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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Cerignola

Il futuro del 'Tatarella' è questione capitale: CD autoconvoca il Consiglio comunale

Il timore di Capitanata Democratica: "C'è il concreto rischio che l'ospedale possa trovarsi a breve nelle condizioni di non poter più assicurare una adeguata assistenza ai cittadini, viste le paventate chiusure e accorpamenti dei reparti”

Il riordino ospedaliero e la situazione del “Tatarella” di Cerignola diventa questione capitale, nel centro ofantino. Tanto da indurre Capitanata Democratica ad autoconvocare il Consiglio comunale. Nella giornata di ieri, infatti, il gruppo consiliare ha protocollato la richiesta di convocazione del Consiglio comunale per esaminare e dibattere in maniera generale della situazione del riordino ospedaliero.

In particolare si discuterà della situazione nella quale versa l'ospedale “Tatarella”, facendo seguito alla richiesta, inevasa, di discussione in Consiglio comunale sul tema, protocollata dal Consigliere comunale Samuele Cioffi, il 15 dicembre scorso. In considerazione dell’importanza dell’argomento si è chiesto al presidente del Consiglio di invitare i sindaci dei paesi limitrofi maggiormente interessati, il direttore generale della Asl FG, Vito Piazzolla, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, anche in qualità di delegato regionale alla Sanità.

La discussione nella massima Assise cittadina è ritenuta di particolare importanza e di tempestiva attuazione soprattutto in vista dello slittamento di un mese delle Giunta Regionale, che avrebbe dovuto mettere mano al riordino ospedaliero della Regione. Capitanata Democratica, infatti, ritiene che sia necessario portare il dibattito sulla situazione in cui versa l’ospedale Tatarella in Consiglio comunale dal momento che a seguito dell'entrata in vigore il 25 novembre 2015 della legge 161/2014 (legge europea 2013-bis), le già ridotte dotazioni organiche dell'Ospedale "Tatarella", in debito da troppo tempo di alcune fondamentali figure professionali (si veda gli anestesisti) hanno come effetto maggiormente preoccupante l’impossibilità di calendarizzare gli interventi chirurgici, garantendo solamente le urgenze.

Nel dettaglio si fa riferimento all’articolo 14, che abroga due norme derogatorie della direttiva comunitaria in tema di orari e riposi; in più, con l'attuazione del decreto 2 Aprile 2015 n. 70, recante la definizione degli Standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, la situazione potrebbe realmente degenerare. “Tali situazioni - concludono da Capitanata Democratica - producono il concreto rischio che il nostro Ospedale possa trovarsi a breve nelle condizioni di non poter più assicurare una adeguata assistenza ai cittadini, attese le paventate chiusura e/o accorpamento dei reparti”.

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