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Economia

“Il ciclo dei rifiuti sta implodendo”

Impianti Tmb di Foggia e Bari in tilt, Ugl Psa Puglia: "Il sistema ibrido pubblico-privato non funziona"

“Stiamo assistendo alla disfatta del sistema rifiuti, un sistema ibrido pubblico-privato che non funziona”. A esprimersi in questi termini è un sindacato, l’Ugl Partecipate Servizi Ambientali Puglia. I problemi non si limiterebbero ad un guasto alla linea dell’impianto di Progetto Ambiente, poi risolto, che aveva mandato in tilt i conferimenti dalla provincia a Passo Breccioso. Il segretario regionale Antonio Papa prova a scoperchiare il ‘vaso di Pandora’. L'arcinota carenza di impianti pubblici resta il vero nodo.

“Ogni anno, ogni estate, ora ogni sei mesi, accade un disastro”, osserva il sindacalista, convinto che vada ripensato tutto il sistema. “Il ciclo dei rifiuti ormai sta implodendo, è al collasso”, prosegue Papa. È l’Ugl Psa a spiegare dove si inceppa l’intero meccanismo: gli impianti Tmb di Foggia e Bari sono saturi perché, secondo quanto riferisce il sindacato, “sono saltati gli accordi stabiliti di conferimento presso gli impianti di lavorazione della frazione secca, riducendo e dimezzando i conferimenti giornalieri previsti”. Le sorti del ciclo dei rifiuti, secondo l’Ugl, non possono dipendere dai privati: “Ai cittadini la Tari, ai Comuni i costi, alle aziende l’amministrazione, la gestione dei servizi, la raccolta e la selezione dei rifiuti, ai privati il business, ai lavoratori nessuna produttività”, sintetizza così la situazione dal suo osservatorio.

In Puglia “è terminata l’era delle discariche, ma è il tempo degli inceneritori privati”, afferma Antonio Papa che pone degli interrogativi: “Non potevano essere pubblici con gestione per ambito territoriale? L’energia prodotta non poteva essere un beneficio per la Puglia?”. Altrove, osserva, funziona. Si domanda, ancora, perché l’impianto di trattamento finale non abbia una zona di stoccaggio adeguata e perché ogniqualvolta si verifica un fermo tecnico i problemi ricadano sulle aziende. Sbagliato, secondo il sindacato, ridurre i conferimenti in ingresso: “Non si può – afferma Papa – perché esistono dei contratti”, e se l’Amiu blocca i conferimenti da parte dei comuni rischia di scattare l’interruzione di pubblico servizio e la conseguente emergenza sanitaria.

L’Ugl chiama in causa Amiu, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e Ager. Antonio Papa parla di “una situazione catastrofica” nell’impianto Tmb di Foggia e Bari. “Oltre ad avere le celle di lavorazione piene, persiste una gravosa condizione igienico-sanitaria al limite delle norme della sicurezza del lavoro”, denuncia l’Ugl che chiede da tempo ad Amiu quali soluzioni adotterà, anche in considerazione della carenza di personale e dell’inizio del periodo di ferie previsto per contratto. “Purtroppo, sono saltate tutte le relazioni industriali con Amiu, per volontà dell’azienda, soprattutto per Foggia, anche dopo l’invito del prefetto nell’ultimo incontro di gennaio”, lamenta il sindacato che evidenzia gli sforzi dei lavoratori dell’impianto Tmb di Foggia e Bari, che “svolgono il proprio dovere ogni giorno sempre al limite”, ma non percepiscono neanche l’indennità di produttività.

Questa estate, secondo i pronostici dell’Ugl, “sarà lunga e faticosa”: la stagione è iniziata, “ma tutto è già compromesso. Ogni comune avrà la sua festa patronale, gli eventi estivi e una maggiore produzione di rifiuti per la presenza dei turisti. Questione di un solo giorno? No. È in ballo tutto il sistema rifiuti”. E il lavoro straordinario di domenica non serve a molto perché “si dovrà risolvere il problema all’impianto finale di Progetto Ambiente che nei festivi resta chiuso”.

L’Ugl chiede che vengano adottate velocemente soluzioni che riportino la situazione alla normalità, “nel rispetto dei cittadini e della salvaguardia dei diritti dei lavoratori”, ed è pronta a fare la sua parte: “Ormai sono anni che va avanti così. Qualcosa dovrà cambiare, ma con questo piano regionale dei rifiuti - è l'amara constatazione del segretario Antonio Papa - la vedo dura” . 

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