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Sindaci contro il premier Conte: se San Giovanni gode, i Monti Dauni piangono. "Pronti a consegnare le fasce"

Chiedono di non firmare il Cis e sono pronti a consegnare le fasce tricolori. I sindaci del Subappennino contro il Contratto di Sviluppo istituzionale: solo tre progettualità specifiche

“C’è un po' di tutto e molto di niente. Il niente, in particolare, è per i Monti Dauni, ancora una volta umiliati nella ripartizione delle risorse. Il Contratto Istituzionale di Sviluppo è più simile ad un insieme di interventi localistici per soddisfare questo e quello, senza nessun filo logico, nessuna visione generale, nessuna idea di territorio nel breve e lungo periodo. Non si comprendono i criteri oggettivi (ce ne sono?) che hanno determinato queste scelte. Di sicuro, ne viene fuori una Capitanata profondamente divisa, dove le distanze e le diseguaglianze tra i territori sono destinate ad aumentare ancor di più. Con il CIS si doveva immaginare il Futuro della nostra Terra. Evidentemente per più di qualcuno i Monti Dauni fanno già parte del passato”. E’ durissimo il post di Gianfilippo Mignogna, sindaco di Biccari, sull’esito del Contratto Capitanata sottoscritto a Roma. 43 progetti, 280 milioni di euro. La Provincia di Foggia, quindici comuni, quattro grandi imprese, tre associazioni sono tra i proponenti degli interventi “con cui accelerare lo sviluppo della Capitanata”. E il resto? “Stiamo preparando un documento per chiedere al presidente della Provincia Gatta di non sottoscrivere nulla, e lo chiederemo anche al presidente Emiliano” fa eco Pasquale Ciruolo, sindaco di Panni, tra i più agguerriti ultimamente a difesa dei piccoli comuni, tanto da costituire una associazione politica. Il documento in questione è in fase di redazione. Sono pronti a consegnare le fasce tricolori. Tra le opere più urgenti richieste dal territorio in prima istanza c’erano la strada regionale 1, al fotofinish è stata inserita la Diga di Piano dei Limiti, in un territorio assetato. “Abbiamo rinunciato a presentare progetti puntuali e locali nella speranza di vederci riconosciuto qualcosa di importante e di interesse generale, vedi la regionale , ed invece...” sbotta Mignogna.

E invece su 43 progetti e 280 milioni di euro, appena  3 sono stati destinati specificatamente ai Monti Dauni. La parte del leone la fanno il Gargano e la piana del Tavoliere. "Qualcosa non torna" scrive su fb il sindaco di Casalnuovo Monterotaro, Pasquale De Vita, pubblicando l'elenco dei progetti e le aree beneficiarie. “Non ho seguito bene la vicenda e come si è giunti a questo risultato ma mi pare di capire che i Monti Dauni, a giusta ragione, si lamentino” aggiunge Vincenzo Zibisco. Lui è il neosindaco di Volturara Appula, eletto solo il 26 maggio scorso a guida del paese natio proprio del premier Conte. Volturara è destinataria di due progettualità sulle tre. “Si ma le opere che interessano quest’area sono principalmente a beneficio delle regioni confinanti, vedi la Fortorina o il percorso sul Lago di Occhito – continua Zibisco, che in mattinata ha sentito Raimondo Giallella, sindaco di Pietramontecorvino-. L’asse è evidentemente spostato sul Gargano. So che sarà chiesto un tavolo in Prefettura. Partecipo con interesse alla discussione in corso”.

E a poco serve dire “è una prima tranche”. I sindaci sono sul piede di guerra. Esulta l’altro paese in cui il premier è di casa, San Giovanni Rotondo, che incamera interventi di messa in sicurezza, viabilità e riqualificazione delle aree storiche, oltre ad un pacchetto milionari per la sanità di Casa Sollievo della Sofferenza.

Vince la battaglia condotta su queste colonne anche San Marco in Lamis con l’inserimento nel Cis de “Le Vetrine del Gargano: opere di urbanizzazione primaria e secondaria necessarie per l’insediamento delle attività artigianali locali € 2.600.000,00“. Una progettualità portata avanti dal sindaco, Michele Merla, proprio attraverso Foggiatoday, allorquando, escluso dai primi tavoli assieme ad altri sindaci, dichiarò battaglia. Portando a casa il risultato. Che inevitabilmente, però, scontenta molti.

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