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I rifiuti dei nove comuni del ‘Bacino Foggia 4’ finiscono nel Tarantino

C’è l’accordo per il conferimento dei rifiuti solidi urbani negli impianti tarantini di Cerignola, Carapelle, Margherita di Savoia, Ordona, Orta Nova, San Ferdinando di Puglia, Stornara, Stornarella, Trinitapoli.

"L’emergenza si combatte con una progettualità seria e partecipata, non a colpi di ordinanze e di accordi provvisori, che penalizzano solo ed esclusivamente un territorio, quello tarantino, che ha dalla sua parte solo la mala sorte di ospitare le uniche (o quasi) discariche disponibili del territorio regionale”. Aldo Pugliese, segretario generale della UIL di Puglia, commenta così l’accordo tra Aro Foggia e Aro Taranto, con il benestare della Regione Puglia, che certifica il conferimento di rifiuti solidi urbani di altri nove comuni dauni nell'impianto di Grottaglie. Si tratta dei comuni del Consorzio Igiene Ambientale Bacino Foggia 4, ovvero Cerignola, Carapelle, Margherita di Savoia, Ordona, Orta Nova, San Ferdinando di Puglia, Stornara, Stornarella, Trinitapoli.

Aldo Pugliese ricorda che la discarica di Grottaglie è autorizzata al conferimento di rifiuti speciali non pericolosi, mentre a causa delle emergenze in atto “è diventata il rifugio di peccati passati”.  Il segretario regionale della Uil incalza: “Ebbene, questa giunta, in carica da ormai più di un anno, aveva il compito di cercare soluzioni concrete, eppure finora si è provveduto solo al commissariamento degli Aro, senza mettere in campo alcuna misura per affrontare il problema di petto, ovvero un crono programma per la costruzione degli impianti utili alla chiusura del ciclo dei rifiuti, che progressivamente permettano di non gravare solo ed esclusivamente su Taranto e di abbandonare il sistema, barbaro e anacronistico, delle discariche”.

Sul caso interviene anche il sindaco di Trinitapoli, che si dice disposto a trattare la revisione del contratto, ma solo dopo che tutti i comuni del Consorzio ne avranno uno.. Il sindaco Francesco di Feo interviene sulla questione calda riguardante la Sia Srl, in difficoltà economiche dopo che la discarica di Forcone Cafiero ha chiuso le porte a 21 comuni extra Bacino, con la saturazione del sopralzo del V lotto e l’interruzione dei lavori per la costruzione del VI e dell’impianto di compostaggio. “Il tutto ha determinato innanzitutto l’esigenza di conferire in provincia di Taranto i rifiuti solidi urbani dei nove Comuni del Bacino Fg 4, con diversa aliquota al cancello e maggiori costi di trasporto”.

De Feo ricorda: “Lo scorso 15 giugno l’assemblea del Consorzio ha discusso alla presenza dei 300 lavoratori in fibrillazione ed ansia per il proprio futuro. E nell’occasione, se Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia hanno ribadito il no all’addendum sic et simpliciter per far quadrare i conti Sia, gli altri soci, Cerignola in primis, si sono formalmente impegnati deliberando di sottoscrivere contratti ed integrazioni entro il 28 giugno”.

Mentre Margherita di Savoia riapre il dialogo con Sia, Orta Nova, Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella non hanno prodotto alcun atto nella direzione deliberata dal Consorzio alla presenza dei sindaci. La giunta di Cerignola, ente capofila del Bacino Fg 4, il 17 giugno ha deliberato l’addendum al contratto, ma manca il passaggio in Consiglio comunale.

Il primo cittadino di Trinitapoli conclude: “Quando tutte le assisi cittadine dei Comuni soci del Consorzio avranno deliberato e sottoscritto contratti in larga parte ancora mancanti, allora ci siederemo serenamente per intraprendere il percorso che deve portare ad accordi unitari, senza differenza di quota pro-capite di conferimento, che attualmente oscilla dagli 80 ai 150 euro a seconda dei comuni. Il futuro di Sia Srl e dei suoi lavoratori ci sta a cuore e non intendiamo disinteressarcene. Ma ci preme affermare un logico criterio di uguaglianza di trattamento tra i soci, che deve corrispondere anche ad una razionalizzazione delle spese ed una garanzia dei servizi. Intanto attendiamo che i sindaci interessati diano seguito agli impegni assunti davanti ai lavoratori il 15 giugno”

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