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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

"La prima settimana è già piena". Il nuovo inizio di Gabriella. Il massaggio relax in cima alla lista dei desideri delle clienti

I primi dieci giorni saranno un banco di prova per testare le nuove modalità. La priorità della fase 2 (dal 18 maggio), a sorpresa, non sono solo i peli superflui. C'è tanta voglia di concedersi trattamenti rilassanti

"La prima settimana di lavoro è già piena". L'entusiasmo è alle stelle. Gabriella Milano non vedeva l'ora. Il centro estetico che porta il suo nome a Foggia poco prima del lockdown ha festeggiato i tre anni di apertura, poi la saracinesca si è abbassata, inaspettatamente e all'improvviso come per tutti. Insieme alla voglia di ripartire, c'è una buona dose di curiosità sull'impatto reale delle nuove modalità. "Il nostro lavoro implica il contatto, è nella natura di questo mestiere". Il 18 maggio è dietro l'angolo, le prenotazioni corrono veloci e lei conosce già a menadito l'ordinanza regionale che ha anticipato l'apertura del comparto benessere e ha fornito precise linee guida per la fase 2. "I primi dieci giorni saranno un banco di prova e sicuramente dopo potremo perfezionare la programmazione - spiega Gabriella Milano - Io già lavoravo su appuntamento e sono tra le fortunate, per così dire, perché mi rendo conto che per un salone con i dipendenti o comunque con un flusso di clientela maggiore del mio magari questa nuovo sistema potrebbe risultare un po' più complicato".

In cima alla top ten dei trattamenti più richiesti ci sono certamente cerette ed epilazione di baffetti e sopracciglia: eliminare i peli superflui è la priorità della fase due, opportunamente racchiusa dall'esperta nella formula dell'estetica di base. Ma è pressante anche l'istanza di relax. "La prima cosa che devo fare è un bel messaggio rilassante", è quello che si è sentita dire prima ancora che arrivasse la lieta novella della riapertura: "Pare che la quarantena abbia fatto stressare tutti, quindi molte clienti mi hanno richiesto, a parte un 'restauro' generale, massaggi e trattamenti".

Gabriella Milano non ha mai abbandonato le sue clienti e telefonicamente, durante la quarantena, ha fornito delle dritte, nei limiti del possibile, soprattutto per il 'mantenimento' dei trattamenti avviati e interrotti. Nel caso dei servizi di beauty farm, istituti o saloni di bellezza, comunque li si voglia chiamare, non è sempre possibile ricorrere al fai da te. "La nostra presenza più specializzata è necessaria", evidenzia, e in più ci sono i macchinari. Basti pensare all'epilazione laser: "Ho previsto una seduta omaggio nel pacchetto, per sopperire alla mancanza di questi mesi, anche se non è imputabile alla mia volontà, ma è un modo come un altro, nel mio piccolo, per venire incontro ai clienti".

Non c'è alcuna limitazione ai trattamenti. Si potrà tornare anche nel solarium, disinfettato tra un cliente e l'altro e con gli occhialini monouso. "Non c'è nessun divieto - chiarisce Gabriella Milano - ci sono soltanto delle misure in più qualora si dovesse lavorare a distanza ravvicinata con la cliente". Il distanziamento rappresenta un problema e condiziona la capacità di movimento di una categoria che lavora a stretto contatto con l'utenza. Non considera stringenti o capestro le prescrizioni, una ventina in tutto solo nell'ordinanza. "Sono un po' le regole di buonsenso a cui siamo stati abituati durante questa quarantena: mascherine chirurgiche, il rapporto uno a uno, la disinfezione e sterilizzazione delle postazioni e degli strumenti di lavoro alle quali noi eravamo già ampiamente abituati, pulizia dei filtri dell'aria condizionata che noi ovviamente facevamo ad ogni cambio di stagione. Se il trattamento che stiamo effettuando deve essere eseguito con la cliente a volto scoperto abbiamo l'obbligo di indossare la Ffp2 senza filtro, visiera e camice monouso".

Mote procedure erano già ampiamente adottate nei saloni, come l'accurata detersione dei lettini. La prima cosa da fare all'ingresso sarà igienizzare le mani con il gel del dispenser e misurare la temperatura corporea (se è uguale o superiore ai 37,5° C non si entra). Gabriella Milano sta già predisponendo un vademecum per le sue clienti. Non la scoraggiano nemmeno le spese che dovrà sobbarcarsi, considerazioni che non appannano il buonumore di un nuovo inizio: "I dispositivi non hanno un costo spropositato, non sappiamo ancora se dovremo acquistare il macchinario per la sanificazione dell'ambiente, nel caso sarebbe forse la spesa più gravosa. Non avendo lavorato per tanto tempo, sostenere questa spesa, che sia anche di 200 per le mascherine, è un esborso ulteriore. Hanno programmato rimborsi tramite Invitalia e il credito d'imposta, però sono somme che dovremo tirare fuori prima di iniziare e di incassare". Sono le preoccupazioni economiche che attanagliano indistintamente tutte le categorie. Pensieri che scaccia via anche un buon massaggio relax.

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