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Economia

“Equità diseguaglianza. La salute in tutte le politiche”

Bilancio positivo per la Conferenza dei Servizi della Azienda Sanitaria Locale. Conferito il premio ‘Loribamoi’ all’associazione “I bambini di Antonio”, impegnata nella progettazione di una sala parto in Uganda

Oltre cinquecento presenze, tre prospettive complementari del Sistema Sanità nazionale, una tavola rotonda sulla situazione regionale, venti relazioni dettagliate sulle iniziative locali. Sono i numeri della Conferenza dei Servizi della ASL Foggia dal tema “Equità diseguaglianza. La salute in tutte le politiche”, svoltasi presso l’Auditorium della Camera di Commercio del capoluogo dauno dal 20 al 21 dicembre scorsi.

“L’accessibilità e la fruibilità dell’assistenza sanitaria – ha introdotto il Direttore Generale Vito Piazzolla - vanno progettate e governate. Oggi ci sono grandi segmenti della società che difficilmente riescono a raggiungere tutte le nostre prestazioni per vari motivi: scolarizzazione, reddito, distanze chilometriche, infrastrutture. Su questo bisogna lavorare. Il nostro impegno non deve fermarsi, però, ai soli aspetti sanitari e sociosanitari. Noi dobbiamo fare in modo che tutte le politiche si occupino della salute”.  Una tematica complessa che, partendo dall’analisi generale delle diseguaglianze nell’accesso all’assistenza sanitaria, ha esaminato nel dettaglio le attività aziendali finalizzate ad assicurare una maggiore equità nella fruizione delle cure.

A trattarla, oltre ai dirigenti aziendali, i nomi più illustri del panorama nazionale e regionale. A partire da Paola Pisanti, presidente della Commissione Nazionale sul Diabete, (istituita presso la Direzione Generale della Programmazione del Ministero della Salute) che ha aperto i lavori illustrando il Piano Nazionale della Cronicità. “Il mondo della cronicità – ha spiegato - è un’area in progressiva crescita; richiede una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali; necessita di servizi residenziali e territoriali finora non sufficientemente disegnati e sviluppati nel nostro Paese; richiede una continuità delle cure per periodi di lunga durata”.

Obiettivi perseguibili e raggiungibili, secondo Paola Pisanti, attraverso la prevenzione primaria, la diagnosi precoce, una corretta terapia che comprenda l'educazione e l’empowerment del paziente, la prevenzione delle complicanze, spesso responsabili dello scadimento della qualità di vita e causa degli elevati costi economici e sociali delle malattie stesse. “Il Piano nazionale della cronicità – è scesa nel dettaglio - recepito con l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, siglato il 15 settembre 2016 (n.160/CSR), costituisce lo strumento ottimale per sistematizzare a livello nazionale le attività nel settore, rendere più omogeneo possibile il processo assistenziale e supportare le regioni nella fase di transizione verso un modello integrato”.

Il documento, in pratica, pur nel rispetto dell’autonomia regionale, fornisce indicazioni per migliorare l’organizzazione dei servizi e individua, specificamente, nell’assistenza territoriale la risposta alla domanda di cure da parte dei soggetti affetti da patologia cronica che hanno scarsa necessità di accessi ospedalieri, ma richiedono adeguati interventi di tipo ambulatoriale, domiciliare e residenziale. “Le strategie in esso identificate - ha concluso Paola Pisanti - hanno come obiettivo il raggiungimento del pieno benessere fisico, psicologico e sociale sia dell’individuo che della collettività e pongono l’accento sulla necessità di una migliore organizzazione dei Servizi, una maggiore responsabilizzazione di tutti gli attori, compresa la persona con cronicità, allo scopo di prevenire o ritardare il più possibile l’insorgenza delle complicanze”.

Alla trattazione della dirigente del ministero ha fatto seguito una disamina dettagliata della presa in carico della cronicità sul territorio della ASL di Foggia, dall’evoluzione dell’assistenza ospedaliera ai Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali, in particolare quello relativo al Diabete, dalle nuove opportunità offerte dall’innovazione digitale alla Telemedicina, sino alla presentazione di progetti d’avanguardia che coinvolgeranno le Isole Tremiti e i piccoli comuni distanti oltre un’ora dal presidio dell’Emergenza Urgenza più vicino.

