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Economia

Bilancio sotto la lente d'ingrandimento in Confindustria: prima i conti, poi il nuovo presidente

Il nodo sarebbe la tecnostruttura e, dunque, il personale. Probabili elezioni a inizio 2023

È concentrata sui conti l’attuale governance di Confindustria Foggia. Tocca al reggente Ivano Chierici farli quadrare, come da incarico conferito direttamente da Roma, al momento della nomina, congiuntamente agli adempimenti per l’elezione del presidente che completerà il mandato residuo del predecessore. Il provvedimento transitorio comporta anche la gestione degli affari correnti.

Ma sotto la lente di ingrandimento ci sarebbero documenti di bilancio interni che, peraltro, avrebbero influito sulle dimissioni di Giancarlo Dimauro, rassegnate a luglio, per quanto, ufficialmente, la decisione fosse riconducibile “unicamente a ragioni personali e professionali”. Uno dei nodi sarebbe la tecnostruttura. Ivano Chierici, con una Laurea in Economia e un Master Business Administration in tasca, si può dire che metta a posto i conti di mestiere, è nel suo Dna. Dovrà risolvere il grattacapo e riequilibrare i costi. In questi casi, ci sono diverse opzioni, compresi strumenti come l’accompagnamento all’esodo e il Fondo nuove competenze.

Difficile, ma non impossibile, che l’assemblea per l’elezione del nuovo si riunisca entro dicembre. Più probabile, di questo passo, che si celebri a inizio 2023. Ma da qui a un paio di mesi gli organismi che non sono decaduti dovrebbero avere le idee più chiare. Questa volta, non si può sbagliare. In pole ci sarebbero i vice presidenti (oggi non più in carica  a parte i presidenti della Piccola Industria e dei Giovani Imprenditori, vice presidenti di diritto), ma il ventaglio è piuttosto ampio. L’identikit è quello di un socio che abbia un’impresa e soprattutto esperienza in ambito confindustriale, vale a dire che abbia fatto parte della governance, oltre al requisito del doppio inquadramento. Il Consiglio generale, o meglio il gruppo guidato dal presidente reggente Ivano Chierici, è alla ricerca del prossimo presidente che, come prevede lo statuto, porterà a termine il mandato di Giancarlo Dimauro.  

Qualcuno premerebbe perché sia proprio Chierici, ma a quanto pare non se ne parla. Se la reggenza non comporta alcuna incompatibilità, per la presidenza dovrebbe lasciare la guida di Ance Foggia e, con diverse importanti operazioni in corso e una vice presidenza in una commissione a Roma, oggi come oggi, pare non ne abbia alcuna intenzione. In futuro chissà, ma ora, per il post Dimauro, serve un altro nome.  

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