rotate-mobile
Economia

Puglia sempre in alto: è la meta estiva preferita, questo è l'anno della ripartenza

In Puglia perdite contenute nei due anni di pandemia rispetto al dato nazionale e a quello europeo. "Il 2022 l'anno durante il quale programmare la ripartenza"

Turismo in Puglia. Malgrado due anni di pandemia, la Puglia riesce a contenere i danni e a portare a casa un risultato soddisfacente, a giudicare dall'analisi dei principali indicatori del turismo dal 2015 al 2021, a cura dell'osservatorio regionale. Nel 2021 sono 3,3 milioni gli arrivi registrati e 13,8 milioni le presenze, con una variazione, rispetto al 2019, rispettivamente del -22% e del -10% (921600 e 1.565.000 presenze in meno).

Il trend consente di ipotizzare una crescita il 2023, al di là di nuovi scossoni congiunturali, come la crisi Ucraina o eventuali recrudescenze del situazione pandemica. Proprio per le suddette incognite, sommate al caro-vita e carburante, si prevede un 2022 ancora faticoso. Le congiunture potrebbero in qualche maniera inficiare sulla domanda turistica soprattutto nazionale. Un calo che, nelle previsioni di Pugliapromozione, potrebbe essere attutita dalla riapertura dei confini internazionali e dall'intensificarsi del traffico aereo, "ma con le principali economie del globo (Europa, Asia, Regno Unito, Russia e Cina) fiaccate anch'esse dagli eventi in corso. 

Insomma, il 2022 dovrà essere l'anno della riprogrammazione, anche con lo sfruttamento delle risorse provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e quelle comunitarie. 

Come riporta l'Osservatorio, le perdite sono state contenute durante i due anni di pandemia “dall'alta stagionalità e da un grado di internazionalizzazione dei flussi ancora da consolidare. Il turismo domestico e nazionale, in ripresa nei mesi estivi, ha consentito di compensare le perdite derivanti dai mesi di lockdown e dalla contrazione del turismo business e internazionale (-48% gli arrivi e -40% le presenze dal 2019 al 2021)”.

Per quanto riguarda la stagione estiva, il trend registrato nel 2021 è stato ancora più positivo rispetto all'anno pre-pandemia. Da luglio a settembre, infatti, arrivi e presenze sono aumentate rispettivamente del 5,7% e del 7,5% rispetto all'estate del 2019, grazie ai flussi nazionali aumentati del 14,7% e del 13,6%.

Vieste prima località in assoluto in Puglia

Trend globali

Come è logico, la pandemia ha determinato un netto calo degli arrivi internazionali. Ma in Italia e, in particolare, in Puglia, la flessione è stata più contenuta. Alla contrazione del -72% registrata a livello mondiale, il flusso di stranieri nello 'stivale' è sceso del 63%, in Puglia la perdita di arrivi internazionali è stata del -48%.

Inoltre, secondo l‟Istat, nei primi nove mesi del 2021 sul 2019, i dati provvisori dell‟Italia mostrano un trend migliore della media europea rispetto al 2019, ma con le presenze complessive negli esercizi ricettivi che diminuiscono del -38,4% (145 milioni di presenze in meno) e gli arrivi del -46,5%.

Stagionalità

L'emergenza pandemica ha inciso anche sulla destagionalizzazione dei flussi, anche per l'assenza degli stranieri che scelgono la Puglia nei mesi da maggio a ottobre. Nel 2021, la presenza di stranieri nei mesi non estivi è scesa dal 28,9% al 23,5%.

Internazionalizzazione

Tuttavia, nel 2021 il tasso di internazionalizzazione è tornato a crescere dopo la perdita del 2020. Gli arrivi dall'estero sono risaliti dal 12,4% del 2020 al 18,2% dello scorso anno. Per quel che riguarda le presenze, il 2020 ha interrotto la costante crescita del turismo dall'estero registrato nell'ultima decade. La percentuale, scesa all'11,8% nel 2020, ha ripreso a salire nel 2021 (16,6%.

Mercati stranieri

Per quel che concerne i paesi che scelgono la Puglia come luogo dove trascorrere le vacanze, le restrizioni dovute alla pandemia, hanno determinato una riduzione dei turisti provenienti da continenti extraeuropei. Tornano a prevalere i flussi provenienti dall'Europa, mentre il peso dei mercato di lungo raggio (tra i principali Canada, Australia, Brasile e Giappone) si contrae rispetto al 2015 e al 2019.

