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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Contributo affitti, ‘strage’ di foggiani non ammessi per una dicitura mancante: escluse 292 famiglie

Esclusi dalle graduatorie degli aventi diritto 292 richiedenti su 504 domande presentate al Comune di Foggia. Più della metà hanno sbagliato una dichiarazione omessa sotto la copia del documento di identità

Su 504 domande presentate al Comune di Foggia per l’assegnazione del contributo per le spese di affitto relative all’annualità 2020, più della metà, vale a dire 292 istanze, sono state escluse. Scorrendo l’elenco dei non ammessi, si scopre che il motivo di esclusione prevalente, per più di 160 domande, è la mancanza di una dicitura espressamente richiesta dal bando.

I richiedenti, in pratica, hanno omesso di riportare in calce alla copia del documento di identità una dichiarazione debitamente firmata e datata: “Il sottoscritto (nome e cognome, luogo e data di nascita) ai sensi del Dpr 445/2000, consapevole delle responsabilità penali in caso di dichiarazione o di produzione di atti falsi o mendaci, dichiara di assumersi la responsabilità di quanto dichiarato nella domanda di partecipazione al bando”.

Questo chiedeva, “a pena di esclusione”, il punto 1 dell’articolo 6 dell’avviso pubblico per l’assegnazione di contributi per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione nel comune di Foggia, pubblicato il 20 gennaio scorso e scaduto il 21 febbraio.

Quest’anno, per la prima volta, la presentazione delle istanze avveniva esclusivamente on-line e solo l’anno scorso non serviva scrivere di proprio pugno la dichiarazione sotto la copia della carta di identità, peraltro già riportata nei moduli di autocertificazione. Molti richiedenti si sono rivolti ai loro commercialisti o ai Caf per compilare la domanda.

Per quanto la legge non ammetta ignoranza e la burocrazia non vada a braccetto con il buonsenso, a lume di naso appare un errore sanabile, anche solo in prima istanza. Ma gli esclusi riscontrano difficoltà a interloquire con gli uffici. Quei contributi vanno alle famiglie meno abbienti che spesso non hanno particolare dimestichezza con le pratiche amministrative e con la tecnologia.

Il 21 marzo, sono state pubblicate sul sito web del Comune di Foggia le graduatorie provvisorie e l’elenco delle domande dichiarate non ammissibili, approvate con determina dirigenziale del 16 marzo a firma della dirigente del Servizio Politiche Abitative, Silvana Salvemini, e della responsabile del procedimento, Rosanna de Nisi. Stando al bando, gli interessanti entro dieci giorni possono presentare richiesta di riesame facendo pervenire osservazioni, controdeduzioni e memorie scritte. La determina risulta pubblicata all’albo pretorio due volte, ma la prima, il 17 marzo, non era stata contestualmente pubblicata tra le news del sito istituzionale e, plausibilmente, deve ritenersi valida la data successiva.

“Io ho già provveduto a fare reclamo tramite il mio commercialista. Abbiamo inviato nuovamente la fotocopia del documento con quella frase con cui ci assumiamo le responsabilità di ciò che dichiariamo – racconta uno degli esclusi – Credo che sia implicito ogni volta che firmiamo da un notaio o sottoscriviamo domande rivolte ad un ente pubblico, ma capisco che era previsto dal bando”. Il povero pensionato si augura che il soccorso istruttorio vada a buon fine e si preoccupa anche delle altre famiglie sulla stessa barca: “Ora sono previsti 10 giorni per opporre le proprie osservazioni. Non stiamo chiedendo di chiudere un occhio. Abbiamo pochi soldi di reddito, davvero viviamo in affitto, abbiamo figli disabili, cioè i requisiti principali sono tutti veri. Ora questi tre righi li facciamo nell’arco di dieci giorni, però non ci eliminate”, è l’appello del richiedente.

In genere, si tratta di somme che coprono pochi fitti mensili ma concedono una boccata d’ossigeno alle famiglie bisognose, specie di questi tempi. L’importo massimo concesso ammonta a 3098,74 euro. Per la verità, peraltro, dalla comunicazione non si comprende bene che si tratti di graduatorie provvisorie, e gli esclusi potrebbero gettare la spugna, senza presentare controdeduzioni.

“Se e vero come è vero che ci sono dieci giorni di tempo, e se queste persone hanno davvero gravi difficoltà e lo certificano, mi auguro che il Comune consenta alle famiglie di aggiungere questa dicitura per riammetterle nella graduatoria. Lo scriviamo di nuovo e lo rimandiamo come pec o come vogliono, ma proprio in questo periodo di difficoltà economica negare questo aiuto è grave”.

Nel 2021, non era andata meglio. L’erogazione, poi, è andata sempre per le lunghe. All’esame delle domande per l’assegnazione dei contributi per l’anno 2019 del ‘Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione’, istituito nel 1998, erano state escluse 367 domande su 683, la maggior parte per carenza di requisiti o documentazione e un bel numero (46) perché consegnate a mano. Si era occupata dell’esame delle domande un’apposita commissione, presieduta sempre dalla dirigente Silvana Salvemini, che da allora aveva preso in mano le pratiche, e composta da due dipendenti del Servizio da lei diretto e uno dei Servizi Finanziari. Questa volta non è stata nominata una commissione e ha provveduto direttamente il Servizio Politiche Abitative del Comune di Foggia all’istruttoria delle domande e a verificarne la regolarità formale.

Tra finanziamento regionale e cofinanziamento a carico del proprio bilancio, il Comune di Foggia dispone di 665.756,79 euro, oltre ad una premialità di 87.261,83 euro. L’importo totale delle 212 domande attualmente ammesse al contributo ammonta a 423.695,86 euro. Si tratta di somme che, se non fossero interamente impiegate, l'ente dovrebbe restituire. 

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