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Gestori dei locali preoccupati, pronti alle barricate in caso di stretta sugli orari: "Virus non sparisce dopo mezzanotte"

Per ora non dovrebbero esserci limitazioni per pub, bar, ristoranti e pizzerie, stando alle precisazioni arrivate da Palazzo Chigi, ma i titolari temono altre restrizioni. Sono loro a invocare maggiori controlli nei punti di aggregazione

"Il virus sparisce dopo la mezzanotte?". È la provocazione ricorrente anche tra i titolari dei locali notturni quando solo si ventila l'ipotesi di anticipare la chiusura di bar, pub e ristoranti. Per ora non dovrebbe esserci alcuna stretta, e lo hanno precisato anche da Palazzo Chigi. Ma sulle chat dei gestori di Foggia e provincia si rincorrono voci, indiscrezioni e notizie, tra ansie e sospiri di sollievo. I timori sono direttamente proporzionali alla frequenza della menzione della movida, puntualmente incriminata.

Nella vicina Campania, il governatore Vincenzo De Luca ha optato per il coprifuoco alle 23, almeno fino al 20 ottobre. Alcuni pub si sono attrezzati aprendo al tramonto, orario insolito specie al Sud. In provincia, ad Ascoli Satriano, il sindaco Vincenzo Sarcone da lunedì, alla luce dell'incremento significativo dei contagi, ha limitato gli orari di bar, pizzerie, circoli privati, pub e assimilabili: si chiude a mezzanotte.

In caso di restrizioni, ci sono gestori pronti a salire sulle barricate: "Mi ribello", dice oggi Angelo Resce, storico titolare del London Pub e del Gastrò, un'istituzione in città, certo che tanti colleghi si assoceranno. Lavorare così non avrebbe senso. "Devono mettere le forze dell'ordine, l'esercito, nei punti di aggregazione e allontanare la gente", suggerisce.

"Noi del Sud abbiamo abitudini particolari, se non arrivano le 20.30-21 non si esce - osserva Marcello Colecchia, titolare di Cello's - Quindi siamo a dir poco preoccupati". Il suo wine bar si trova in via Dante, strada nell'occhio del ciclone per gli assembramenti. Ogni giorno acquista e regala 100 mascherine. In più, ha assunto, a sue spese, due guardie giurate. "Più che invitare la gente ad indossare la mascherina e assumere vigilantes privati per far sì che non si creino assembramenti noi non possiamo - afferma - Chiediamo un supporto alle forze dell'ordine affinché ci vengano ad aiutare. Spesso i vigili urbani che prestano servizio nel weekend in zona ci danno una grossa mano ma è difficile perché bisognerebbe cominciare ad elevare un po' di multe a chi non indossa la mascherina".

Supporto che arriverà nelle aree più sensibili e luoghi di aggregazione, negli orari della movida, così come deciso oggi in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, dal prefetto Raffaele Grassi, che ha disposto una ulteriore intensificazione delle attività di controllo con l'obiettivo di far rispettare l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale ed il relativo distanziamento. Anche il sindaco Landella, con l'obiettivo di sostenere l'azione delle forze di polizia, adotterà specifiche ordinanze.

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