Foggia, criminali radono al suolo oltre 100 alberi di ulivo. Il titolare: "Qui non conviene più fare nulla"
La complicata vita di un agricoltore di Capitanata deve scontrarsi, non solo con le calamità naturali e i crolli dei prezzi, ma anche con gli atti vandalici o intimidatori, come è accaduto nei campi dell'oleificio Cericola.
E' amareggiato Luigi Leone, il titolare dell'oleificio 'Cericola' situato nelle campagne tra Foggia e Borgo Mezzanone, al quale nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 novembre, ignoti hanno tagliato 103 alberi di ulivo. "Sinceramente su questa zona non conviene più fare nulla".
Gli alberi, di una coltivazione super intensiva, sono stati tagliati alla base in modo casuale creando danni ingenti all'azienda agricola. L'atto vandalico-intimidatorio è soltanto uno dei problemi che riscontrano gli agricoltori di Capitanata: "Non c'è la manodopera". Come se non bastasse, ci si mettono anche le bombe d'acqua, le gelate, le forti raffiche di vento e le grandinate a mandare all'aria i progetti di un anno e talvolta di una vita. Migliaia gli ettari di terreno flagellati.
Per alcune calamità naturali esistono delle polizze assicurative che mettono al riparo l'agricoltore da eventuali danni naturali, ma per altre ci si deve affidare alla sorte. L'azienda Cericola, che coltiva 85 ettari di uliveto super intensivo, così come tutti gli agricoltori, ogni anno si vede costretto a lottare con i prezzi a ribasso del mercato, troppo spesso a discapito dei coltivatori, che in qualche occasione non riescono a recuperare nemmeno le spese.
E le associazioni di categoria, evidenzia Luigi Leone, non assisterebbero adeguatamente le aziende del territorio, abbandonandole al proprio destino. "Svendiamo i nostri prodotti, facciamo i super intensivi per abbattere la manodopera ma si abbassano i prezzi finali. Nessuno ci viene incontro"