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Economia

Dalla Regione arrivano le indicazioni per l’esercizio, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici

La soddisfazione di Confartigianato: "Bene, ma ora necessario completare rapidamente il quadro anche con riferimento al nuovo catasto energetico"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

La Regione Puglia ha finalmente diramato le indicazioni per la corretta applicazione della normativa regionale in materia di esercizio, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici. Più volte gli impiantisti e manutentori associati a Confartigianato hanno denunciato come negli ultimi anni la materia fosse in preda ad un vero e proprio caos. Nel dicembre 2016 la Regione è intervenuta con la legge 36, demandando gli aspetti applicativi a successivi atti di Giunta che hanno visto la luce dopo quasi due anni. Forti dell’incertezza e del caos burocratico, molte autorità territoriali continuano a comportarsi secondo regole proprie: Province e Comuni hanno creato sistemi del tutto autonomi riguardo a tempistiche, modalità di espletamento delle campagne di controllo degli impianti con il versamento dei tributi (i cosiddetti «bollini»), e sanzioni.

Ecco spiegata l’importanza di un provvedimento regionale che faccia chiarezza, al fine di ricondurre a fisiologia un sistema compromesso da interpretazioni e particolarismi. «Da molto tempo incalzavamo i competenti uffici per chiedere che, una volta per tutte, la Regione dettasse una linea chiara ed univoca su questo argomento – commenta Luigi Ficelo, presidente regionale degli impiantisti e manutentori termoidraulici di Confartigianato Puglia e Confartigianato Foggia. Abbiamo oltrepassato ogni soglia di tollerabilità, al punto di aver minacciato – a fine 2019 – la mobilitazione della Categoria. Evidentemente l’Assessore Borraccino ha compreso lo stato di difficoltà e le vessazioni che le imprese e i cittadini sono costretti a subire nei diversi territori. Complice il caos burocratico e amministrativo seguito alla riforma delle Province, alcuni territori non attivano le campagne di controllo degli impianti da molto tempo, altri irrogano sanzioni in forza di regolamenti provinciali oramai superati dalla nuova legge regionale 36, altri interpretano le leggi in maniera fantasiosa, invocando ora norme abrogate ora quelle ancora prive d’attuazione - prosegue Ficelo che conclude: "sebbene non risolvano tutti i problemi, le indicazioni pubblicate ora rappresentano un punto di riferimento chiaro ed inequivocabile per tutti e tracciano una linea netta rispetto ad un modo di operare di Province e Comuni. Ora però, è necessario completare il quadro anche con riferimento al nuovo catasto energetico, già previsto dalla legge regionale 36 ed atteso ormai da troppi anni".

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