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Economia

Il pasticcio sulla Fiera dell'Agricoltura di Foggia

“Partner e interlocutori storici” avrebbero dato forfait. Camera di Commercio e Provincia non ne sapevano niente

Più di un mese fa, la Fiera internazionale dell’Agricoltura di Foggia risultava già annullata in una determina datata 3 marzo, che forse può considerarsi l’emblema di un cortocircuito anche con la Regione Puglia. Ma non si può che andare a tentoni.

L’atto, a firma della dirigente della Sezione Promozione del Commercio, Artigianato e Internazionalizzazione delle imprese del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia, Francesca Zampano, reca la variazione delle date degli eventi organizzati dall’Ente Autonomo Fiera di Foggia e apporta le dovute modifiche al calendario delle manifestazioni fieristiche approvato a luglio del 2021 dalla Giunta regionale della Puglia.

“Con nota trasmessa a mezzo Pec in data 28/02/2021, acquisita con prot. 160/587/2022, l’Ente Autonomo Fiera di Foggia ha trasmesso la Delibera Commissariale n°94 del 10/02/2022 relativa alla variazione date di diverse manifestazioni fieristiche 2022”, si legge nella determina. E se la Fiera internazionale dell’Agricoltura era inizialmente prevista dal 29 aprile al 1 maggio 2022, accanto si legge ‘annullata’. Il salone Gasoline Motor & Show, che doveva tenersi nelle stesse date, è stato spostato all’11 e 12 giugno e la Mostra ornitologica dauna è stata anticipata a novembre, dal 14 al 20.

A questo punto, il mistero sull’evento di punta dell’ente si infittisce. A leggere quella determina, l’Ente Autonomo Fiera di Foggia a febbraio aveva già deliberato l’annullamento della Fiera internazionale dell’Agricoltura nelle date canoniche, forse per piazzarla proprio a marzo, come concordato con gli operatori, ma non risulta un altro atto di riprogrammazione all’albo della Regione. Poi, però, effettivamente, la fiera non è stata stralciata dal calendario telematico pubblicato sul sito Sistema Puglia alla voce ‘Attività Economiche Artigianali e Commerciali – Fiere e Mercati’.

L’attuale commissario Massimiliano Arena, designato a luglio del 2019, interpellato da FoggiaToday, non intende aggiungere niente al comunicato inviato dalla Fiera. Probabilmente, avrebbe potuto riferire i contenuti della delibera commissariale del 10 febbraio, che non è pubblicata nell’apposita sezione del sito dove la trasparenza si ferma al 2021. E, semmai, avrebbe avuto una spiegazione anche per la determina del 3 marzo.

A questo punto, non si capisce perché il 25 marzo, sui suoi canali social, l’ente abbia pubblicato la locandina della 73esima edizione, per poi annunciare il 19 aprile che era stata rinviata a data da destinarsi. I padiglioni avrebbero dovuto accogliere ‘A scuola in masseria’, Transumanze, il Salone mediterraneo del cibo, Fattoria Italia, oltre al Salone della Meccanica Agraria, Sai, Salone dell’Olio Dop ed Enolsus, almeno a leggere il manifesto. “La Fiera dell’Agricoltura tornerà e sarà un’edizione completamente rinnovata”, promettono da corso del Mezzogiorno.

Non potrà aprire i battenti nelle date previste “per motivi non dipendenti dalla volontà dello stesso ente”, si legge tra le news del sito e in home. L’ente formula pure l’auspicio di poterla celebrare quest’anno “qualora mutino determinate condizioni”. Si apprende che avrebbero voluto chiamarla Fiera dell’agricoltura 2032, “lanciando in avanti l’orizzonte di dieci anni”. L’ente si sarebbe visto costretto a riprogrammare l’evento “per fare in modo di ripartire col piede giusto e perché esso abbia un’importanza e un impatto sul territorio degni della sua gloriosa storia, con tutte le opportunità in più che il mondo interconnesso ci offre”.

Si ripropone, nel comunicato, di fare massima chiarezza sulle motivazioni, ma tra le concause si fatica a comprendere quali siano la vere ragioni dell’annullamento. A parte gli strascichi della pandemia, lo shock energetico, “una situazione di rischio, ora pressoché azzerato ma in costante monitoraggio, legato al focolaio di aviaria”, il tiremmolla sul calendario nazionale degli eventi di settore e la guerra in Ucraina, sono forse rintracciabili in un ultimo ma “fondamentale” elemento menzionato: “La grave e inaspettata difficoltà da parte dell’Ente nell’ottenere supporto da parte di partner e interlocutori storici e fondamentali per la creazione di un evento che non andrebbe tenuto in vita per affetto e memoria storica, ma è ora più che mai una risorsa e uno strumento di primaria importanza per la città e la provincia di Foggia, l’intera splendida nostra regione, la Puglia e per i settori produttivi e del commercio”. Si presume, insomma, che i partner e semmai le istituzioni abbiano dato forfait.

Il post del 25 marzo lanciava l’edizione in programma dal 29 aprile all’1 maggio, sempre ‘fieramente agricola’, slogan della manifestazione, con tanto di locandina già pronta per l’occasione, su cui campeggiavano i loghi della Regione Puglia, del Comune di Foggia, della Provincia di Foggia e della Camera di Commercio di Foggia. Tocca andare per esclusione. L’ente di stanza alla Cittadella dell’economia non c’entra niente. “Noi siamo stati chiamati perché dovevamo partecipare e abbiamo dato il nostro consenso – afferma il presidente Cciaa Damiano Gelsomino - dopodiché, l’altro ieri siamo stati informati che la Fiera slittava e non abbiamo potuto far altro che recepire questa comunicazione che ieri ho trasferito in Giunta, ma non siamo stati gli artefici. Noi siamo favorevoli a queste iniziative. Secondo me, oggi non si possono fare più fiere campionarie che non dicono nulla, ma le fiere settoriali, in cui si identifica una provincia, sì e la vocazione di Foggia è agricola”.

Passando a Palazzo Dogana, quando Nicola Gatta si è insediato c’era già un contenzioso aperto per quote pregresse non versate. “Ci sono state interlocuzioni con il commissario – afferma oggi il presidente della Provincia di Foggia - più volte ho chiesto alla Regione di riprendere la governance, di incontrarci, di presentare un piano industriale, una programmazione, disponibili anche a vedere di risolvere il contenzioso”, ma niente. Delle quote, però, la Fiera faceva a meno da anni, quindi si presume non sia nel novero dei partner citati. “Noi vogliamo capire l’ente Fiera cosa vuole fare da grande: se c’è volontà da parte della Regione di un rilancio”. Dell’annullamento non sapeva nulla: “Noi dell’Ente Fiera non sappiamo nulla”. Impensabile aspettarsi un supporto da un Comune gestito da una commissione straordinaria che si occupa di ordinaria amministrazione. A meno che non si parli di privati e non di enti pubblici, gli indizi portano direttamente a Bari.

Sui social si è scatenata l’indignazione dei foggiani e si invocano dimissioni. Il comunicato della Fiera, per la cronaca, annuncia l’inaugurazione del parcheggio prevista per la fine del mese di agosto. Al taglio del nastro, con i sorrisi smaglianti di rito, sarà sicuramente interessante scoprire quali strategie riservi il futuro per non far colare a picco la gloriosa fiera di Foggia.

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