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Il Coronavirus mette in ginocchio l'indotto dei matrimoni: i fotografi ricominceranno a lavorare tra un anno

Al tempo del lockdown e della paralisi delle attività commerciali, c'è la categoria dei fotografi di cerimonie che non vede nemmeno la luce in fondo al tunnel. Fotografi di Capitanata pronti a protestare davanti alla Regione

Dopo l'entrata in vigore del decreto dell'11 marzo il quale chiudeva in blocco quasi tutte le attività commerciali, molte partite iva hanno pagato lo scotto della chiusura, scontrandosi con i conseguenti problemi finanziari, che il contributo di 600 euro ha potuto solo in parte tamponare.

Per molte di queste attività il 18 maggio sarà l'inizio di un ritorno lento alla normalità. Dopo mesi di restrizioni si potranno rivedere i primi incassi. Eppure, ci sono altre categorie che continueranno a vivere i disagi di questi mesi anche nelle prossime settimane. Tra queste, c'è sicuramente la categoria dei fotografi di cerimonie.

In una provincia come quella di Foggia, il settore dei matrimoni crea un grosso indotto e i fotografi ne fanno parte. Ma a differenza di altri settori che orbitano attorno alla cerimonia nuziale, il campo fotografico è sicuramente quello che si spalma di più nel tempo. Tra calendarizzazione, acconto e servizio da effettuare, ci si organizza già un anno prima dell'evento, al termine del quale si procede con il saldo finale. Un percorso (tra fase iniziale, realizzazione e consegna del servizio) che dura anche due anni. 

Con il blocco delle attività e l'impossibilità di organizzare un ricevimento, tutti i matrimoni sono slittati all'anno prossimo facendo ritardare anche tutto il processo di incassi. Il che significa, per i fotografi, vedere slittare i propri incassi al 2022. Ma intanto c'è da pensare alla seconda metà dell'anno in corso e a tutto il 2021. Che cosa succederà ai professionisti del settore? Come faranno a sostenere le spese, pagare le tasse e a guadagnare di che vivere? Dal Governo non sono arrivate per ora delle risposte. Da qui l'intenzione dei professionisti di Foggia e provincia di organizzare una protesta a Bari davanti alla sede della Regione: tra le proposte che i professionisti del settore vorrebbero formulare, c'è quella dell'erogazione di aiuti a fondo perduto, una misura per riuscire a sopravvivere nei prossimi mesi. 

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