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Foggia e il 'ricatto' dell'emergenza abitativa: tra case sfitte e corse all'occupazione, ecco le cifre (e le colpe)

Conferenza stampa di Sunia e Cgil. "Il Comune non ha mai costituito un ufficio casa. Si assegnano alloggi sempre e solo in emergenza e senza alcun avviso pubblico". Appello al Prefetto

Nelle ultime settimane l’emergenza abitativa ha dominato la scena politica della città di Foggia ottenendo l’attenzione della cronaca nazionale. L’argomento è tanto importante da richiedere un approfondimento non solo rispetto alle varie situazioni presenti nel Comune di Foggia, ma anche sul termine usato e, a volte, abusato: di cosa parliamo davvero quando parliamo di “emergenza abitativa”? Siamo abituati a pensare che l’emergenza abitativa nasca soltanto dall’uso di alloggi impropri o strutture non adatte e degradate (baracche, container..). “In realtà riteniamo necessario diversificare le varie categorie di bisogno legate alla casa: da quelle più gravi legate a chi una casa non ce l’ha, a quelle di chi una casa ce l’ha ma rischia di perderla, oppure a chi è impossibilitato ad accedere al bene “casa” a causa della sempre maggiore incidenza dei costi abitativi sui redditi. Si pensi alle giovani coppie, ai giovani soli, ai lavoratori, ai migranti, alle famiglie numerose, agli anziani, agli sfrattati, fino ai casi estremi di chi è costretto a vivere in alloggi impropri o di fortuna. Dunque, rispetto a tutte queste categorie, il Comune di Foggia è almeno in grado di fornire numeri e dati certi?”. Così in conferenza stampa oggi Michela De Palma, Segretaria provinciale SUNIA, Nicola Zambetti, segretario nazionale, e Maurizio Carmeno, segretario generale Cgil Foggia. “Dall’emergenza casa alla programmazione del territorio contro ogni ricatto alla città” il titolo dell’incontro.

L’emergenza abitativa a Foggia

“Nel 2010 – dicono Sunia e Cgil- è stata pubblicata la graduatoria definitiva per l’assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica il cui bando risaliva al 2004. Ben sei anni per l’esame di circa 3000 domande e di queste 2114 furono gli aventi diritto. A novembre del 2016, 12 anni dopo, il Comune di Foggia pubblica un nuovo bando per l’assegnazione di alloggi di E.R.P.. Ad oggi, a distanza di oltre due anni, non è stata pubblicata neanche la graduatoria provvisoria che per legge doveva essere pubblicata entro maggio 2017. Sappiamo soltanto che sono pervenute circa 800 domande. Di conseguenza, il Comune di Foggia assegna alloggi da una graduatoria che fotografa un bisogno fermo al 2004. Perché non pubblica la graduatoria del bando del 2016? I dati che abbiamo sono significativi: l’ISTAT ci dice che nella città di Foggia vi sono oltre 5.000 alloggi sfitti, non occupati; -Il Ministero degli Interni, nell’ultima pubblicazione sugli sfratti, ci dice che nell’anno 2017 sono stati emessi dal Tribunale di Foggia 608 sfratti di cui 562 per morosità e sono state richieste 933 esecuzioni di cui 267 eseguite con l’assistenza della forza pubblica; -circa 1000 famiglie ogni anno partecipano al bando per l’integrazione del canone di locazione. Sono tutti lati della stessa medaglia e di una emergenza che ha visto fin ora l’assenza del Comune di Foggia.

Il Comune non ha mai costituito un “ufficio casa”. Si assegnano alloggi sempre e solo in emergenza e senza alcun avviso pubblico. Le Leggi Regionali prevedono che il Comune si doti di un vero e proprio piano casa, di un’agenzia sociale per la locazione utilizzando risorse regionali quali parti della premialità del Fondo Integrazione Affitto. Il Comune non ha mai convocato i Sindacati della Proprietà Edilizia e degli Inquilini per il deposito degli accordi territoriali sui canoni agevolati né tantomeno ha previsto delle riduzioni IMU per i proprietari che affittano a canone agevolato (ai sensi della legge 431/98). Riteniamo urgente un mutamento di logica nelle scelte politiche a tutti i livelli istituzionali: è necessario che Governo, Regione e Comune si dotino di un “piano casa” con previsione di spesa annuale certa” denunciano.

