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Lidi balneari all'asta, 100 famiglie di Vieste rischiano di perdere investimenti e concessioni: "Siamo chiamati a tutelarli"

Roberta Nesto, coordinatrice del G20s, associazione che raggruppa le più importanti città balneari italiane (sono 26) e che sommate rappresentano quasi il 30% delle presenze turistiche del Paese, ha idee molto chiare su come affrontare il tema delle concessioni:

Così il sindaco Giuseppe Nobiletti: "Siamo profondamente preoccupati per lo stato di incertezza in cui versano ormai da oltre 10 anni le imprese balneari. La Bolkestein ha messo in crisi il settore. E’ vero che bisogna adeguarsi alle normative europee, ma è pur vero che siamo chiamati a tutelare gli investimenti fatti dai nostri balneari in questi anni. E’ necessario tutelare le nostre imprese. Questo è un provvedimento che lascia nell’incertezza i nostri 100 concessionari demaniali e le proprie famiglie che tra due anni saranno costretti a mettere all’asta i loro lidi. La nostra partecipazione al prossimo G20 sulle spiagge in programma ad aprile a Riccione, sarà fondamentale per interloquire con i vertici dell’associazione e per capire quali azioni intraprendere insieme agli altri comuni del G20S”. Così il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, in merito all’emendamento approvato in Consiglio dei Ministri, con voto unanime, per la riforma delle concessioni demaniali che a far data dal 1 gennaio 2024 dovranno essere messe a gara.

Roberta Nesto, coordinatrice del G20s, associazione che raggruppa le più importanti città balneari italiane (sono 26) e che sommate rappresentano quasi il 30% delle presenze turistiche del Paese, ha idee molto chiare su come affrontare il tema delle concessioni: “Innanzitutto, dobbiamo salvaguardare il nostro know how: l’Italia ha al suo attivo una tradizione di ospitalità turistica unica, un vero e proprio patrimonio trasmesso da generazioni. Deve adeguarsi alle regole dell’Europa perché ne è parte fondante e perché attraverso un aggiornamento delle concessioni, seguendo regole chiare e verificabili, tutti i soggetti coinvolti possano avere una reale possibilità di crescita”.

I sindaci del G20s da tempo sono impegnati nell’affrontare questo imprescindibile step per il futuro del settore e portano un contributo quotidiano all’interno di percorsi che in molti di loro hanno già tracciato: stimolare ed aggiornare l’offerta turistica della località sostenendo le imprese e i cittadini in un contesto di salvaguardia ambientale, premessa per ogni sviluppo futuro. “Dobbiamo trovare un giusto punto di equilibrioì perché una norma così strategica per il nostro domani cade in un periodo reso delicato dalla pandemia. Ma nessuno di noi vuole sottrarsi ad un impegno adducendo motivi contingenti, per quanto importanti essi siano: la direttiva Bolkestein esiste già da molti anni e con la nostra capacità di governare il territorio verrà attuata nelle forme più idonee. Abbiamo le competenze e il realismo per fare di questa normativa un volano importante di crescita e di aggiornamento della nostra offerta complessiva come Paese. Siamo preoccupati? Sì, è evidente. Perché siamo concreti e sappiamo bene che le spinte nel rendere i bandi una corrida a vantaggio dei soliti pochi possono manifestarsi. Ma tra di noi siamo coesi e lo siamo rappresentando tutte le entità che operano nei nostri territori, siano esse gli imprenditori o gli occupati, le nostre comunità o gli ospiti. Noi non escludiamo nessuno dalle nostre valutazioni e, tantomeno, dal nostro impegno. Siamo una risorsa per il nostro Paese a cui, anche in questa occasione, daremo un contributo indispensabile e decisivo. Come in questi giorni. Noi ci siamo: trade union tra stato, regioni e associazionismo economico a totale vantaggio delle nostre comunità. Non necessitiamo di una nostra piattaforma ma sviluppiamo il nostro ruolo di servitori del territorio portando il nostro contributo di competenze su tutti i tavoli oggi aperti. Nel nostro attuale quotidiano, oltre alle attività impegnative dovute alla stagione balneare in partenza, abbiamo in agenda una costante attenzione al ddl sulla concorrenza, incardinato in Parlamento e al disegno di legge che prevede la delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi che modificheranno sostanzialmente le concessioni demaniali. Anche in questi giorni, cooperando tra sindaci, stiamo lavorando per predisporre i bandi che, molto probabilmente, saranno realizzati dai comuni: il tempo è pochissimo e i criteri vanno chiariti e condivisi. Il coordinamento tra tutti noi sindaci del balneare è un vantaggio reale che favorisce una soluzione organica e rispettosa di tutte le valenze locali e presenta un disegno di sviluppo complessivo del nostro Paese”. 
 

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