Il 21 dicembre è stata la volta del professor Federico Spandonaro, docente dell’Università di Tor Vergata, che ha presentato il 12° Rapporto Sanità. “Nonostante gli aumenti degli ultimi anni – ha spiegato - la spesa sanitaria italiana resta inferiore rispetto a quella dell’Europa Occidentale: l’Italia, in rapporto al PIL, spende per la Sanità il 9,4%, contro il 10,4% in media dell’Europa Occidentale”.

Nell’ambito del contesto nazionale, la situazione pugliese non risulta essere tra le migliori. “La Puglia purtroppo è una di quelle regioni che arriva sempre ultima nelle classifiche delle performance per molti fattori. C’è stato un miglioramento dal punto di vista finanziario e organizzativo, ma resta il fatto che la sanità è inserita in un contesto economico e sociale che la condiziona e da cui è a sua volta condizionata. È una delle regioni dove sono maggiori i fenomeni di impoverimento e di disagio economico. Tale situazione rende sempre più difficile l’organizzazione dei servizi: basti pensare che oggi la differenza di spesa sanitaria tra le regioni che spendono di più e quelle che spendono di meno (e la Puglia è tra le ultime) è di oltre il 50%”.

Nel suo rapporto Spandonaro ha evidenziato “la necessità di definire nuove strategie di sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale, capaci di rispondere alla globalità della richiesta assistenziale pubblica”. Ha chiuso la sessione una discussion che ha visto protagonisti alcuni tra i manager delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere Pugliesi, moderati da Piazzolla. A confrontarsi sul delicato processo di pianificazione delle strategie aziendali, volte a superare le diseguaglianze nella fruizione delle cure, Domenico Francesco Crupi, Direttore Generale di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, Giuseppe Pasqualone, Direttore Generale della ASL Brindisi, Antonio Pedota e Laura Moffa, rispettivamente Direttore Generale e Sanitario degli Ospedali Riuniti di Foggia.

Consapevoli del momento di profondo cambiamento della organizzazione sanitaria nazionale e regionale, si sono trovati concordi nell’affermare che un’efficace pianificazione aziendale sia il principale strumento per migliorare i livelli di Health Equity e di outcome di salute. A strappare un sorriso alla platea, durante la tavola rotonda, le giocose incursioni dei clown terapisti dell’associazione di volontariato “Il filo del sorriso”, da anni impegnata a portare allegria nei reparti degli Ospedali e tra i corridoi delle case di cura di Capitanata.

La terza ed ultima sessione ha affrontato il tema delle diseguaglianze con il contributo del professor Giuseppe Costa, docente dell’Università degli Studi di Torino e Coordinatore del gruppo di lavoro Equità nella salute e sanità della Commissione Salute nell’ambito della Conferenza delle Regioni.

Ai dirigenti aziendali il compito di trattare nel dettaglio, calandoli nel contesto locale, i vari fattori delle diseguaglianze quali: il rapporto tra salute, sport e disabilità; la sicurezza nutrizionale e l’equità nell’accesso alle risorse alimentari; il contributo delle associazioni nell’abbattimento delle disuguaglianze; le malattie andrologiche e i fattori di rischio in adolescenza, la disuguaglianza di genere, la riorganizzazione della rete senologica.  

La prefetta di Foggia Maria Tirone, infine, ha presentato il progetto di accoglienza, integrazione e mediazione rivolto ai migranti e frutto di un accordo appena firmato tra ASL Foggia e Prefettura. Spazio anche alle testimonianze. Di grande impatto emotivo la storia di Daniele Zichella, campione europeo di nuoto FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità intellettiva Relazionale), raccontata dai genitori Paolo e Paola e quella dei fratelli Nunziapia e Giovanni Scaramuzzi, entrambi campioni nazionali di nuoto FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico). Vite parallele, contraddistinte da una grande forza di volontà, che ha permesso loro di raggiungere gli obiettivi prefissati e, oggi, di puntare alle Parolimpiadi di Tokio.

Tra i riconoscimenti assegnati durante la Conferenza, di grande valore simbolico è stato il premio “Loribamoi” conferito all’associazione Onlus “I bambini di Antonio”, impegnata da anni nel fornire concrete opportunità di sviluppo alle popolazioni del distretto di Kapeeka in Uganda. Ultimo progetto in via di finanziamento, la realizzazione di una sala parto.  Il premio si ispira a padre Raffaele di Bari, missionario comboniano ucciso in Uganda, al quale è stato dedicato il libro dal titolo “Loribamoi”, termine che fonde tre parole in dialetto ugandese che stanno ad indicare la capacità di un uomo speciale nel creare unione tra le genti.

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