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Economia San Marco in Lamis

The end a San Marco in Lamis, l’on. Cera riconosce “il dissesto finanziario”

Il comune di San Marco in Lamis intraprenderà le procedure per la dichiarazione di dissesto finanziario. Il sindaco: "Disinvolta gestione delle risorse pubbliche di decenni di amministrazione sbagliata"

San Marco in Lamis dichiarerà il dissesto finanziario. Nulla ha potuto il sindaco e onorevole Angelo Cera – complice anche l’evidenza dei fatti con i servizi al minimo e le aliquote al massimo – al cospetto delle due relazioni del responsabile del settore economico e finanziario e del revisore contabile, circa l’impossibilità del Comune di andare avanti per il grave deficit finanziario, che il 29 giugno hanno proposto al Consiglio comunale di intraprendere le procedure per la dichiarazione di dissesto.

In città ora è caccia ai responsabili, che il primo cittadino individua in una “disinvolta gestione delle risorse pubbliche di decenni di amministrazione sbagliata”. Per il primo cittadino sono questi i motivi che hanno determinato la gravissima situazione economica: “La distrazione di fondi operata ai danni del Piano Sociale di Zona a cui poi si sono aggiunti gli interessi, i debiti pregressi derivati da sentenze, la distrazione dei fondi derivanti dagli usi civici, le sentenze passate in giudicato e non pagate, il disavanzo di amministrazione 2014 derivante dai residui di vent'anni di amministrazione, sono gli elementi che hanno messo in ginocchio il nostro Comune”.

L’on. Angelo Cera aggiunge. “A tutto questo, poi, si aggiungono anche le minori entrate Statali. Si pensi che dal 1 gennaio 2015 a oggi il nostro comune ha ricevuto dallo Stato solo 4000 euro. Con soli 4000 euro dovremmo amministrare, pagare gli stipendi dei dipendenti comunali e delle società che hanno in affido dei servizi e curare gli interessi di 15mila persone. È assurdo!”

Il parlamentare sindaco rivela che quanto segue: “Nel 2011 ci siamo candidati per governare questa Città, e fin da subito ci siamo accorti che qualcosa non andava. Abbiamo tentato un salvataggio, in extremis, con il piano pluriennale di rientro presentato alla Corte dei Conti, ma per l'aggravarsi della situazione il tappo è saltato”.

Poi la richiesta d’accertamento delle responsabilità: “Ora lo chiedo a gran voce, perché i cittadini hanno bisogno di sapere chi sono gli amministratori che hanno sbagliato: l'accertamento delle responsabilità da parte della Corte dei Conti e della Procura, ai quali, anche noi ci sottoponiamo, chiedendo, sin d'ora, che chi ha sbagliato paghi e rifonda i cittadini. 

E infine l’augurio per il futuro della città: “Un aspetto positivo c'è: il risanamento, che sempre consegue al disseto. Perché comunque sia la città ne uscirà certamente risanata e potrà guardare al futuro con più ottimismo”.

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