Accoglienza e nuovi flussi migratori, la Regione presenta l'esempio di 'Casa Sankara': "Produce valore"
Il confronto con il cardinale Francesco Montenegro, del dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Il Governatore della Puglia: "E' un metodo che stiamo pian piano cercando di implementare"
Accoglienza e nuovi flussi migratori al centro dell’incontro avuto questo pomeriggio tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’arcivescovo emerito di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, del dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, già in prima linea nell’accoglienza dei migranti a Lampedusa. L’incontro, coordinato dall’avv. Francesco Francioso, si è tenuto nel padiglione regionale della Fiera del Levante.
Sul tavolo, l'esempio di Casa Sankara, nel Foggiano: “La Puglia – ha spiegato Emiliano - è interessata a discutere delle questioni relative ai flussi migratori perché al di là dei pensieri di qualcuno, sulla Terra l’umanità si è sempre mossa e - normalmente - ai flussi migratori corrispondono delle cose positive e non negative. Poi, come tutte le cose umane hanno aspetti che danno grande vantaggio e qualche controindicazione. Quel che è certo è che interi settori della nostra economia, anche di quella europea, non potrebbero funzionare senza i flussi migratori e il Paese teoricamente più importante e potente del mondo, gli Stati Uniti, se non fosse stato il frutto di una gigantesca migrazione soprattutto dall’Europa, non sarebbe così forte e importante. Dietro questi meccanismi, occorre regolare le cose: perché quando piove e l’acqua arriva in giusta misura e ben distribuita, è una cosa positiva e benedetta, quando invece l’acqua arriva tutta insieme è un’alluvione”.
In Puglia, ha proseguito Emiliano, c’è anche il caso ‘casa Sankara’ nel Foggiano: “Un’esperienza - ha detto - che ha dato grandi possibilità a tante persone perché è una fattoria di proprietà della Regione Puglia che è gestita da un gruppo di ex migranti che consente l’ospitalità di diverse decine di persone, che in cambio lavorano la terra e autoproducono valore. I loro pomodori sono stati venduti in grande quantità a grandi imprese: è un metodo che stiamo pian piano cercando di implementare. La Puglia è sempre stata in prima linea: la nostra legge consente di curare chiunque e stiamo cercando di dare valore ai flussi migratori. Non si può fare a meno dei migranti in agricoltura in Italia, non se ne può fare a meno in molti settori economici. È bene accoglierli ed evitare di marginalizzarli. Lasciarli in luoghi senza futuro e senza prospettiva non va bene: va data a tutti una prospettiva intelligente, stando alle regole della pacifica convivenza”.
“Dobbiamo cercare di fare in modo che chi non ha voce cominci ad averla – ha detto il card. Montenegro – il lavoro è quello di stare vicino ai migranti, parlare con loro può essere facile. Mons, Tonino Bello parlava della convivialità tra le genti, quella che adesso manca. Se cominciamo a parlare con loro e ci sentissero come amici nostri, qualcosa cambierebbe. Fino a quando loro resteranno solo i migranti, gli stranieri, io resterò straniero per loro e non ci intenderemo mai. La diversità è necessaria: un pianoforte ha tasti che sembrano uguali bianchi e neri, ma tutti hanno un suono diverso. Quanto il Papa parla di fraternità aggiunge una componente che è diversa dalla solidarietà: la solidarietà ci rende tutti uguali, omogenizza tutti, la fraternità rispetta la diversità dell’altro ma mi dice che posso camminare insieme. Mio fratello è fratello nonostante siamo diversi e insieme facciamo famiglia. Con la vicina di casa siamo invece solidali, ma estranei. Abbiamo bisogno di fare un passo in più verso la fraternità”.