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Economia Manfredonia

Giallo Energas: 'congelato' l'ok al mega deposito gpl costiero di Manfredonia

Energas non sarebbe stato inserito nel decreto Energia

Nel decreto legge che introduce misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti - approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti - la questione del progetto del mega impianto costiero di Gpl, non è stata valutata, meno che mai approvata, ma congelata.

Contrariamente alle notizie ribattute dalle agenzie di stampa e rilanciate sui social da Angelo Riccardi - argomento sul quale si era espresso anche Paolo Campo - la posizione del Governo sull'impianto più grande d'Europa con 12 serbatoi tumulati da 5mila metri cubi ciascuno, con gasdotto e raccordo ferroviario, non fa parte dei punti inseriti nel Decreto Energia del 10 novembre.

L'ex sindaco di Manfredonia è ritornato sull'argomento rettificandolo: "Ieri per 30 minuti circa è comparso il comunicato ripreso da tutti gli organi di stampa, per poi essere eliminato successivamente. La delibera, insieme ad altre analoghe di superamento del dissenso/mancata intesa, era prevista all'ordine del giorno ma non è stata più discussa".

Il deputato della Repubblica, l'on. Giandiego Gatta, fa sapere che si opporrà qualora il suo stesso Governo dovesse approvare il progetto Energas. “Ero, sono e sarò sempre dalla parte della mia terra e, perciò, sempre sarò contrario alla allocazione del deposito di Gpl 'Energas' a Manfredonia. In ordine a questa circostanza, annuncio già il mio voto contrario a qualunque provvedimento che preveda l’ubicazione di questo impianto nel territorio della città da cui provengo e che, assieme a tutta la Capitanata, mi onoro di rappresentare alla Camera dei Deputati. Manfredonia ha già pagato un prezzo altissimo per l’ex Enichem, con un processo di bonifica del sottosuolo ancora in fase di stallo e di cui si sa sempre poco.  Per non parlare poi dello pseudo processo di industrializzazione, fortemente voluto dagli antenati di chi oggi mi chiede "spiegazioni", che ha lasciato macerie e feriti sul campo. A quelli che oggi puntano il dito contro il governo e che si scoprono ambientalisti, però, vorrei porgere due domande: cosa hanno fatto in questi anni per il completamento delle bonifiche dell’ex Enichem? Hanno mai risposto alle nostre istanze finalizzate a farci conoscere lo stato delle operazioni di disinquinamento del golfo? Il sottoscritto e il suo partito, Forza Italia, hanno persino allestito gazebo e raccolto le firme per l’indizione del referendum consultivo sul deposito Gpl. Questa è cronaca e la mia posizione non cambia. Non accettiamo lezioni di coerenza da nessuno perché le nostre posizioni, che poggiano su basi solidissime, erano e sono le stesse: non darò mai il mio assenso a decisioni che feriscono, ledono e mortificano Manfredonia e la Capitanata”.

La questione è all'attenzione della Regione Puglia e del Movimento 5 Stelle. Così Rosa Barone: "Ora la famosa destra, quella della sovranità popolare, con assoluto disinteresse della volontà dei cittadini, pare voglia autorizzare l'installazione dell'Energas. Un impianto che non porterà alcun beneficio a questa terra, un impianto il cui progetto del 2015 è assolutamente obsoleto, anche in un'ottica di sostenibilità ambientale, un impianto che da sempre ha visto l'opposizione della Regione Puglia, un impianto che ci vedrà ancora contro con tutte le armi a nostra disposizione".

Tuttavia il tema sarà affrontato nelle prossime sedute, quando potrebbe arrivare l'eventuale via libera autorizzativo. La Provincia ha colto l'occasione per confermare la sua piena e totale contrarietà: "E' un danno per l'intera Capitanata" ha sottolineato Nicola Gatta. “L’impianto ‘Energas’, è bene ricordarlo, è del tutto incompatibile con quelli che sono i punti di forza dell’area che dovrebbe ospitarlo: dalle bellezze paesaggistiche alle ricchezze ambientali fino all’immenso patrimonio culturale e archeologico di Siponto. Peraltro senza essere neppure in grado di garantire alcun reale e significativo beneficio in termini di produzione energetica. E finendo per generare altre conseguenze negative in un pezzo della provincia di Foggia che ha già pagato con l’Enichem un prezzo altissimo per politiche industriali sbagliate e scriteriate, completamente slegate dalle vocazioni della ‘porta del Gargano’ che merita un’attenzione ed un sostegno che si muovano in una direzione diametralmente opposta allo scenario rappresentato da ‘Energas’” ha aggiunto il Presidente.

Resta chiara ed irremovibile la posizione dell'amministrazione comunale di Manfredonia, la stessa espressa in occasione del Consiglio comunale monotematico del 17 marzo 2022 e del referendum popolare del novembre 2016. "Manfredonia ha scelto un altro futuro di sviluppo, quello turistico culturale (ed i numeri registrati quest’anno e le prospettive ci stanno dando ragione) che non può coesistere con l’installazione di questo impianto con tecnologia obsoleta e che inciderebbe in maniera del tutto residuale sulle contingenti necessità energetiche. Manfredonia ha puntato con convinzione sull’economia del mare ed il recupero del rapporto diretto con questa importante risorsa, sulla valorizzazione del suo patrimonio storico-artistico-culturale materiale ed immateriale come gli straordinari nuovi scavi archeologici di Siponto, sull’arte e le sue tradizioni identitarie, sulla tutela della salute e dell’ambiente. Ribadiremo il nostro 'no' in ogni sede e siamo pronti a tutto per difendere il territorio da questa minaccia invasiva. Abbiamo già pagato con l’ex Enichem le scelte calate dall’alto ed in contrapposizione alla naturale vocazione di sviluppo. Pertanto, come primo passo, avviamo in via prioritaria un'interlocuzione formale con il Governo ed il competente Ministero attraverso i parlamentari del territorio. E' una battaglia che non ha colori e divisioni politiche".

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