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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Dalila D'Allocco, la giovane consulente tornata a Foggia per far crescere giovani e imprenditori: "C'è tanto da fare sull'educazione al marketing"

La storia di Dalila è quella di tanti giovani che lasciano la città di origine per motivi di studio, e poi fanno ritorno con un carico notevole di competenze e voglia di offrire il proprio contributo al territorio: "Foggia non è sicuramente una realtà semplice, ma ciò non vuol dire che non ci si possa lavorare e ottenere grandi risultati"

“Alla prossima generazione di operatori di marketing ed economisti comportamentali: grazie a loro il marketing potrà contribuire sempre di più, a livello economico, sociale e ambientale, alla prosperità del genere umano e del pianeta”.

Lo scrisse un po' di tempo fa Philip Kotler, a detta degli esperti il padre del marketing. Una frase illuminante per molti, e lo è stato anche per Dalila D'Allocco: "Qualche giorno prima della laurea in Finanza (perché di marketing ne sapevo poco e niente) ho incrociato questo post. E così, da un momento all'altro ti innamori e cambi strada. Ma il bello è anche quello", scrisse alcuni mesi fa in un post su Facebook.

27 anni compiuti da poco, Dalila è una commerciale e consulente per la Marketing Movers, di Luigi de Seneen e Massimiliano Arena, agenzia foggiana operante nel settore del marketing strategico. Un approdo quasi impensabile fino a qualche anno fa, quando Dalila studiava a Pescara: "Sono stata lì quattro anni, poi mi sono spostata a Viterbo e, in seguito al terremoto di Amatrice, sono tornata in Puglia dove ho iniziato a lavorare per la catena alberghiera Apulia Hotel".

In quel momento la giovane foggiana ha iniziato a relazionare con il marketing, lavorando anche come consulente presso un'azienda agricola foggiana: "La frase di Kotler è stata fondamentale per il mio percorso professionale. Ho presto avvertito la necessità di crescere, per questo ho iniziato a ricercare persone con cui parlare. Poi ho incontrato Luigi de Seneen e ho iniziato a lavorare per la loro realtà. Luigi mi ha formata totalmente, ho iniziato a lavorare sul mio personal brand e sono entrata sempre di più nelle dinamiche che caratterizzano la figura del commerciale e del consulente di marketing". 

La storia di Dalila è quella di tanti giovani che lasciano la città di origine per motivi di studio, e poi fanno ritorno con un carico notevole di competenze e voglia di offrire il proprio contributo al territorio: "Sono tante le persone che come me sono state fuori e poi hanno fatto ritorno in Puglia. A quel punto mi sono detto che se ciò accade, è perché esiste qualcosa che li spinge a tornare".

Ma c'è anche un'altra motivazione che ha ispirato la scelta: "Questo è un territorio in cui c'è tanto da fare. A me piace la mia terra e dopo essermi formata fuori ho pensato che fosse utile offrire il mio supporto. Ipotizzando una scala da 1 a 10, se in questo momento il marketing è al livello 2, vuol dire che c'è ampio margine su cui lavorare per arrivare al livello 10. Questo mi ha spinta a investire su me stessa e sul territorio, che è ricco di realtà interessanti e di un tessuto imprenditoriale bello, variegato. Certo, non è semplice, c'è tanto da fare, soprattutto nell'educazione al marketing degli imprenditori. Tuttavia, i riscontri fin qui ottenuti sono interessanti. Sono convinta che la Puglia e la Capitanata ci possano dare tantissimo. In tal senso, i riscontri materiali non ci mancano". 

Tuttavia, le difficoltà non mancano e sono diverse: "Credo che in primo luogo si debba lavorare sui più giovani, già a partire dagli ultimi anni delle scuole superiori. Ci siamo concentrati sulla fascia di ragazzi tra i 16 e i 18 anni perché abbiamo appurato che molti di loro non hanno piena contezza della figura dell'imprenditore o del commerciale o del consulente. Se parli con i ragazzi foggiani di quell'età, per la maggior parte, a livello lavorativo hanno in mente solo la figura dell'avvocato o del commercialista, ma se gli parli di liberi professionisti, dell'idea di diventare imprenditori di se stessi, c'è poca conoscenza".

