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Servizi per l'infanzia e l'adolescenza, le linee guida della Regione: divisione in gruppi e attività all'aperto (dove possibile)

Si dovrà prevedere un rapporto tra personale e minori: 1:5 per bambini da 3 mesi a 5 anni, di 1:7 per bambini da 6 a 11 anni e di 1:10 per ragazzi da 12 a 17 anni. I  giochi dovranno essere ad utilizzo esclusivo di un singolo gruppo, salvo disinfezione prima dello scambio

Porte aperte anche per i servizi per l'infanzia e adolescenza. È quanto stabilito dalla Regione Puglia nella ordinanza che dispone la riapertura di diverse attività tra le quali figurano le strutture a carattere diurno per i bambini e gli adolescenti. 

Punto di partenza, per i titolari delle strutture, sarà quello di "predisporre per genitori, bambini e personale una adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione da adottare. Prevedere segnaletica, con pittogrammi e affini, idonea ai minori".

Bisognerà inviare a Comune e Asl competente il Progetto organizzativo delle attività corredato da autocertificazione (rilasciata ai sensi del DPR 445/200, come modificato dall’art.264 del DL.34/2020) attestante il rispetto dei requisiti previsti dalla presente scheda. Non è prevista la preventiva approvazione del Progetto da parte dei Comuni e delle Aziende Sanitarie Locali. Non sono previste certificazioni dello stato di salute da parte del Pediatra per l’ammissione alle attività del centro". 

“Ente gestore, personale e genitori coinvolti, dovranno sottoscrivere un accordo (patto di responsabilità) per il rispetto delle regole di gestione dei servizi finalizzate al contrasto della diffusione del virus”.

Ogni struttura dovrà dotarsi di una zona di accoglienza oltre la quale non sarà consentito l’accesso a genitori e accompagnatori. L’accesso alla struttura dovrà prevedere un’organizzazione anche su turni che eviti assembramenti di genitori e accompagnatori all’esterno della struttura stessa. “Si procederà alla rilevazione quotidiana della temperatura corporea per tutti gli operatori, bambini, genitori/accompagnatori. In caso di temperatura superiore ai 37.5 °C il soggetto dovrà essere allontanato. In caso di febbre del genitore/accompagnatore il minore non potrà accedere al servizio. Bisognerà invitare il personale e i genitori all'auto-monitoraggio delle condizioni di salute proprie e del proprio nucleo familiare, ed informarli circa i comportamenti da adottare in caso di comparsa di sintomi sospetti per Covid-19”.

Indicazioni precise anche sulla composizione dei gruppi: si dovrà infatti "prevedere un rapporto tra personale e minori di 1:5 per bambini da 3 mesi a 5 anni, di 1:7 per bambini da 6 a 11 anni e di 1:10 per ragazzi da 12 a 17 anni; la composizione dei gruppi di bambini deve essere il più possibile stabile nel tempo e dovranno essere evitate attività di intersezione tra gruppi diversi, mantenendo, inoltre, lo stesso personale a contatto con lo stesso gruppo di minori. Bisognerà privilegiare attività che possano ridurre contatti prolungati, in particolare in ambienti chiusi, a maggior rischio di eventuale contagio. Favorire sempre, ove possibile, l’attività all’aperto”.

Per quel che riguarda l'igiene e l'uso di dispositivi di protezione, "per bambini e ragazzi devono essere promosse le misure igienico-comportamentali con modalità anche ludiche, compatibilmente con l’età e con il loro grado di autonomia e consapevolezza. La mascherina di protezione delle vie aeree deve essere utilizzata da tutto il personale e dai ragazzi sopra i 12 anni di età, nel caso in cui non sia possibile mantenere un adeguato distanziamento fisico. Bisognerà mettere a disposizione prodotti igienizzanti per la frequente igiene delle mani in tutti gli ambienti, in particolare nei punti di ingresso e di uscita. 

I  giochi dovranno essere ad utilizzo esclusivo di un singolo gruppo, salvo disinfezione prima dello scambio. Sarà obbligatorio garantire una approfondita pulizia giornaliera degli ambienti con detergente neutro e disinfezione con particolare attenzione ai servizi igienici e le superfici toccate più frequentemente”.

Infine, si dovrà “favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria”.

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