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Economia

Numeri dimezzati nel giro di sette anni: è crisi per il settore costruzioni in Capitanata

E’ il risultato allarmante denunciato dalla Fillea Cgil. Il segretario generale Tarantella: “puntare sulla riqualificazione delle città, sulla tutela e messa in sicurezza del territorio, sul risparmio energetico”

“A distanza di 7 anni dalla inizio della crisi dobbiamo prendere atto che il settore delle costruzione ha assunto una nuova identità in Capitanata. Tutti i numeri sono dimezzati, siamo passati da 12000 addetti a 6000. Non è più possibile parlare di bolla del settore, occorre invece prendere atto che siamo in una fase di stabilizzazione e per tanto nulla sarà come prima. E da questa considerazione partire per immaginare un nuovo tipo di sviluppo che sostenga la crescita e l’occupazione”. E’ la riflessione del segretario generale della Fillea Cgil di Capitanata, Giovanni Tarantella, rispetto alle conclamate criticità di un comparto “pesante” nell’economia di questa provincia.

“La crisi - aggiunge Tarantella - ci consegna però anche una opportunità e assieme la necessità di fare delle scelte. Come Fillea vogliamo passare dalla fase della semplice denuncia alle proposte; indichiamo da tempo come serva un forte investimento pubblico che punti sulla riqualificazione delle città, sulla tutela e messa in sicurezza del territorio, sul risparmio energetico, su infrastrutture utili e strategiche, a partire da quelle che abbiamo indicato come già finanziate e che in maniera inspiegabile segnano il passo nella fase di avanzamento dei cantieri”.

Per la Fillea “deve avanzare un nuovo modello culturale per creare anticiclicità, tipico nel settore delle costruzioni, basato sul consumo zero dei suoli. E’ necessario prepararsi ai parametri dell’UE che indicano nel 2050 consumo dei suoli zero. Ciò ci deve spingere ad un riconsiderazione di aree abbandonate e pronte per un processo di riconversione o rigenerazione. E’ su questa strada che vorremmo trovare consenso unanime in tutti i protagonisti del settore. Al consumo zero possiamo arrivarci iniziando a sottoscrivere intese con tutti i Comuni della nostra provincia, per aprire una nuova stagione per le costruzioni. Si aprirebbe un nuovo mercato in cui trovare linfa per far ripartire le imprese, ristrutturandosi, riqualificandosi e certificandosi; un nuovo modello che deve avere come base la regolarità contrattuale e previdenziale, puntando forte sulla formazione e la riqualificazione dei lavoratori del settore”.

Lo scenario delle città più grandi della Capitanata “ci parla – ricorda Tarantella – di un elevato numero di persone con difficoltà abitativa e un altrettanto elevato numero di alloggi in vendita o in locazione, assolutamente inutilizzati perché la crisi che ha eroso i redditi ha contratto la domanda. Né è possibile immaginare un tale sviluppo delle nostre città nel medio-lungo periodo, che giustificano ancora consumo di suolo e nuovo cemento. Allora occorre riconvertire le imprese, puntare sulle professionalità, e non vivacchiare con cantieri dove sono oramai presenti solo partite Iva e lavoratori in nero o grigio”

“Come Fillea – conclude il segretario generale - siamo impegnati ad evitare le anomalie prodotte dal jobs act, che in nome della semplificazione con l’entrata in vigore del Durc on line fa venire meno regole indispensabili per il nostro settore, essendo la norma introdotta un passo indietro rispetto agli ultimi anni sia in termini di durata del documento di regolarità contributiva sia per l’impossibilità di agganciare la congruità tra versamenti, costo del lavoro e ammontare dell'appalto. L’appello lo rivogliamo a sindacati, alle imprese, alle istituzioni, affinché da settembre si possa lavorare a un tavolo che ripensi le costruzioni in chiave sostenibile, ne gioverebbe l’occupazione, la qualità della nostra città, l’ambiente e la competitività del territorio”.

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