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Foggia non è un comune riciclone, Volturino e altri cinque si: 14 sono indifferenti

La fotografia scattata sulla Puglia dall’edizione 2022 di comuni ricicloni, l’annuale rapporto che mostra la situazione regionale sulla gestione sostenibile dei rifiuti e premia le performance dei Comuni

Sette i 'Comuni Rifiuti Free', premio per quelle amministrazioni la cui produzione pro-capite di rifiuto secco avviato a smaltimento è inferiore dei 75 kg/anno/abitante, 20 quelli che hanno meritato la menzione speciale 'Teniamoli d’Occhio' (Carlantino, Rignano Garganico, Carpino, Motta Montecorvino, Troia), cioè i comuni che anche se non hanno raggiunto l’obiettivo dei 75 kg/anno/abitante di secco residuo, si sono mantenuti sotto la soglia dei 100 Kg/anno/abitante, mentre sono ben 41 i comuni indifferenti, quelle amministrazioni che nel 2021 non hanno effettuato alcuna registrazione sul Portale dell’Osservatorio Regione Rifiuti Puglia o i dati erano imparziali o non corretti (Alberona, Apricena, Candela, Casalnuovo Monterotaro, Celenza Valfortore, Celle di San Vito, Chieuti, Ischitella, Panni, Peschici, Roseto Valfortore, Serracapriola, Stornara, Stornarella).

È questa la fotografia scattata sulla Puglia dall’edizione 2022 di comuni ricicloni, l’annuale rapporto che mostra la situazione regionale sulla gestione sostenibile dei rifiuti e premia le performance dei Comuni. Il report è realizzato da Legambiente Puglia con il patrocinio della Regione Puglia - Assessora alla Qualità dell’Ambiente e di Anci Puglia, con il sostegno di Smp - Sfregola materie plastiche, Amiu Puglia, Progeva Srl, Navita srl, GreenOil Srl, Corgom Srl ed Heracle srl.

Ha dichiarato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia: “Quest’anno abbiamo deciso di dare un cambio radicale nella valutazione dei comuni ricicloni e ci siamo concentrati sulla quantità del secco residuo prodotto dai cittadini, perché oggi è fondamentale ridurre la frazione indifferenziata che va ad alimentare le nostre discariche, perché la vera Economia Circolare punta alla loro chiusura e non continua alimentazione. Oggi più che mai in Puglia è fondamentale realizzare impianti seri e pubblici per il trattamento dell’organico, delle frazioni secche, dei Raee, del fine vite delle rinnovabili. Basti pensare che per risolvere parte della crisi del prezzo del gas, basterebbe moltiplicare gli impianti Forsu di tipo anaerobico, in cui i rifiuti, attraverso un processo di “digestione”, vengono trasformati in biogas utilizzabile per la trasformazione in energia termica o elettrica, oppure, con un ulteriore processo di purificazione, divenire biometano. Torniamo, inoltre, a chiedere con forza all’assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, l’istituzione del Tavolo permanente che possa realmente verificare l’attuazione del piano stesso con il supporto e contributo prezioso anche delle associazioni ambientaliste che da anni seguono e apportano il proprio contributo per la vera realizzazione dell’Economia Circolare in Puglia".

La XIV edizione di Comuni Ricicloni Puglia è stata presentata questa mattina a Bari nell’ambito dell’Ecoforum Puglia 'I cantieri dell’Economia Circolare'. Alla conferenza, realizzata in due sessioni (Le storie dell’Economia Circolare in Puglia e Lo stato dell’Economia Circolare in Puglia a un anno dall’approvazione del Piano Rifiuti), hanno partecipato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia, Rocco De Franchi, Responsabile Comunicazione Istituzionale Regione Puglia, Fiorenza Pascazio, Delegata all’Ambiente di Anci Puglia, Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente, Anna Grazia Maraschio, assessora all’Ambiente Regione Puglia, Emilio Bianco, Comuni Ricicloni Legambiente, Gianfranco Grandaliano, Direttore Ager Puglia, Antonello Antonicelli, presidente AMIU Puglia, Sabino Persichella, Vicepresidente Utilitalia delega Sviluppo Sud, Francesco Roca, Amministratore Delegato Navita Srl, Marco Sfregola, Responsabile relazioni pubbliche Sfregola Materie Plastiche, Stefano Montanaro, Amministratore Irigom, Angelo Vito Antonio Procaccio, AD e RT di Heracle, Lella Miccolis, Presidente del Consorzio Italiano Compostatori, Maria Concetta Dragonetto, Area Piani di Sviluppo RD al Centro Sud e Laura Brambilla, Legambiente Fondazione Innovazione.

La XIV edizione di Comuni Ricicloni Puglia si svolge ad un anno dall’approvazione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti ed è l’occasione per fare il punto della situazione sullo stato dell’Economia Circolare in Puglia sia per il raggiungimento degli obiettivi minimi di legge del 65% di Raccolta Differenziata da parte dei Comuni, sia per quanto concerne l’impiantistica regionale. In Puglia la media percentuale regionale di raccolta differenziata nel 2021 è stabile al 56,5%, mentre nei primi mesi del 2022 si attesta al 60,04%. Ed è anche per questo che quest’anno il rapporto Comuni Ricicloni Puglia 2022 opera un cambio radicale nella valutazione dei Comuni Ricicloni, perché la soglia del 65% di RD rappresenta la linea di sbarramento che consente ai Comuni di poter essere valutati e non da più il premio in sé.

