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Martedì, 23 Aprile 2024

Due passi nella desolazione della Fiera: un cimitero di cassonetti tra i padiglioni abbandonati

Il degrado ha inghiottito i vecchi padiglioni inutilizzati da anni. Dai cantieri una speranza di risveglio

Gli accompagnatori dei candidati ai concorsi pubblici passeggiano increduli in un quartiere fieristico spettrale e malconcio. A passo lento, anziani genitori speranzosi ingannano l’attesa nei viali sgarrupati oppure si siedono sulle panchine di marmo circondate dall’erba alta e dai rifiuti. Non è un bel biglietto da visita per i forestieri. Oggi, nel giorno della visita dell’assessore regionale al Personale Gianni Stea, si vede il tagliaerba in azione.

Per i nostalgici foggiani è un salto indietro nel tempo, in un’altra epoca, tra vecchie insegne sbrindellate. L’area interdetta e transennata durante gli eventi fieristici, quasi a mettere la polvere sotto al tappeto, oggi è pressoché accessibile ed è un viaggio nello squallore. La gloriosa Fiera di Foggia è abbandonata, salvo tre o quattro padiglioni. Vederla ridotta così è un colpo al cuore. Gli uffici sono aperti, con le macchine parcheggiate intorno, come se brulicassero di vita, in una palazzina logora, inghiottita dai cespugli. Dietro un capannone sembra siano parcheggiati alcuni camion, nascosti alla vista.

La natura ormai si è ripresa i suoi spazi e si è impadronita del padiglione dei mercati zootecnici, davanti i papaveri forse aspettano il giorno della liberazione. Ed è lì che sorge un cimitero di cassonetti, disposti ordinatamente, in fila. Sono vecchi bidoni guasti o bruciati. Si presume sia un deposito dell’Amiu. Come un monumento allo spreco, in fondo, giacciono incredibilmente cataste di secchielli impilati per la raccolta dell’organico e sacchi nuovi di zecca.

Su ogni pattumella è riportata la dicitura 'Comune di Foggia – Bene acquistato con finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo regionale P.O. Puglia 2007-2013 Asse II, linea di intervento 2.5, azione 2.5.1 Investiamo nel vostro futuro', con i loghi dell’Unione Europea, del Governo Italiano, della Regione Puglia e del Comune di Foggia. Dietro ci sono scatoli pieni di buste danneggiate solo dalle intemperie.

Fanno parte di una fornitura di attrezzature da impiegare per il servizio di raccolta differenziata, per un importo complessivo di 246.456,73 euro, che risale al 2017. Si era aggiudicata la gara la ditta Omnitech srl di Modugno. La fornitura comprendeva 600 cassonetti da 1.100 litri, 410 bidoni carrellati da 240 litri, 6mila mastelli aerati per umido e 500mila buste carta per umido. L’acquisto era stato finanziato con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione e, in particolare, con il contributo al risultato atteso dell’incremento della raccolta differenziata su scala regionale, quindi la quota di premialità. I commissari che gestiscono il Comune di Foggia, socio di Amiu Puglia, sanno che quel materiale giace in Fiera? Non si capisce perché l’azienda dell’igiene urbana abbia scelto questo inconsueto magazzino a cielo aperto che assume le sembianze di una discarica.

Il cantiere del parcheggio e della nuova palazzina degli uffici di Corso del Mezzogiorno svetta come un barlume di speranza a margine dei ruderi. Le mirabolanti opportunità del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza di qui non passano, ma all’orizzonte c’è un primo stralcio di lavori da 7,8 milioni di euro per la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio del quartiere fieristico: corpo uffici e biglietteria, recinzione lungo viale Fortore, pensiline per i percorsi pedonali, sistemazioni esterne, strade e marciapiedi, fogna bianca e illuminazione del viale principale, sistemazione del verde con nuovi alberi e cespugli. A marzo, si è aggiudicato la gara il Consorzio Integra Società Cooperativa. Il padiglione 25 sarà ristrutturato, invece, con 2,4 milioni nell’ambito del programma di cooperazione europea Interreg Grecia-Italia per realizzare il progetto Creative@Hubs, un hub creativo realizzato dal Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia con il coinvolgimento dell’Università di Foggia e l’Ente Fiera.

Altrettanto creativa è la finanza che ha salvato in questi anni il bilancio malridotto. I concorsi pubblici hanno rastrellato risorse, oltre a creare un indotto che ha fatto girare un po’ di economia. Dall’hub vaccinale, invece, la Fiera non ha guadagnato un euro. Gli stipendi dei dipendenti vengono pagati regolarmente. Tocca riempire di contenuti gli spazi che sopravvivono al degrado e alla decadenza.

Nel calendario dei prossimi eventi ci sarebbero il Foggia Fitness Festival e il Gasoline Motor&Show (Salone dell'auto, dell'auto e della moto d'epoca, nautica). Resta l’amaro in bocca per la Fiera dell’Agricoltura sfumata anche quest’anno, e nulla intorno lascia presagire che sia stata solo una iattura.

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