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Energia elettrica, in Puglia le fonti rinnovabili hanno coperto il 67% della domanda: è tra i dati più alti in Italia

Sul territorio nazionale, la richiesta di energia elettrica a dicembre 2021 è stata pari a 27,4 miliardi di kWh, un dato in crescita del 5,9% rispetto a dicembre del 2020 e dello 0,8% rispetto a novembre 2021 (valori destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario e temperatura)

Secondo i dati rilevati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, l’energia elettrica consumata in Puglia è cresciuta dell’8,7% rispetto a dicembre 2020 e dell’11,6% rispetto allo stesso mese del 2019. Nel periodo analizzato, le fonti rinnovabili hanno coperto il 67% della domanda elettrica regionale, uno dei dati più alti a livello nazionale

A livello industriale, l’indice Imcei elaborato da Terna - che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa mille clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) - ha fatto registrare in Puglia un aumento del 33,3% rispetto a dicembre 2020. A guidare la crescita dei consumi industriali sono i comparti di siderurgia e lavorazione di plastica e gomma. Bene anche i settori di chimica e legno e mobilio.

Sul territorio nazionale, la richiesta di energia elettrica a dicembre 2021 è stata pari a 27,4 miliardi di kWh, un dato in crescita del 5,9% rispetto a dicembre del 2020 e dello 0,8% rispetto a novembre 2021 (valori destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario e temperatura). A livello territoriale, la variazione di dicembre 2021 è risultata ovunque positiva: +5,2% al Nord, +7,1% al Centro e +6,5% al Sud e nelle isole. A dicembre 2021, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per il 92% con produzione nazionale e per la quota restante (8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,5 miliardi di kWh) è risultata in aumento dell’11,4% rispetto a dicembre del 2020. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 32% del fabbisogno mensile. In crescita le fonti di produzione eolica (+41,2%), fotovoltaica (+23,4%) e termica (+13,8%). In flessione le fonti di produzione idrica (-15,9%) e geotermica (-2,9%). Per quanto riguarda il saldo import-export, il dato è in flessione del 31,1% per un effetto combinato di un aumento dell’export (+7,3%) e di una diminuzione dell’import (-25,5%). In particolare, nel mese di dicembre 2021 il mercato dell’energia ha fatto registrare fenomeni sostenuti di esportazione netta verso la frontiera Nord, raggiungendo picchi di oltre 2.000 MWh, anche per l’elevato tasso di indisponibilità del parco di generazione europeo e, nello specifico, di quello nucleare francese. 

L’indice Imcei elaborato da Terna ha fatto registrare una variazione positiva dell’1,4% rispetto a dicembre 2020 grazie alla performance dei comparti della meccanica e dei materiali da costruzione, mentre a livello congiunturale si è registrata una flessione dell’1,1% (su novembre 2021).

Su base annua, nel 2021 i consumi di energia elettrica in Italia sono tornati sostanzialmente ai valori del 2019, recuperando il forte calo fatto registrare nel 2020. Secondo i dati di Terna il fabbisogno è stato pari a 318,1 miliardi di kWh, un valore in aumento del 5,6% rispetto al 2020 e in linea (-0,5%) con i livelli pre-Covid del 2019. Le rinnovabili hanno coperto il 36% della domanda elettrica, anche in questo caso tornando sui volumi del 2019, grazie all’incremento dell’eolico e del fotovoltaico. Performance decisamente positiva dell’indice ImceiI: i dati provvisori di Terna indicano che i consumi industriali sono cresciuti del 10,5% rispetto al 2020, trainati in particolar modo dai settori della meccanica e della siderurgia.

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