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Comune di Foggia non salda fatture per 1 milione, azienda finisce nelle mani degli strozzini

Il caso della Gracos Sas. La richiesta di archiviazione da parte del pm ha registrato questa mattina la dura opposizione del legale della ditta, l'avvocato Pio Gaudiano. Sul punto, la gip Valente si è riservata la decisione

Il Comune di Foggia non salda fatture per circa 1 milione di euro, azienda foggiana finisce in mano agli strozzini e attende giustizia, da più di 3 anni. Se, infatti, per la vicenda legata al reato di usura, il processo si è concluso con la condanna in primo grado degli aguzzini, resta invece aperto il procedimento con l’Ente, nella persona dei dirigenti all’epoca coinvolti.

Dopo anni di silenzio, sul caso, è stata avanzata una richiesta di archiviazione da parte del pm (Miriam Lapalorcia) che ha registrato, questa mattina, dinanzi alla gip Valente, una dura richiesta di opposizione da parte del legale Pio Gaudiano, che rappresenta la ditta Gracos Sas. La vicenda è riassunta in una dettagliata denuncia-querela, un documento di 13 pagine e una decina di allegati, inviata nel luglio 2020 alla Procura della Repubblica di Foggia.

Nel mirino finiscono una serie di lavori pubblici - perlopiù rifacimento di strade e arterie cittadine - eseguiti nel biennio 2009-2010, in regime di massima urgenza, per conto dell’ente comunale. Ma tali fatture, quietanzate dal Comune di Foggia, benché firmate e vidimate da dirigenti responsabili del servizio, non sono state mai saldate.

“Fin qui si tratterebbe di un illecito contrattuale”, puntualizza l’avvocato Gaudiano. “Il problema è sorto quando il Collegio dei Revisori del Comune di Foggia, in una riunione del 2017, non solo ha evidenziato il mancato pagamento di tali bolle, ma ha chiesto di segnalare i dirigenti responsabili per l’irregolarità riscontrata. Atto quest’ultimo che non fu mai espletato da alcuno”. Inoltre, il ‘buco’ causato alla ditta non è potuto transitare nei cosiddetti ‘crediti fuori bilancio’ dell’ente.

Come si legge nella denuncia, infatti, “Nonostante gli atti di ricognizione, i solleciti di pagamento e le proposte di deliberazione, il Consiglio Comunale di Foggia, con deliberazione n. 44 del 10.06.2017, escluse la riconoscibilità dei suddetti debiti quali ‘debiti fuori bilancio’, ritenendo che l’affidamento dei lavori fosse avvenuto sulla base di asseriti ‘presupposti non documentati’, nonché per la mancata procedura dei lavori d’urgenza, dettata dagli artt. 146-147 DPR 554/1999, all’epoca vigente, e per l’impossibilità di accertare, ‘ora per allora’, l’esecuzione della prestazione e l’arricchimento per l’Amministrazione”, si legge nella denuncia-querela.

Da qui lo sfogo dei titolari della ditta: “Un milione di euro andato improvvisamente in fumo”. Sulla somma oggetto della disputa, infatti, “la Gracos ha versato l’Iva non riscossa in relazione alle fatture emesse verso il Comune di Foggia e andate insolute ed è ragionevole ipotizzare che queste ultime, pur se non pagate, siano state comunque imputate a ‘voci di costo’ nella contabilità dell’Ente. Dunque oltre al mancato guadagno, la società ha dovuto provvedere, a sue proprie spese, al pagamento delle imposte”.

Il procedimento penale resta quindi nel limbo: al termine dell’udienza camerale, il giudice si è riservato sulla decisione e si resta in attesa di successive determinazioni.

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