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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Boom di esportazioni in Puglia, esulta anche la Capitanata: +441,1 milioni di euro contro i 380 di import

Foggia è una delle tre province, insieme a Bari e Lecce, ad aver prodotto un bilancio positivo rispetto alle importazioni (+ 61 milioni di euro)

Aumentano ancora le esportazioni, ma anche le importazioni in Puglia. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato ed analizzato l’andamento della bilancia commerciale. Dopo un anno da record, anche nel primo e nel secondo trimestre di quest’anno, è cresciuto l’export made in Puglia verso i consumatori stranieri, ma anche l’import destinato alle aziende e alle famiglie pugliesi. Sul fronte delle esportazioni, dai 3,8 miliardi di euro del primo semestre 2020, ai 4,1 miliardi del primo semestre 2021, si arriva ai 5,1 miliardi del primo semestre di quest’anno.

"Le esportazioni – spiega Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio Economico – rappresentano un utile indicatore per comprendere lo stato di salute della produzione interna e del commercio mondiale. Attraverso l’andamento dell’export, infatti, si può monitorare la competitività delle aziende della Puglia e la loro capacità di raggiungere gli altri Paesi che possono rivelarsi strategici per lo sviluppo del territorio. Negli ultimi anni – ricorda Stasi – c’è stata una grande richiesta di prodotti agroalimentari, oltre ai macchinari che continuano a rappresentare la quota di mercato preponderante. Si registra una bilancia positiva per le province di Bari (2,5 miliardi di export contro i 2,45 di import); Foggia (441,1 milioni di euro di export contro i 380 di import); Lecce (418,5 milioni di euro di export contro i 374 di import). Negativa per Taranto (749,7 milioni di euro di export contro i 1,6 miliardi di import); Brindisi (599,3 milioni di euro di export contro i 848,8 di import); Barletta-Andria-Trani (379,2 milioni di euro di export contro i 452,8 di import). L’export non è solo un’opportunità in più, ma quasi un obbligo per poter accrescere le quote di mercato. È importante, perciò, presidiare i mercati con più eventi, più guide, più promozioni, più presenze, ma anche attraverso la protezione dei nostri marchi. L’attenzione ai mercati esteri non può che diventare una priorità per le aziende che vogliono crescere, diversificando".

Riguardo ai prodotti maggiormente esportati dalla Puglia verso l’estero, i valori più alti si registrano autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (658,6 milioni di euro); prodotti alimentari (496,4 milioni di euro); macchinari e apparecchiature (495,6 milioni di euro); prodotti agricoli, animali e della caccia (393,5 milioni di euro); prodotti chimici (386,4 milioni di euro); prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (362,4 milioni di euro); articoli in gomma e materie plastiche (279,4 milioni di euro); mobili (256,1 milioni di euro); prodotti della metallurgia (249,7 milioni di euro); articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (248,6 milioni di euro); apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (202,4 milioni di euro); prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (177,8 milioni di euro); altri mezzi di trasporto (153,8 milioni di euro); articoli di abbigliamento (133,6 milioni di euro); bevande (123,7 milioni di euro).

Sul fronte delle importazioni, invece, dai 4 miliardi del primo semestre 2020, ai 4,7 miliardi del primo semestre 2021, si è arrivati ad importare beni per 6,1 miliardi nel primo semestre di quest’anno. Riguardo ai prodotti importati, i valori più alti si registrano per carbone (627,7 milioni di euro); prodotti alimentari (552,7 milioni di euro); prodotti agricoli, animali e della caccia (540,3 milioni di euro); prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (409,9 milioni di euro); prodotti chimici (393,5 milioni di euro); macchinari e apparecchiature (380,5 milioni di euro); prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (339 milioni di euro); minerali metalliferi (304,2 milioni di euro); apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (277,8 milioni di euro); autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (241,1 milioni di euro); articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (227 milioni di euro); articoli di abbigliamento (213,3 milioni di euro); petrolio greggio e gas naturale (205,8 milioni di euro); prodotti della metallurgia (187,3 milioni di euro); articoli in gomma e materie plastiche (184,9 milioni di euro); altri mezzi di trasporto (138,4 milioni di euro); prodotti tessili (128,4 milioni di euro).

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