 In tal senso si spiega il progetto 'Grani Digitali', indirizzato proprio ai ragazzi che frequentano il quarto e il quinto anno delle Scuole Superiori, affinché si avvicinino al concetto di cultura di impresa: "Impiantiamo il seme, diciamo a questi ragazzi di investire su loro stessi. attraverso il contatto con le aziende del territorio". 

Ci sono poi le problematiche legate alle aziende e alla figura dell'imprenditore: "C'è ancora grossa carenza di personale qualificato, nel settore marketing, che si estende da Lesina a Taranto. Non ci sono persone in grado di vendere un prodotto e i motivi possono essere molteplici. Gli imprenditori devono ancora predisporsi a fare certi tipi di investimenti. Resiste ancora l'idea che il commerciale sia un venditore porta a porta che non guadagna. Evidentemente molti sono rimasti 'scottati' dall'aver collaborato con aziende che dicono di occuparsi di marketing, ma in realtà sono aziende di comunicazione. La comunicazione è una branca del marketing che va affrontata a fondo. Invece, fino a oggi si è lavorati più in superficie". 

Ma non è solo una caratteristica delle aziende del sud: "Abbiamo instaurato partnership con aziende del Veronese e del Trentino. C'è un'apertura differente, ma più o meno le problematiche sono le medesime, anche se forse è maggiore la predisposizione all'ascolto da parte del professionista".

E a proposito di Sud e Puglia, la giovane manager foggiana dedica un pensiero ai concittadini convinti di non potersi realizzare nel proprio territorio: "Un anno fa ho scritto un articolo dal titolo "Il tuo unico limite sei tu"; penso che noi tutti dovremmo allenarci a prendere decisioni per noi stessi, a uscire con la convinzione di dover tornare a casa con un risultato importante. Se l'approccio è quello giusto, se si persegue un obiettivo con il coltello tra i denti, allora si può riuscire a trovare la propria strada dovunque, che sia Foggia, New York o Canicattì. Quella di Foggia non è sicuramente una realtà semplice, ma ciò non vuol dire che non ci si possa lavorare e ottenere grandi risultati. Il problema principale, semmai, è la predisposizione che ognuno di noi ha al sacrificio. Che non significa provare dolore, ma investire su qualcosa in cui si crede. Alzarsi le maniche, sudare, rinunciare anche a qualcosa, perché se vuoi ottenere risultati è necessario dover fare delle rinunce. Se vuoi diventare un manager a 26 anni e devi svegliarti alle 6 per girare la Puglia, significa che alle 22 devi già andare a letto. Ti stai sacrificando, sì, ma ti stai costruendo un futuro. La vera domanda che ognuno di noi dovrebbe farsi è se e quanto siamo disposti a fare sacrifici. Se la domanda è affermativa, i risultati li potremmo ottenere dappertutto".

A 27 anni di risultati Dalila D'Allocco ne ha già raggiunti diversi, ma pensa già a nuovi progetti e percorsi di crescita: "Vorrei che questo fosse sempre il mio lavoro anche per i prossimi 40 anni. Per il futuro, c'è già un progetto che sto realizzando con Luigi (de Seneen) e con Leo Ricciuto. Voglio continuare a fare il consulente commerciale e marketing, da quando sono piccola mi sono vista sempre come un manager aziendale, quello è il mio obiettivo. Voglio aiutare le aziende a raggiungere gli obiettivi, ma soprattutto voglio aiutare le persone, gli imprenditori e i loro team. Quella è la più grande soddisfazione. Mi vedo sempre in Marketing movers. Sognavo di creare un'agenzia di marketing, mi sono trovata dentro a questa agenzia che sento mia ed è qui che voglio continuare a crescere e a fare consulenza. Magari, differenziando con qualche progetto in cui a fare l’imprenditrice sono io".

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