Al Don Uva scatta la cassa integrazione: "I lavoratori non possono pagare questa crisi"
Aleggia lo spettro dei licenziamenti. Oggi presidio promosso dall'Usb davanti alla Prefettura di Foggia
Scattano oggi, almeno per i prossimi tre mesi, gli ammortizzatori sociali per 52 dipendenti della sede di Foggia del Don Uva e 77 di Bisceglie. Universo Salute, subentrata nella proprietà alla Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, ha fatto ricorso alle prestazioni del Fis, il Fondo d’integrazione salariale che fornisce strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Si applica nelle aziende che non rientrano nella cassa integrazione guadagni e che appartengono a settori nell’ambito dei quali non sono stati stipulati accordi per l’attivazione del Fondo di Solidarietà bilatere.
Stamattina l'Usb ha promosso un presidio davanti all’Ufficio Territoriale del Governo di Foggia e una delegazione, composta dal dirigente Usb Sanità Luciano D’Aiello (nel video) e da due dipendenti, ha consegnato un documento al prefetto Carmine Esposito. Secondo l’Unione Sindacale di Base, i lavoratori perderanno circa il 10% del loro stipendio, e già da due anni non ricevono l’adeguamento salariale per il mancato rinnovo del contratto Aiop Case di Cura.
L’azienda ha motivato l’accesso al Fis con i danni dovuti alla pandemia e all’aumento delle spese di gestione, in particolare i costi energetici. “Riteniamo che queste motivazioni non siano del tutto adeguate a giustificare la cassa integrazione – afferma il dirigente Usb Sanità - perché innanzitutto quest’anno non abbiamo avuto blocco dei ricoveri, in secondo luogo i costi energetici sono aumentati per tutte le aziende. Riteniamo che il problema al Don Uva sia la mancanza di progettualità e siamo preoccupati perché oggi è cassa integrazione domani non sappiamo se potrà trasformarsi in veri e propri licenziamenti”.
L’Usb, una volta ricevuta l’informativa, ha chiesto una convocazione e il 4 luglio ha contestato la scelta di accedere al Fis, rifiutandosi di firmare l’accordo aziendale. “Ormai dal primo giorno di gestione del Don Uva, da parte della Universo Salute, si sono sempre scaricate sui lavoratori le proprie responsabilità gestionali-organizzative – si legge nel documento consegnato in Prefettura - Siamo partiti nel 2017 con il taglio di 100 euro sui già magri stipendi degli infermieri applicando il Ccnl Aiop ultima categoria, poi ad ottobre 2020 è stato modificato (il tutto in modo unilaterale) il contratto dei dipendenti storici da Aiop Case di cura Private ad Aiop-Rsa , tutto al solo fine di non riconoscere il rinnovo contrattuale che prevedeva aumenti salariali dopo 15 anni di mancati rinnovi”.
L’azienda, rileva peraltro l’Usb, ricorre all’impiego di lavoratori tramite agenzia interinale. “Con questo non si vuole fare assolutamente una battaglia contro di loro, però, fa capire come ci siano ambiguità all’interno dell’azienda – aggiunge Luciano D’Aiello – e per questo abbiamo difficoltà a giustificare questo Fondo d’integrazione salariale”. Il sindacato lamenta anche l’assenza delle istituzioni regionali, più volte sollecitate. “L’Usb non è disposta a far pagare ai lavoratori questa crisi” e chiede a Universo Salute di “cambiare rotta, prima che sia troppo tardi”.