Da qui sono scaturiti i sette Comuni Rifiuti Free che sono Poggiorsini, Bitritto, Volturino, Avetrana, Montemesola, Monteparano e Fragagnano . Il tasto dolente per la Puglia, invece, restano i capoluoghi di Provincia. Nel 2021 Trani (76,5%) è il più riciclone, a seguire resta stabile Barletta (69,3%), mentre si mantiene per poco sotto la soglia del 65% la città di Lecce, che si ferma al 64,3 % di raccolta differenziata. Andria invece è ferma al 60%. Ben il 20% della popolazione dell’intera Regione Puglia è lontana dal raggiungere la soglia minima prevista dalla legge, continuando ad alimentare le discariche e così impedendo la reale spinta verso la chiusura del ciclo dei rifiuti secondo un modello virtuoso di economia circolare. Infatti la città di Brindisi è fissa a 47,6%. Bari perde ancora percentuali calando al 38,3%, mentre Foggia recupera qualcosa arrivando al 28,2%. Taranto chiude la classifica con il 25%.

Ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente nazionale: "L'economia circolare è un settore cruciale per il paese, in grado di creare investimenti, occupazione, economia sul territorio, e generare importanti benefici all’ambiente. Per questo è fondamentale che l’Italia acceleri il passo in questa direzione, partendo da una corretta gestione dei rifiuti e da quelle opere che servono per farla decollare. Il primo cantiere da avviare qui in Puglia riguarda Il miglioramento della raccolta differenziata, a partire dalle città che ancora non raggiungono il 65% e ridurre il rifiuto secco avviato a smaltimento. Per far questo serve realizzare la rete impiantistica per avvicinarsi all’obiettivo rifiuti zero a smaltimento, a partire dai rifiuti organici con la realizzazione dei necessari impianti di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti organici, con la produzione di biometano e compost. Per farli velocemente e bene, serve la partecipazione, già nella fase autorizzativa, delle comunità coinvolte, delle amministrazioni locali e delle istituzioni competenti e, al tempo stesso, occorre lavorare per semplificare gli iter autorizzativi e sull’innalzamento qualitativo dei controlli ambientali pubblici. Solo così sarà possibile chiudere il ciclo dei rifiuti in Puglia, evitando viaggi e trasporti in altri territori”.

ha detto Fiorenza Pascazio, Delegata Anci Puglia Ambiente: "L’ambiente per la Puglia è uno dei punti cardinali dello scenario di sviluppo regionale. I Comuni sono protagonisti, in primis sul versante dei rifiuti, dove continuano ad elevare le percentuali di Rd, arrivando intorno al 60% di media regionale, ma con tantissime realtà virtuose che superano il 75-80%. Purtroppo, però, il sistema non è ancora in sicurezza e i Comuni pagano costi troppo alti per lo smaltimento in discarica del secco residuo e di tutta la filiera degli scarti da raccolta differenziata. Ci auguriamo vivamente che arrivino al più presto segnali di ribasso dei costi derivanti dal metodo tariffario stabilito da Arera, che finalmente si applica anche agli impianti. Tanto si è fatto in questi ultimi anni, ma il lavoro è ancora importante, sia in tema di riduzione dei rifiuti complessivamente prodotti, sia sul fronte degli abbandoni. Ma ambiente significa anche tutela del paesaggio, salvaguardia e messa in sicurezza del territorio e investimenti in prevenzione del rischio idrogeologico. Fondamentale anche porre in atto azioni positive di adattamento climatico e strategia di resilienza al climate change, cominciando dall’adozione dei Paesc (Piani di azione per energia sostenibile e il clima), a cui molti Sindaci si sono impegnati sottoscrivendo il cd Patto dei Sindaci con Bruxelles".

Legambiente Puglia ha voluto anche valorizzare le Buone Pratiche dei territori e così ha consegnato anche quattro premi speciali al Comune di Bitetto, per essere il primo Comune in Puglia ad aver adottato la Tariffazione Puntale nella Raccolta Differenziata. Al Comune di Porto Cesareo per aver avviato un’azione di vigilanza ambientale insieme alle associazioni del territorio e in particolare con il Circolo Legambiente di Porto Cesareo. All’azienda Serveco Srl per aver fatto dell’Economia Circolare la propria filosofia di vita fin dalla nascita e aver implementato i propri investimenti ed azioni in ulteriori aziende che completano la chiusura del ciclo dei rifiuti. Il quarto riconoscimento è andato ai Frati Minori Cappuccini della Religiosa Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio, per aver sposato le iniziative di Legambiente e aver contributo alla diffusione del messaggio di sensibilizzazione e tutela dell’ambiente e del creato.  

L’elaborazione dei dati, inerenti l’anno 2021, si è articolata in tre diverse fasi: raccolta e verifica dei dati; elaborazione ed incrocio dei dati, con eventuale verifica e chiarimenti direttamente con i Comuni; definizione delle classifiche. I dati, inoltre, sono stati raccolti attraverso l’Osservatorio Regionale dei Rifiuti e pertanto sono stati presi in considerazione quelli comunicati direttamente dai Comuni, i quali hanno l’obbligo di inserirli sul portale entro e non oltre il giorno 15 del mese successivo al mese di riferimento.

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