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"Il mio cuore è a pezzi". Sabino getta la spugna e chiude la sua pizzeria. "È una scelta obbligata"

La crisi da Covid costringe 'I Gastronauti' di Lucera alla chiusura. Da marzo a oggi, il suo titolare, con la serranda abbassata, ha speso all'incirca 20mila euro. Ora non ne può più: i soldi sono finiti e ha scelto di lasciare l'Italia

"Sono stato fortunato ad avere te, anche se solo per poco tempo. La vita mi ha dato l'opportunità di realizzare un sogno. Ti amavo e ti amo ancora". Scrive una lettera struggente alla sua amata Sabino Stingone e getta la spugna. È il suo commosso addio alla pizzeria 'I Gastronauti' di Lucera. Non riaprirà più.

"So che il primo amore non si scorda mai ma è arrivato il momento di salutarci. Mi mancavano ancora molte cose da fare, ho perso tante occasioni per non renderti così vulnerabile. Ogni mattina, il primo pensiero eri tu. Eravamo sempre insieme. Lasciarti in questo periodo mi ha fatto bene, anche se il mio cuore è a pezzi".

Ha spezzato il cuore anche ai tanti affezionati clienti. La sua pizza è un capolavoro. Non vedevano l'ora che riaprisse e a ottobre sembrava fosse solo una questione di giorni. Ma i Dpcm uno dopo l'altro lo hanno stroncato. Si è materializzata la paura di soffocare tra le restrizioni che aveva solo accennato a maggio con un arrivederci a settembre che non è mai arrivato. La crisi da Covid non perdona. 

"Nei mesi estivi non ho aperto perché il mio locale è così piccolo che purtroppo non riuscivo a garantire la distanza tra i tavoli, poi non ho lo spazio esterno e ho deciso di posticipare l'apertura ad ottobre, poi è arrivata la seconda ondata - racconta oggi Sabino - Aspetta e spera e questo giorno non arrivava mai". Ci si è messa pure la zona arancione quando il resto della Puglia era giallo.

Ora, senza girarci troppo intorno, le disponibilità economiche sono esaurite. "È una scelta obbligata", ammette, ma non si perde d'animo e sorride ancora. Ha trovato la forza per scriverlo e non tenersi tutto dentro, perché "non è salutare, ci avvelena a tal punto da crearci grandi problemi".

Da marzo se sono andati 20mila euro, "solo per mantenere il locale fermo". I ristori sono pure arrivati, ma quanto basta per sopravvivere e pagare le bollette. "La mia unica fortuna è che non ho figli, perché se avessi avuto una famiglia sarebbe stato veramente difficile".

Lucera, la provincia di Foggia, la Puglia e il Sud assistono alla partenza di un altro talento che già la settimana prossima volerà a Lubiana. "Ho trovato un'occasione all'estero e vado lì, perché in questo periodo trovare lavoro in Italia non è facilissimo".

Via dal Belpaese con la regina, la sua Margherita e le sue deliziose pizze gourmet, con il cornicione bello alto. E chi se le scorda più. C'è chi vorrebbe investire su di lui, ma in tutta onestà ha risposto che non è il momento giusto e non sarebbe un affare. "Per me il momento giusto per investire arriverà nel 2023, perché il 2021 andrà un po' meglio ma sarà comunque un anno di passaggio. Poi, nel 2022, inizieremo a capire cosa significa vivere in questo mondo sconvolto dalla pandemia e spero nel 2023 si possa ritornare tutti alla normalità". Le sue idee imprenditoriali tornano nel cassetto per un po'.

Amici, colleghi, concittadini e amanti della buona pizza, anche da lontano, lo hanno riempito di messaggi d'affetto: "Sono veramente contentissimo, mi hanno spronato a ripensarci in un futuro prossimo. La mia intenzione è quella di tornare". E, forse, non è un addio per sempre. Del resto, si sa, certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano.

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