“Si è sempre fronteggiato il problema casa con provvedimenti straordinari: manca una programmazione di fondo, si opera continuamente con soluzioni tampone. Perché il piano sanitario viene presentato ogni anno mentre il piano casa solo ogni cinquant’anni? La casa è un servizio da programmare, la politica sulla casa non può essere fatta solo di provvedimenti straordinari. Il SUNIA si batte da sempre per un piano casa nazionale, regionale e comunale che preveda investimenti continui per riqualificare, mettere in sicurezza e implementare il patrimonio pubblico tutto nel rispetto della legalità e della trasparenza. Occorre combattere il fenomeno dell’abusivismo che spesso non è dovuto a necessità ma è generato da una non-cultura rispetto alla cosa pubblica, dall’assenza di controllo del patrimonio, dalla mancata pubblicazione di graduatorie aggiornate e da istituzioni incapaci di fare politica seria e concreta. Riportare legalità significa combattere il degrado e la sensazione di abbandono e di insicurezza che le famiglie vivono nei quartieri. Il recente decreto del ministro Salvini sullo sgombero degli immobili occupati abusivamente rischia, se gestito male, di generare una vera e propria “guerra tra poveri”.

Le richieste

Il SUNIA chiede al Prefetto di Foggia di essere invitato al tavolo ove si discute degli sgomberi per dare un contributo alla legalità e per mettere a disposizione la propria conoscenza dei bisogni della città. Trasparenza e legalità nelle esecuzioni degli sgomberi significa non promuovere una guerra tra poveri: prima di eseguire uno sgombero bisognerebbe istruire un fascicolo socio-economico della famiglia e trovare una soluzione solo a quelle famiglie benevoli di sostegno. Purtroppo, a volte, alla radice di questa costante emergenza vi è una non-cultura, una educazione selvaggia ad “accaparrarsi” un container o una casa popolare pur di rientrare nella “platea” dell’emergenza abitativa senza magari averne i requisiti. Prima di trasferire le famiglie da un alloggio all’altro bisogna verificare i requisiti. Il Comune lo sta facendo? Anche questo è lotta per la legalità.

Alla luce di quanto detto, il SUNIA invita il Comune di Foggia a: aprire un tavolo di confronto con i sindacati per lo sviluppo urbanistico della città e per fronteggiare l’emergenza abitativa; approvare il Piano Casa Comunale come previsto dalla Legge Regionale; pubblicare la graduatoria del Bando per l’Assegnazione di Alloggi E.R.P. che sarebbe dovuta essere pubblicata già a maggio 2017 al fine di avere un quadro più preciso del disagio abitativo cittadino. Il SUNIA sta valutando di presentare un ricorso collettivo per il rispetto delle famiglie che hanno presentato la domanda nel 2016.

E ancora, costituire le Agenzie Comunali per la Casa (previste dalla Legge Regionale 22/2014) finalizzate a favorire l’incontro fra domanda e offerta, rispondendo ai bisogni espressi da quelle famiglie a reddito medio-basso prive dei requisiti per accedere all’alloggio pubblico e, allo stesso tempo, incapaci di prendere in affitto un alloggio privato a causa dei canoni di mercato troppo alti; convocare i sindacati della proprietà edilizia e degli inquilini per il deposito dell’Accordo Territoriale sui canoni agevolati; concordare con i sindacati un avviso pubblico destinato a tutti coloro che si trovano in condizioni di disagio ed emergenza, stabilendo precisamente i criteri di valutazione della “condizione di emergenza” con elenco da aggiornare ogni mese in modo da avere reale certezza dei numeri e delle situazioni di disagio; combattere il fenomeno dell’abusivismo attraverso una gestione trasparente ed efficiente del patrimonio comunale e dell’ARCA che, a nostro avviso, deve essere unico gestore del patrimonio ERP”.

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