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Il "virus" di agricoltori e allevatori si chiama siccità: è allarme in provincia di Foggia

Rischia di essere un disastro la prossima campagna cerealicola in Capitanata. Pesante anche la situazione per gli allevamenti e il settore lattiero-caseario. Lago Pescara prosciugato, corsi d’acqua a secco, le dighe sono ‘sotto’ di 150 milioni di mc

Rischia di essere un disastro la prossima campagna cerealicola in provincia di Foggia. Il problema è la lunga siccità che sta inaridendo le campagne di tutta la Capitanata. Negli ultimi 60 giorni è piovuto solo in un paio d’occasioni e senza grandi volumi di precipitazioni. “Il grano, che proprio in questo periodo avvia la sua lenta e progressiva fase di maturazione, è in forte sofferenza proprio a causa dell’assenza di pioggia degli ultimi due mesi”, ha spiegato Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata. “La beffa è che, proprio nel momento in cui finalmente stanno salendo le quotazioni del prodotto, la siccità può pregiudicare in modo decisivo la quantità e la qualità del grano da raccogliere nei prossimi mesi”, ha aggiunto Michele Ferrandino, presidente provinciale di CIA Capitanata.

PASCOLI ARIDI, ALLEVAMENTI IN CRISI. La siccità sta creando una situazione critica anche agli allevamenti. I pascoli sono aridi. La vegetazione che serve a nutrire gli animali non riesce a crescere. Gli allevamenti sono costretti a sobbarcarsi costi suppletivi per nutrire il bestiame. E’ una situazione che accomuna tutte le aree della Capitanata, a cominciare dal Gargano, dove più rilevante è la presenza di allevamenti, ma anche sui Monti Dauni la situazione è sempre più critica. A testimoniare l’evidente drammaticità del momento c’è il Lago Pescara, uno specchio d’acqua alimentato dalle sorgenti che nascono sul Monte Cornacchia, la vetta più alta della Puglia: il lago è quasi completamente in secca. Sono in secca o al livello minimo anche i tanti corsi d’acqua che caratterizzano la provincia di Foggia.

LA CRISI DEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO. L’inattività di bar, ristoranti e di tutti gli esercizi della ristorazione più in generale, sta determinando una diminuzione dal 25 al 40% dei consumi di latte. Il settore lattiero-caseario è presente anche in Capitanata con alcune aziende d’eccellenza. Particolarmente critica è la situazione delle aziende che producono latte-bufalino. “E’ un grido d’allarme che raccogliamo da Lucera, in modo particolare, ma anche da altre realtà presenti in Capitanata”, ha aggiunto Cantatore. “Occorre che la Regione Puglia individui soluzioni per una situazione emergenziale che, potenzialmente, può portare in poche settimane alla perdita di molti posti di lavoro se non direttamente alla chiusura delle aziende”.

MENO 142 MILIONI DI METRI CUBICI D’ACQUA. I dati sulle risorse idriche a disposizione degli invasi di Capitanata sono allarmanti. Rispetto al 18 marzo 2019, la diga di Occhito contiene 100milioni di metri cubici d’acqua in meno. L’invaso posto al confine col Molise è praticamente dimezzato rispetto all’anno scorso. Complessivamente, i quattro invasi gestiti dal Consorzio di Bonifica della Capitanata hanno accumulato un deficit di 142 milioni di metri cubici d’acqua negli ultimi 12 mesi.  

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