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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Lotras divide la politica foggiana, torna a farsi sentire il fattore 'M': è scontro sul progetto da 40 milioni

Sulla vicenda della presidente Asi interviene, tardivamente, Paolo Campo, che si schiera col sindaco di Manfredonia. E attacca Porreca ("dimissioni pretestuose") e 5 stelle

 “Il consorzio Asi di Foggia è un hub progettuale e amministrativo strategico per lo sviluppo e l'occupazione in Capitanata, che tutto il sistema istituzionale, economico e sociale territoriale dovrebbe tenere al riparo dagli scontri politici e non usare come ring per dannose prove di forza.

Dimissioni pretestuose, dichiarazioni improvvide e atti incoerenti rischiano di minare e rendere vano il lavoro sin qui svolto per ottenere il finanziamento di importanti opere pubbliche al servizio dello sviluppo, a partire dalla piattaforma logistica della Capitanata”. All’indomani della conferenza stampa di Angelo Riccardi e di una ritrovata quadratura del cerchio in casa Pd a Manfredonia, a dare manforte al sindaco del Golfo giunge il consigliere regionale Paolo Campo. Manfredoniano, collega di partito di Riccardi, esponente della triade che da diversi lustri governa la città del golfo, la sua nota giunge in verità con notevole ritardo, non si comprende se per obbligo di partito e per convinzione. Di certo serve a capire da che parte sta il partito, anche a livello regionale, e quale direzione si darà alla discussione in quel di Bari, quando Emiliano si ritroverà con le carte in mano ed una valutazione da fare (la Regione ha potere di vigilanza e controllo).

Se Piemontese, dunque, a Foggiatoday, ha preferito celarsi dietro un pilatesco “devo approfondire” e Leonardo Di Gioia ha, con mezze parole, invitato Riccardi a fare un passo di lato per far lavorare l’Asi con serenità, il Golfo torna a fare il Golfo e invia ai naviganti l’altolà di Campo, che stigmatizza le dimissioni di Porreca come “pretestuose” e puntella la tesi del presidente del Consorzio: “Il parere dell'Anac sulla nomina del presidente – scrive- è al vaglio della magistratura amministrativa e nulla osta a che lo stesso svolga pienamente e responsabilmente le proprie funzioni, come sta facendo con il sostegno della maggioranza del consiglio di amministrazione, ottenendo buoni risultati”. “Personalmente, in attesa del pronunciamento del Tar alle cui determinazioni la Regione Puglia per prima si atterrà, ho piena fiducia nella sua capacità di gestire il Consorzio e di garantire la legittimità e la terzietà delle procedure che si dovranno svolgere per mettere a frutto i fondi del Patto per la Puglia. Procedure che altri, come la consigliera regionale del M5S Rosa Barone, vorrebbero saltare a piè pari, chiedendo alla Regione di assegnare ad una specifica impresa un appalto di 40 milioni di euro senza alcuna procedura d'evidenza pubblica. Alla faccia della legittimità e delle legalità tanto invocate e sbandierate”.

L’azienda è la Lotras della famiglia Di Girolamo, partita da tempo con investimenti nella logistica di Capitanata ed oggi destinataria, con sommo stupore, di parole di fuoco da parte di Riccardi: “Fermo restando la serietà e l’importanza della realtà produttiva  - ha detto in conferenza stampa-, vorrei capire di che progetto stiamo parlando, quali ricadute avrà sul territorio e, io non l'ho mai visto. E francamente così non me lo ingoio. Soprattutto - ha continuato Riccardi-, non posso affidare a Lotras un appalto che necessita di evidenza pubblica, magari con una stazione appaltante terza. Lo dicono le leggi”. “I 5 stelle? Secondo me la progettualità non l’hanno vista neanche loro, l’interrogazione se la son fatta scrivere”.

“Non ho alcun interesse personale da difendere, la nostra domanda era una disinteressata richiesta di chiarimento sul destino di una progettualità che tanti benefici potrebbe portare alla Capitanata e che resta ferma al palo ad oggi a causa dell’attaccamento alla poltrona di Riccardi, ormai delegittimato dall’Anac, ma che continua, con un atteggiamento di protervia ed arroganza, a fare atti che sappiamo che saranno nulli” contrattacca a Foggiatoday Rosa Barone. Questo oggi. Perché nella interrogazione regionale ciò che emerge è una posizione abbondantemente orientata a favore di Lotras, che dà materiale al Pd per scagliarsi contro i pentastellati.