È la Germania il Paese che offre il maggior numero di arrivi e presenze. Nel 2021 poco meno di 300mila sono stati i turisti tedeschi giunti in Puglia. Nel 2021 a guidare la ripresa del turismo internazionale sono stati i mercati europei di «prossimità» e tradizionali: Germania, Francia, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio e Polonia. Anche gli Stati Uniti, dopo il calo del 2020, riappaiono tra i principali mercati della Puglia, ma classificandosi al settimo posto del ranking degli arrivi anziché al quarto posto come nel 2019. Da osservare anche l‟aumento in valori assoluti registrato tra il 2020 e il 2021 dagli altri Paesi dell'Asia Occidentale, classificazione che include anche Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Oman e Qatar.

Turismo nazionale

Con riferimento al mercato nazionale, a trainare la ripresa del 2021 sono stati principalmente i viaggi interni, dei pugliesi in Puglia (nel 2019 la quota sul totale incoming era del 18,2% e passa al 21,3% nel 2021), e i flussi provenienti dalle altre regioni italiane che rappresentavano una quota del 54,3% nel 2019 giunta al 60,4% nel 2021. Secondo l‟Istat, nel 2021 la scelta dei turisti residenti in Italia si è orientata prevalentemente verso le località dell‟Emilia-Romagna, seguite da quelle del Veneto (12,8%) e della Toscana (11,1%). Al quarto posto la Puglia che sottrae la posizione in graduatoria alla Lombardia.

Vieste prima per turisti in Puglia

Nel 2021, dopo la Puglia, la Lombardia (15% del totale delle presenze dall‟Italia), la Campania (14,6%), il Lazio (11,4%), l‟Emilia Romagna (6,1%) e il Veneto (5,5%) sono state le principali regioni di provenienza. Gli incrementi più cospicui, nell‟ultimo anno, si registrano nell‟ordine da Puglia, Lombardia, Campania, Lazio, Sicilia e Piemonte.

Andamento provinciale

Bari e Bat sono le province che pagano maggiormente dazio sull'interruzione della destagionalizzazione dei flussi cagionata dall'emergenza Covid. Nel 2019 le due province accoglievano nei mesi non estivi il 45% circa delle presenze, quota scesa al 35% nel 2021. A Foggia e Lecce si registra il 60% delle presenze turistiche pugliesi, soprattutto legate alle località di mare, il che le rende le province pugliesi con il più basso livello di destagionalizzazione. La maggior parte di arrivi e presenze, infatti, si concentra nei mesi estivi.

A Foggia le presenze turistiche sono rimaste pressoché stabili tra il 2015 e il 2019. Il primo anno della pandemia ha determinato una perdita del 30%, circa 1,3 milioni. Il calo ha riguardato soprattutto i turisti italiani, data l'alta quota che questi rappresentano sul totale delle presenze. Analizzando i dati del 2021, i valori si riavvicinano al periodo pre-pandemia.

Come detto, la destagionalizzazione nella provincia di Foggia è poco diffusa (il 10% dei flussi da ottobre ad aprile). Il 76% del flusso turistico provinciale è rappresentato dal Gargano, in particolare Vieste, Peschici e Rodi per le località marittime, e San Giovanni Rotondo per il turismo religioso. Per quel che concerne i flussi durante le stagioni non estive, i dati del 2021 sono lievemente superiori a quelli del 2020, ma ancora distanti dai valori registrati nel 2019.

Tipologia ricettiva

Il comparto alberghiero nel periodo tra il 2019 e il 2021 registra una contrazione del -30% degli arrivi e del -18,5% delle presenze. Nel 2021, rispetto al 2020, il turismo luxury ha recuperato circa il +60% dei flussi e gli hotel 4 stelle il +45%. Stazionario rispetto al 2019 l‟andamento del comparto extralberghiero nel quale agriturismi, affittacamere e villaggi turistici non hanno subito perdite nell‟ultimo biennio.  Continua a crescere il numero di esercizi ricettivi presenti in regione. Un incremento del +58% dal 2015 al 2021. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Puglia sempre in alto: è la meta estiva preferita, questo è l'anno della ripartenza

FoggiaToday è in caricamento