Considerato che – è scritto - il polo logistico di Foggia, attraverso lo sviluppo del trasporto combinato, delle connessioni strada/ferro/mare e quindi di porti e interporti, permetterà di sostenere i piani delle PMI e i bisogni di mobilità delle loro merci; negli anni Lotras, che conta 40 milioni di fatturato (bilancio 2016), 140 dipendenti e una piattaforma di movimentazione a Villa Selva di Forlì, ha puntato fortemente sull’infrastruttura logistica, tanto da aver già investito 20 milioni di euro sull’infrastruttura e da ritenere fondamentale continuare a realizzare l’opera per la quale ha già predisposto la progettazione esecutiva.

Risulta, tuttavia, che i 40 milioni previsti nel Patto per la Puglia per la piattaforma logistica di Foggia, il cui progetto esecutivo era stato fornito da Lotras con una spesa di 2 milioni di euro, verranno gestiti dal Consorzio ASI; Lotras System ha svolto fino ad oggi una funzione strategica, investendo risorse economiche e competenze per valorizzare la funzione della logistica riferita alla circolazione delle merci e per il rilancio delle aree produttive e lo sviluppo economico del territorio foggiano. Tuttavia, la scelta dell’ASI quale interlocutore principale per lo sviluppo del progetto, sta spingendo Lotras System ad abbandonare il territorio per investire in Emilia Romagna, dopo aver investito autonomamente in Provincia di Foggia quasi 2 milioni di euro.

Come denunciato da De Girolamo, amministratore unico di Lotras, “la concorrenza al Sud è più che sleale perché esiste una diversa competitività dei territori”. Basti considerare che per la sicurezza su Lotras pesano costi aggiuntivi che ,ad esempio, a Bari per la Gts Logistic sono a carico del pubblico. Tra l’atro, la Gts Logistic paga per 35mila metri quadrati 100 euro al mese, per un risparmio di circa 1,2 milioni di euro all'anno, mentre Lotras versa all’ASI una pigione di 40mila euro all’anno, per un’area che ha provveduto la stessa Lotras ad allestire e a mettere in sicurezza; il progetto in oggetto, inserito tra le priorità specificate dalla cabina di regia provinciale, corre il rischio di essere de-finanziato a favore di altri progetti che si trovano in stato più avanzato, a causa dell’inerzia della stazione appaltante individuata nel Consorzio Asi. Entro giugno l’Unione europea svolgerà un monitoraggio sulle opere da finanziare, la consegna dei lavori è prevista a dicembre 2019, se i termini non verranno rispettati si rischia la rimodulazione dei fondi;

interroga la giunta e gli assessori competenti per sapere: come intendano garantire la valorizzazione di una realtà imprenditoriale, quale la società Lotras, che ha investito ingenti risorse nel territorio di Foggia per lo sviluppo del polo logistico di Foggia Incoronata; per quali ragioni la Regione Puglia ha scelto il Consorzio ASI quale interlocutore per la realizzazione della Piattaforma logistica ferroviaria integrata Incoronata, nonostante la società Lotras abbia già investito 2 milioni di euro per la progettazione esecutiva degli interventi in oggetto; quali sono i motivi dei ritardi nella realizzazione delle opere in oggetto, se sia stato proposto un cronoprogramma degli interventi al fine di scongiurare la rimodulazione dei fondi stanziati nel Patto per la Puglia pari a 40 milioni di euro; se non ritengano utile adottare tutte le azioni necessarie per garantire che importanti investitori non abbandonino il territorio a scapito dell’occupazione e dello sviluppo dell’economia locale”.

Barone oggi aggiusta il tiro: “Saremo noi stessi a spingere affinchè l’appalto sia dato con un bando di evidenza pubblica; ciò che ci preme è scongiurare che la Capitanata perda soldi a causa di un presidente non più legittimato o, ancor peggio, a causa di sopraggiunti dissidi interni tra politica e imprenditoria”. Lunedì intanto l’azienda dovrebbe incontrare il presidente del Consorzio Asi. Il resto del mondo economico e politico tace. Nulla di pervenuto dalla città capoluogo.

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